Capitolo 72

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5 anni dopo.

"Mammina, posso accarezzare quel cagnolino?" Mi chiede Alex.

"E se morde?" Chiedo preoccupata alla padrona di quell'animale.

"Oh, non si preoccupi, è totalmente innocuo." Mi sorride, e Alexander si precipita a giocare con lui.

"Io sono Josephine." Mi tende la mano.

"Io Kate, piacere." Gliela stringo, e da lì iniziamo a parlare del più e del meno.

"Sono un'insegnante di yoga, magari potrebbe venire a farci visita, se le va." Mi sorride.

"Oh, certo, mi farebbe bene rilassarmi un po'." Mi stiracchio.

"Magari potrebbe passare con suo marito."

"Oh... Ehm... In realtà non sono sposata... Quando scoprii di essere incinta, io e il padre di Alex avevamo chiuso i nostri rapporti... E così mi sono trasferita altrove con mio fratello." Balbetto.

"Oh... Mi scusi non era mia intenzione..." Si porta una mano sulla bocca.

"Oh... No.. si figuri... Mi parli un po' di lei." Le sorrido a mia volta.

"Uhm.. Diciamo che ho sempre vissuto in un piccolo paesino di provincia, è li che conobbi il mio attuale ragazzo, lui abita qui, in pieno centro e così eccomi qui." Ridacchia.

"Ah... Beh. Insomma non è da tutti passare a vivere da un posto così tranquillo al trambusto della città."

"Per mia sfortuna è stato Cameron a portarmi qui... Non ci sarei mai venuta di mia spontanea volontà." Ride e io impallidisco sentendo quel nome.

"Come hai detto che si chiama il tuo ragazzo?" Chiedo con un sorriso tirato.

"Cameron. Cameron Dallas." Sorride a sua volta e io sbianco completamente.

Oggi.

"Senti. Non dirmi di calmarmi. Cameron non mi ha richiamata. Non risponde alle mie telefonate. Se scopro che è in giro a farsi qualche troia giuro su Dio che lo castro." Urlo furiosa contro Shawn.

"Si ma, non prendertela con me. Non c'entro niente fino a prova contraria." Alza le mani.

"Si... Scusa...-sbuffo- è che sono terrorizzata dal fatto che centinaia di donne gli ronzino intorno..."

"Tranquilla. Cam non ti ferirebbe mai. E poi se la starà spassando con Grier. Quei due insieme equivalgono a due ubriachi davanti ad un televisore."

"Hahahah... Si hai ragione.-Lo abbraccio- Grazie." Sospiro infine, per poi mettermi sotto le coperte e andare a dormire, mentre lui spegne la luce ed esce dalla mia stanza.

***

"Svegliati Shawn! Porca puttana svegliati." Sbotto colpendolo ripetutamente con un cuscino.

"Che cazzo ti viene?!-Sbuffa assonnato- sono solo le due del mattino."

"Guarda!-Gli punto lo schermo del telefono in faccia, e lui stropiccia gli occhi per vedere meglio.-Me l'ha mandata Rachel. Cam e Nash sono in giro su una panchina." Dico in modo alquanto isterico.

"E allora?" Chiede sbadigliando.

"E allora?! Mi aveva promesso che sarebbe rimasto a casa, e invece eccolo qui. Ubriaco fradicio con un sacco di troie che potrebbero passare di li." Urlo.

"Kate... Sei troppo paranoica e lunatica. Vai a dormire, ci pensa Rachel a loro." Ordina girandosi dall'altro lato del letto e chiudendo gli occhi.

"Non riesco a dormire sono troppo in ansia." Sospiro, e lui, sempre girato, alza la coperta per farmi spazio.

"E va bene." Sbuffo raggiungendolo sotto la morbida trapunta, per poi girarmi verso la sua schiena, e addormentarmi.

***

"Work, work, work, work, work, work
You see me I be work, work, work, work, work, work
You see me do me dirt, dirt, dirt, dirt, dirt, dirt
There's something 'bout that work, work, work, work, work, work" Inizio a canticchiare, sculettando per tutta la cucina, mentre preparo la colazione.

"Ehm ehm...-Tossisce Shawn- Sai che non dovresti farlo?" Dice imbarazzato grattandosi la nuca, e io mi fermo subito.

"Fare cosa?" Chiedo posando il mestolo in lavastoviglie.

"Ballare in quel modo. Sarò pure tuo fratello, ma non sono di pietra." Sospira sedendosi sullo sgabello.

"Opsy." Ridacchio mettendogli un piatto di pancake sul bancone davanti a sé.

"Come mai hai preparato la colazione?" Chiede prendendo una forchetta e iniziando a mangiare.

"Beh. Mamma è uscita con Richard, la tizia là, Flavia, Flora, o come si chiama lei, è andata a fare la spesa, e quando mi sono svegliata avevo fame, e ho preparato i pancake. E tra parentesi, se provi a dire che fanno cagare, giuro che castro prima te." Lo minaccio.

"Per carità." Si porta una mano sul cuore.

"Ieri non eri tipo incazzata nera, perchè Cam era in giro?" Chiede dopo un paio di minuti.

"Saresti così gentile da non ricordarmi ciò che ha fatto?!" Stringo la forchetta tra i denti.

"Sei una psicopatica." Scuote la testa ridendo.

"Ah, io psicopatica?! Va bene Mendes. Questa me la segno." Metto il mio piatto in lavastoviglie, per poi passare davanti a lui, sculettando come non mai, per dirigermi in camera.

Cugini Per Caso. | Cameron Dallas |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora