Capitolo 80

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Lei mi fa segno di stare in silenzio, ma io a stento riesco a trattenere le lacrime.

"Kate, cos'hai?" Chiede Dylan.

"No... Nulla sarà l'allergia." Mento correndo via e appena sono fuori da quel posto, mi accascio a terra e milioni di lacrime rigano il mio volto. La gioia che provo in questo momento non è paragonabile a nulla.

"Kate? Cosa c'è?" Sento sbuffare Cameron, e solo ora mi accorgo di averlo chiamato.

"C-Cam..." Balbetto con la voce tremante.

"Cosa succede? Kate stai bene?!" Inizia ad agitarsi.

"Io.... Io ho bisogno di te... Lei è qui, Cam, lei è qui... O mio Dio." La mia voce è un miscuglio tra singhiozzi e risate per la troppa felicità.

"Chi?! Kate dove sei?"

"Al Madison Palace, sulla 14' Avenue Street." Lo informo

"Arrivo subito." Attacca.

"Ma cosa diavolo ti è preso?! Sei scappata così, davanti a tutti, e soprattutto davanti a Jasmine! Lei è la moglie del mio capo! Capisci?! Il mio capo! Questo vuol dire che è anche il tuo di capo! E se qualcosa va storto ci rimetto la carriera!" Sbotta Dylan, raggiungendomi dopo una manciata di minuti.

"Scusami. Avevo bisogno d'aria." Mento, continuando a guardare la strada in attesa dell'arrivo di Cam.

"Andiamo." Cerca di prendermi sottobraccio ma io mi scanso.

"Sto aspettando una persona."

"Chi?!" Sbuffa infastidito.

"Cameron, il padre di Alexander." Ringhio. Non sono cavoli suoi di chi aspetto.

"Oh, l'amore impossibile Dallas! Ma quale onore! Vedi di non fare la troia con lui. Ti aspetto dentro per presentarti Jasmine. Guai a te se non vieni." Sbotta furioso entrando nella specie di Hotel-ristorante, non si capisce. E mentre impegnata a guardarmi le scarpe sento qualcuno toccarmi la spalla.

"Tutto okay Mrs O'Brien?" Mi chiede il barista di prima.

"Oh... Per favore chiamami Kate, non sono mica la moglie di quell'essere. Per carità." Ridacchio.

"Come vuole Mrs. Kate, ha bisogno di qualcosa?"

"No... Sto aspettando una persona, sai il mio ex, il padre di mio figlio per il quale perdo ancora la testa anche se sono passati ben cinque anni. Cinque anni dove mi sono isolata da tutti e da tutto. Scusa... Non so perché te ne sto parlando." Scuoto la testa.

"Si figuri. Io sono Ian." Mi porge la mano che stringo subito. " Se ha bisogno di qualcosa, sono dietro al bancone." Rientra anche lui, e finalmente vedo un taxi costeggiare vicino al marciapiede di fronte a me, e Da lì esce Cameron in abito da sera in tutto il suo splendore.

"Stai bene? Cos'è successo?" Mi raggiunge più preoccupato che mai.

"Sto benissimo. Cam lei è qui! Io non ci potevo credere!" Lo stringo e dopo pochi minuti lui si stacca.

"Chi è qui?! Kate mi stai facendo salire l'ansia come una tredicenne sclerata al concerto dei One direction." Ironizza facendomi ridere.

"Alexa. Alexa è qui! Te lo giuro! Non stavo sognando! Alexa è qui! Si fa chiamare Jasmine, ma è lei! Mia madre è viva!" Urlo dalla felicità e lui sorride insieme a me, per poi lasciarmi un casto bacio sulle labbra.

"S-s-scusa... Io... Non volevo mettere a repentaglio la tua relazione con O'Brien." Balbetta.

"Io e lui non stiamo insieme. Non so nemmeno perché l'ha detto. Mi vede più come un trofeo.... Sono il suo usa e getta." Abbasso lo sguardo.

"Dov'è Alexa ora?"

"È dentro, perché sei vestito così?" Chiedo notando la sua bellissima cravatta, la sua giacca firmata, le sue scarpe, Dio le sue scarpe sono bellissime.

"Oh... Beh... Ero ad una riunione con dei tizi noiosi..." Fa spallucce.

"Scusa.... Non volevo disturbarti..." Abbasso lo sguardo.

"Non mi hai disturbato per niente!! Capisci cosa significhi credere che tua zia sia morta, e invece... E-e-eccola l-li." Inizia a parlare per poi concludere con la voce strozzata mentre vediamo Alexa venirci incontro seguita da Dylan.

"Dylan, vorrei avere una riunione con la signorina Kate e il suo accompagnatore." Ordina mia madre cioè sua zia, cioè...

"C-certo. Prego entrate li." La scorta verso una stanza con la porta bianchissima e un cartello dorato con la scritta 'PRIVATE'

"Non fare cazzate." Mi sussurra all'orecchio per poi andarsene. Non metabolizza più la cosa e mi fiondo tra le sue braccia, e lei mi stringe a se iniziando a piangere con me.

"Z....Zia come.. Com'è possibile?!" Chiede incredulo lui.

"Ragazzi.... Sedetevi.... È una lunga storia.

~Spazio Autrice~

Alloooora... Vi ho incuriosito????? Finiranno mai i dilemmi per i nostri protagonisti??!!

~Bek.❤

Cugini Per Caso. | Cameron Dallas |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora