Capitolo 77

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"O mio dio, Hazel tu non sai cosa è successo." dico isterica appena risponde al telefono.

"Kate... sono solo le undici di sera, stavo andando a dormire, cosa diavolo vuoi? Cosa c'è di così importante..." sbuffa assonnata.

"Vedi.... ero uscita a fare una passeggiata... Una corsa più che altro, ma non è questo il punto! Come dicevo, stavo correndo e ad un certo punto vado a sbattere contro qualcuno, e indovina chi era?!! Cameron! Ecco chi era!, cerco di non farmi riconoscere, ma quando mi porge la mano per presentarsi e io la stringo, mi riconosce, non chiedermi come, e iniziamo a parlare!!!" dico in preda al panico,

"O. Mio. Dio." scandisce bene ogni parola.

"Ma non è questo il punto!!" urlo per poi proseguire con il mio discorso. "Alex mi ha chiamato al telefono per chiedermi a che ora sarei rientrata, lui pensava fosse il mio ragazzo, e in quel momento non volevo che pensasse che io avessi un ragazzo... e così... gli ho detto che Alex è mio figlio.... E sembra che lui non l'abbia presa per niente bene...." sospiro infine.

"O Jesus... Ma lui non stava con quella tipa là..... Joseth, Josephine, o come cazzo si chiama lei?"

"No! Mi ha detto che l'ha fatta trasferire da lui, per mostrarle la città, e lei si è montata la testa, dicendo a tutti che stanno insieme." quasi non respiro. L'euforia che provo in questo momento, non l'ho mai provata prima.

"Hahahaha, che povera illusa, il cuore di Cameron Dallas appartiene solo a Kate O'Connell​, cioè Mendes... Cioè Melody Mendes... Cioè... lasciamo stare va." ridacchia.

"Si forse è meglio... comunque non credo sia ancora innamorato di me... si è fatto una propria vita... E anche io mi sono fatta la mia... Quindi.. credo che ora ci limiteremo ad essere semplicemente degli amici... Dopotutto... Io non l'ho ancora perdonato per ciò che ha fatto... e non intendo farlo ora... quindi... buonanotte." affermo, e prima che possa ribattere, chiudo la telefonata.

***

Mi veglio a causa della suoneria del mio cellulare e per non far vegliare Alexander, decido di alzarmi più in fretta che posso, e andare a rispondere. Dov'è cazzo l'ho messo.... In borsa non c'è... In cucina non c'è...

"Mamma, è sul tavolino del soggiorno." Sbuffa Alex con voce assonnata e allo stesso tempo infastidita.

"Scusami amore." Dico per poi rispondere.

"Hey, spero di non averti disturbata..." Sento dire a Cam.

"Oh... No tranquillo, dimmi tutto." Dico e un sorriso spontaneo mi appare in volto.

"Beh... Da quando sei andata via in quel modo, al college, non ci siamo praticamente più rivisti... Vorrei parlare con te di ciò che ho fatto..." Ammette con un filo di imbarazzo.

"Oh... Beh... Si... Certo... Cioè... Dove... Quando... Anche io devo dirti una cosa..." Deglutisco. È ora che lui sappia di Alex... Ma prima voglio sentire che ha da dire.

"Bene... Che ne dici verso mezzogiorno al giapponese sotto casa tua?"

"Come fai a sapere dove abito?!"

"Hahahahahah, ti sto osservando dalla finestra... Per cortesia non denunciarmi, passavo di qui." Ridacchia e solo ora mi accorgo di avere le grandi vetrate del salotto con le tende alzate, e che io sono al primo piano...

"Beh. Smettila di fissarmi. È inquietante. Allora ci vediamo tra due ore." Gli sorrido per poi attaccare.

"Mammina mi prepari il latte con i biscotti?" Chiede dolcemente Alexander.

"Alex, ora non posso proprio, che ne dici se vai a svegliare Zio Shawn e Zia Rachel, così che possano giocare con te?" Mi inginocchio verso di lui per guardarlo negli occhi.

"Peccato per voi che io sia già sveglio." Sorride Shawn, e Alex corre verso di lui per abbracciarlo gridando il suo nome. (Non capite male.😂❤)

"Hey piccoletto, buongiorno." Continua a sorridere.

"Io devo incontrare una persona vado a prepararmi." Annuncio.

"Non dirmi che è di nuovo O'Brian, lui mi sta sul.... Non mi è simpatico." Si corregge vedendo il piccolo.

"No. È Cameron." Ammetto con non chalance

"Cosa?! Stai scherzando?!" Chiede incredulo.

"No... L'ho incontrato ieri, mi ha chiesto di incontrarci per parlare." Lo informo prendendo dei vestiti puliti.

"Ah... E me lo dici così, gli hai detto di Alex?"

"No! Non posso dirgli da un momento all'altro 'Hey ciao, quella sera al campus volevo dirti che ero incinta, ma poi mi hai fatto incazzare e mi sono trasferita dall'altra parte dell'America per starti lontana e crescere nostro figlio da solo. Ah l'ho chiamato Alexander come te, perché mi sentivo troppo in colpa del fatto che tu non lo avessi mai visto.' Ceh... Non posso dirgli così." Dico tutto d'un fiato.

"Giusto... Ma prima o poi dovrai dirglielo." Dice infilandosi una delle sue T-shirt nere.

"Lo farò..." Sbuffo per poi chiudermi in bagno. Una bella doccia calda, sistemerà tutto.

"Mamma, io e zio Shawn andiamo al parco!" Mi avverte mio figlio bussando alla porta del bagno dopo neanche cinque minuti.

"D'accordo tesoro, fa attenzione... Shawn,  Rachel sta ancora dormendo?" Acconsento per poi rivolgermi a mio fratello.

"Si, lasciala dormire, si è stancata parecchio ieri sera." Ridacchia.

"Dio mio..." Roteo gli occhi.

"Ciao mammina." Mi saluta Alexander chiudendo la porta d'ingresso.

***

"Hey, buongiorno." Lo saluto sedendomi al tavolo con lui.

"Ciao..." Mi sorride.

Sto per prendere il menù ma mi ferma

"Ho già ordinato, se i tuoi gusti non sono cambiati, ho preso un Hosomaki per te, e Sashimi per me."  Continua sorridendomi.

"Grazie..." Ricambio il sorriso.

Ma sapete fare altro, o solo sorridere?!

"Allora... Kate... Io non volevo fare ciò che ho fatto... Nash mi ha fatto ubriacare di brutto... Poi è arrivata sta tizia Madison, l'aveva invitata Nash.. e credimi... Era già mezza nuda... Non volevo davvero... Ma ... È successo... Non sai come mi sono sentito in colpa..." Inizia il suo discorso.

"Madison... Ah... Dovevo immaginarlo... Quella brutta troia del cazzo." Sbotto interrompendolo.

"La conosci?" Chiede sbigottito.

"Quella troia è una lontana parente di Shawn..." Sbuffo.

"E quindi anche tua?" Chiede in tono ovvio.

"Oh cazzo è vero." Mi porto una mano sulla bocca per poi ridacchiare.

"Sempre la solita." Ride con me.

"Cam...-Deglutisco- devo dirti una cosa..."

Cugini Per Caso. | Cameron Dallas |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora