Capitolo 83

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"Grier!" Lo saluto appena lo vedo scendere dall'aereo.

"Kate... Dallas." Ci fa un cenno del capo.

"Tutto bene? Devo dirti tante di quelle cose!" Lo prendo sottobraccio.

"Nash, mi ha tenuto al corrente di tutto, signorina Mendes, eh?" Ridacchia Hayes.

"Come va?" Chiede mettendo le mani in tasca, Cam.

"Ehm.. s-si.. benissimo." Risponde balbettando, inziando ad avere dei tic schizzofrenici, come la prima volta.

"Hayes, dove hai le pastiglie?" Chiedo in preda al panico frugando nel suo zaino mentre Cam cerca di sostenerlo.

"Nella... Nella tasca di sotto." Sussurra tossendo ripetutamente e tenendo molto stretta la mano di Cameron, e io le prendo subito.

"Bevi questa." Gli porge una bottiglietta d'acqua Cam, mentre prende le pastiglie.

"Stai meglio?" Chiedo mettendogli una mano sulla spalla.

"Si..." Abbassa lo sguardo, forse per l'imbarazzo.

"Kate, vai a casa, penso io ad Hayes e ad Alex."

"D'accordo, Hay, vengo oggi pomeriggio, okay? Non fare cazzate." Gli do un bacio sulla guancia per poi correre via.

***

"Sono a casa!" Annuncio.

"K-Kate....Kate!!!" Corre verso di me Rachel saltellando, tremando, urlando, che cazzo è successo?!

"Rachel, calmati fai respiri profondi e dimmi cos'è successo." La tengo per le spalle.

"Io! Io! Io non ci posso credere! Lui! O mio Dio! Sono troppo felice! Cazzo l'ho sempre sognato! Ed è successo come avevo previsto! O mio Dioooo!" Continua con il suo sclero.

"Cosa hai sempre sognato?! Rachel parla, c'ho l'ansia." Metto una mano sul cuore, come se quel gesto potesse rallentare i miei battiti.

"Shawn mi ha chiesto di sposarlo!!!!" Urla tutta felice per poi correre in ogni angolo della casa accendendo la musica.

"O my god!!!" Urlo anche io euforica, ballando, o meglio correndo e saltellando per tutto l'appartamento, da un mobile all'altro, sembrando una scimmia in calore, insieme a lei.

"Devo prendermi l'abito, il velo, le scarpe, dobbiamo scegliere la location, il buffet, le bibite, la chiesa, perché voglio sposarmi in chiesa, dovrei sposarmi in chiesa? O dovrei fare una cerimonia sul mare? O magari sul lago? O ad un circolo sportivo, no... I circoli sportivi non mi piacciono... Però... O mio Dio cosa devo fare?" Mi chiede velocissimamente senza neanche respirare.

"Calmati. Okay. Ora... Facciamo una festa, poi, si vedrà tutto." Cerco di calmarla, ma soprattutto di calmare me stessa.

"Hazel? O mio dio non sai cos è successo!" urla al telefono la mia futura cognata, per poi avviarsi in camera sua. Non passano neanche due minuti che sento bussare.

"Arrivo!" Esclamo togliendomi la giacca, e andando ad aprire.

"Scusami si è sbucciato il ginocchio mentre correva nel parco." Mi si presenta davanti Cameron, con in braccio Alex con un cerotto sul suo piccolo ginocchio.

"Amore, ti fa male?" lo prendo tra le mie braccia e avviandomi nella sua camera, lasciando lo spazio a Cam, per entrare.

"No, papà ne ha fatta una tragedia, guarda, riesco a camminare benissimo." Scende dalle mie braccia, per farmi vedere come corre, ma a stento si regge in piedi.

"Vai a letto, domani starai meglio."Gli do un bacio in fronte per poi uscire e chiudermi la porta alle spalle.

"Scusami, davvero, non volevo si facesse male." Si gratta la nuca Cameron.

"Cam, tranquillo, non è successo nulla, gli succede spesso. E' spericolato, oramai mi ci sono abituata." Ridacchio stringendo la sua mano, lui guarda la mia stretta, e io la tolgo subito, ma lui riafferra la mia mano e mi guarda fisso negli occhi.

"In questi ultimi cinque anni... Ho pensato molto alle cazzate che ho fatto. Alle stronzate che combinavo. A tutto il male che ti ho procurato. A tutte le sofferrenze che ti ho dato. A tutte le DELUSIONI, che ti ho dato. Ma ho pensato a tutti i momenti felici. I nostri momenti felici. Le nostre risate unite. Le nostre mani, Dio le nostre mani che si sfioravano anche solo per passarci degli oggetti. Alle ore di scuola interminabili, ma alla fine erano piacevoli, perchè avevo te al mio fianco. Avevo te, al mio fianco, sempre. Nonostante ti avessi dato mille motivi per abbandonarmi, tu non l'hai mai fatto. Non avevo mai paura di perderti. Perchè tu eri con me. Eri sempre con me. Ma.. Quando ti ho perso per davvero, il mio.. Il mio cuore è andato in mille minuscoli pezzettini. Una sensazione che non avevo mai provato. Una sensazione così dolorosa, così sgradevole, così angosciante. Quella sensazione è stata la cosa peggiore nella mia vita. Ogni sera ripensavo a ciò che avevo fatto. A quella cazzo di notte. Quando ti sono venuto addosso e ti ho stretto la mano, ho rivissuto quei bei momenti e ho capito subito che eri tu... io... io ho provato una gioia immensa, una gioia che mai, e dico mai, mi aveva riempito così tanto il cuore. Il nostro abbraccio mi ha dato una scarica di adrenalina, e mi ha procurato brividi per tutto il corpo, e per la prima volta dopo tanto tempo ero davvero felice. Così felice da non volerti più lasciare..." Ammette senza mai staccare il suo sguardo dai miei occhi.

Io non resisto. Non posso resistere. Lo amo così tanto. Ammetto a me stessa, per poi affondare le mie labbra sulle sue.

Cugini Per Caso. | Cameron Dallas |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora