Capitolo 88

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Estratto dal capitolo precedente:

"Io.... Io... Non.. N-non ricordo nulla. Non so neanche chi sia io." Rispondo balbettando.

"Melody non sai quanto mi sono preoccupata."

"Come mi hai chiamata?" Chiedo.

"Melody, tesoro."

Melody... Quel nome è un boom di ricordi.

"Mamma, ricordo tutto. No. Non può essere successo." Grido.

-Capitolo 88-

"Mamma non possono ucciderlo. No. Non possono farlo!" Inizio ad urlare tra le lacrime che non cessano di scendere.

"Kate?!" Entra Cameron preoccupato.

"Non possono ucciderlo Cam! Non possono farlo!"

"Cercheremo di salvarlo." Mi stringe tra le sue braccia.

"Loro lo sanno che è malato! Non voleva davvero fare quelle cose! Ne sono sicura!" Continuo a gridare.

"Kate... Hayes ha ammesso di non aver avuto un attacco. Quella famiglia era di un suo compagno in psichiatria, diceva che loro non andavano mai a trovare il figlio e lo definivano mostro. Voleva ucciderli per questo." Sospira accarezzandomi i capelli.

"No..." Sussurro con lo sguardo perso nel vuoto. "Dov'è Nash?"

"È... È andato a trovarlo. Il processo sarà questo pomeriggio." Ingoia la saliva.

"Perché?! Perché?!" Urlo ancora una volta accasciandosi a terra contro la parete.

"Signori, scusate ma credo che per il momento abbia bisogno di riposare. Uscite per cortesia."
Entra un infermiera.

"No! No Cam resta con me! Non andare via anche tu. Resta con me!" Urlo aggrappandomi al suo polso.

"Posso rimanere?" Domanda rivolto all'infermiera.

".... Eh va bene. Ma niente casini o sarò costretta a sedarla." Esita per un momento, per poi sbuffare e uscire fuori con mia madre.

"Ti metto a letto okay?" Afferma prendendomi in braccio e sistemandosi delicatamente sul lettino.

"Resta qui con me, Cam. Ti prego." Sussurro, e lui si stende affianco a me facendomi allacciare le mie braccia attorno al suo corpo.

"Non voglio che lo uccidano, Cam."

"Neanche io... Ma... Non sono sicuro di poterlo salvare. Il mio avvocato è uno dei migliori, ma.." inizia a balbettare.

"Ho capito." Sospiro fredda.

"Kate, mi dispiace. Faremo tutto il possibile."

"Che ore sono?" Chiedo, voglio esserci a quel processo.

"Le due, perché?"

"A che ora è il processo,?!" Scatto in piedi.

"Tra un oretta circa." Risponde come se a me non importasse.

"Devi portarmi lì, adesso." Inizio a vestirmi in fretta e furia.

"Kate, non so se ti fanno uscire..." Si mette a sedere.

"Beh, non mi farò vedere. Voglio andare lì, Cam. Glielo devo. Devo esserci. Devi essere presente. Devo sostenerlo fino alla fine." Mi allaccio le scarpe per poi mettere dei cuscini sotto le lenzuola in modo da simulare una sagoma e mi avvio verso le scale antincendio seguita da Cam.

***

"Il colpevole è accusato di triplo omicidio. Una famiglia intera. Madre, padre e figlia. Come si dichiara?" Domanda un uomo dietro alla grande cattedra. Il giudice.

"Io? Io sono fiero di ciò che ho fatto. L'ho fatto per un mio amico." Fa spallucce Hayes. Cazzo così non aiuti.

"Vostro onore, si rende conto di ciò che sta dicendo questo ragazzo?! Ha ucciso un intera famiglia e na va fiero? Io gli ignetterei il veleno in questo preciso istante." Afferma l'avvocato dei parenti di quella povera famiglia.

"Obiezione vostro onore, l'avvocato O'Malley non ha alcun diritto di esprimere la propria opinione, od addirittura esperire un pensiero omicida. Se voi assegnate la pensa di morte a questo giovane, non diventerete anche voi un assassino?" Obietta l'avvocato dei Grier.

"Obiezione, neanche lui ha il diritto di esprimere la sua opinione." Afferma di nuovo l'avvocato O'Malley.

"Respinta. Continui signor Karev."

"Come dicevo, vostro onore, assegnare la pena di morte ad un ragazzo giovanissimo, tra l'altro, non farebbe si che anche lei diventi un assassino?"

"Questo non è uno scusante per evitargli la pena." Borbotta il giudice.

"Lo riconosco vostro onore. Non le sto chiedendo di evitare la pena di questo giovane, le sto chiedendo di non ucciderlo."

"Obiezione vostro onore. Quel ragazzo ha ucciso tre persone. Non può passarla liscia. Non può continuare a vivere mentre tre anime innocenti sono morte." Alza le mani al cielo O'Malley.

"Accolta." Sospira il giudice.

"Signor giudice. Con tutto il rispetto di questo mondo. Il signorino Grier non può passarla liscia. Ha ucciso. Ha massacrato quella famiglia. L'ha massacrata senza un motivo valido. Non riesco a capire neanche perché il figlio di quei due poveri genitori stia appoggiando l'assassino della sua famiglia."

"Obiezione, prego il signorino Famsy, di parlare al banco dei testimoni. Vi dirà lui il perché appoggia Hayes Grier." Alza un po' la voce, Karev.

"Accolta. Signorino Famsy, al banco." Sussurra il giudice, per poi tossire, mentre questo Famsy si siede al banco.

"Giura di dire la verità, nient'altro che la verità?"

"Lo giuro." Si schiarisce la voce. "In psichiatria parlavo molto con Hayes. Sono riuscito ad aprirmi con lui. Gli ho raccontato la mia infanzia. Di come mio padre mi puniva. Di come mia sorella mi aggrediva verbalmente. Di come mia madre restava indifferente a tutto ciò. Lui diceva spesso di volerli uccidere per tutto il male che mi avevano causato. Ma.. io non gli credevo. Anche se... Sotto, sotto, lo speravo. Quella famiglia era orribile. Non ce la facevo più. Sono finito in psichiatria perché mio padre riteneva fossi un matto da legare. In realtà voleva solo liberarsi di me. Quando seppi che Hayes sarebbe uscito, ho pregato Dio. L'ho pregato affinché Hayes compisse ciò che aveva detto. Io non la volevo quella famiglia. Erano loro a dover essere puniti. Sapete perché ho pregato per la loro morte? Perché il codice penale afferma che se un cittadino libero viene torturato dalla sua stessa famiglia, è possibile la pena di morte per chi ha compiuto questo atto, e per chi è stato fermo a guardare senza fare nulla." Sospira infine quel ragazzo io mi porto subito una mano sulla bocca.

"Obie-" cerca di dire l'avvocato O'Malley.

"Sul serio O'Malley?! Ha qualcosa da obiettare?!" Sbotta Karev.

"Non voglio sentire più nulla. Mi ritiro per decidere il da farsi" Annuncia il giudice, ritirandosi nella sua 'stanza'.

~Spazio autrice~

Scusate il ritardo. Scusatemi tutto. Scusatemi gli errori. Scusatemi il capitolo cortissimo. Scusatemi.❤
Appena questo libro sarà concluso rileggerò la storia è sistemerò gli errori, promesso. 😂❤

~Bek.❤

Cugini Per Caso. | Cameron Dallas |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora