Sguardi minacciosi
Il mattino seguente, il rumore incessante della pioggia contro i vetri della finestra e il forte vento, riuscirono a destarmi appena in tempo per non arrivare in ritardo a lezione con Herr Liszt.
Friedhelm non c'era, si era recato al campo molto presto quella mattina.
A causa della violenta bufera, il cielo era completamente buio pesto, come se fosse stata ancora notte fonda.
Afferrai il cuscino accanto al mio ed aspirai a pieni polmoni il meraviglioso profumo muschiato che impregnava il tessuto di lino.
Friedhelm aveva da sempre avuto la straordinaria capacità di far aprire il mio cuore con una semplicità disarmante. Con lui mi sentivo... speciale.
Una persona normale, una donna desiderata; mi faceva sentire incredibilmente viva.
Probabilmente, l'esserci conosciuti e vissuti giorno per giorno, per tanti anni, aveva giovato ad entrambi.
Conoscevamo i difetti e i pregi dell'altro, come se fossimo stati da sempre un unico essere. Sapevamo quali fossero state le nostre paure più profonde e cosa, invece, sarebbe stato in grado di renderci felice.
Mi alzai dal letto, recandomi in bagno. Lavata e vestita, controllai di sfuggita l'agenda con gli orari delle lezioni giornaliere.
Avevo un'ora di storia, una di letteratura tedesca, una di latino e le ultime due ore biologia ed educazione artistica. Fortunatamente non erano materie pesanti...
Scesi di sotto e consumai la colazione, ripetendo, a bassa voce, la precedente lezione di filosofia.
Spaccando come al solito il secondo, alle otto in punto, Herr Liszt suonò il campanello.
Olga si affrettò alla porta principale e gentilmente afferrò la giacca e il cappello del professore.
Pallido ed autoritario come al solito, egli si avvicinò, poggiando sul tavolo la sua valigetta nera.
«Prima di cominciare le lezioni odierne, voglio sentirla sulle precedenti lezioni. Spero per lei che abbia studiato come si deve. E che... abbia dormito. O si addormenterà anche oggi?» Domandò atono e severo.
Mi morsi il labbro inferiore, rimanendo impassibile. «Sono preparata Herr Liszt. E no... stia tranquillo, non mi addormenterò.»
«Bene... Allora cominci con letteratura.» Si aggiustò gli occhiali sul naso adunco e tornò a fissarmi in viso.
Annuii, cominciando a parlare.
Andò piuttosto bene, ma Herr Liszt come al solito non dichiarava alcunché. Annuiva di tanto in tanto, standosene in perfetto silenzio.
Poi continuai con filosofia e fui soddisfatta per la mia memoria. L'interrogazione era stata superata con successo.
«Va bene, mi faccia controllare i compiti di algebra e quelli di chimica.»
Annuii ancora una volta e passai educatamente il quaderno con tutti gli esercizi risolti... grazie a Friedhelm.
Egli abbassò gli occhiali tondi e con i suoi occhi guardinghi e attenti controllò ogni minimo esercizio.
Qualche minuto dopo gli occhiali ritornarono al proprio posto e tornò a squadrarmi, incurvando il labbro. «Spero che gli esercizi siano farina del suo sacco signorina Annelies, non mi piacciono particolarmente gli esecutori.»
"Maledizione!" Pensai, arrabbiata.
Cos'ha quest'uomo, particolari poteri magici?
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Intertwined destinies
Historical FictionBerlino 1942; Annelies Von Falk è una giovane ragazza figlia del Colonnello delle SS Wilhelm Von Falk. Ella è costretta a vivere parte della sua infanzia e adolescenza con un padre dispotico, rigido e scostante che le porterà via le cose a cui tiene...