Futuro incerto

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Futuro incerto


I giorni successivi alla dichiarazione improvvisa di Stefan non furono affatto facili. Non riuscivo a pensare ad altro ed ogni volta che incrociavo i suoi occhi affranti, sentivo il cuore rompersi in mille pezzi.

Nonostante non avessi commesso nulla di male, mi sentivo comunque responsabile per come la situazione fosse degenerata così in fretta. 

Avevo visto Stefan cambiare nel giro di due settimane. Non sorrideva più. Era silenzioso e scontroso e i suoi occhi erano colmi di dolore, delusione e rabbia. La maggior parte della giornata la spendeva in quel parco o dai suoi nonni e trascorreva sempre meno tempo con noi alla rimessa.

Heike e Noah erano molto tristi e non riuscivano a capire cosa fosse potuto accadere di tanto spiacevole o chi avesse potuto ridurlo in quello stato.

Sembrava aver perso interesse persino in quello in cui credeva di più e decise di sospendere le riunioni con gli altri ragazzi del gruppo.

Era crollato nello sconforto più assoluto. 

Al mattino si alzava quando ormai il sole era sorto da un pezzo e usciva senza neppure degnarci di uno sguardo o di una parola. Era demotivato, indifferente, distante... forse anche troppo.

Credevo che col passare dei giorni la situazione si sarebbe stabilizzata da sola, ma mi sbagliavo di grosso. 

Adam non aveva nessuna intenzione di compiere il primo passo per scusarsi e questo influì negativamente, rendendo il tutto ancora più complicato del previsto. 

Stefan, d'altro canto, non aveva neppure provato ad avvicinarsi al suo migliore amico per trovare un punto d'incontro.

Erano troppo rancorosi e questo non sarebbe mai cambiato, purtroppo. Il loro orgoglio avrebbe finito col dividerli per sempre se non avessero trovato una soluzione.

E tra i due fuochi mi trovavo io. Ormai non sapevo più come comportarmi. 

E non avevo ancora capito se la rabbia nei suoi confronti mi fosse passata o meno. Ogni volta che lo guardavo provavo pena e tristezza, ma nello stesso tempo avvertivo rabbia e delusione. 

Mi aveva dato profondamente fastidio essere presa in giro. Avrei preferito se fosse stato sincero sin dall'inizio, probabilmente avrei anche potuto reagire diversamente.

Adesso ero confusa e per quanto mi sforzassi di cambiare idea e trovare il coraggio di perdonarlo, non ci riuscivo.

C'era qualcosa che non mi permetteva di farlo.

***

La lettera di Friedhelm, però, mi aveva donato conforto ed aveva contribuito a scaldarmi il cuore. 

Era arrivata in ritardo, ma Friedhelm mi aveva scritto quella lettera per il mio compleanno.

Dopo un'infinità di tempo che non leggevo le sue parole, finalmente sentii Friedhelm nuovamente accanto a me, mentre mi stringeva forte con le sue mani gentili e calorose. 

Era incredibile quanta forza e speranza riuscisse a trasmettermi. La distanza veniva annullata del tutto quando leggevo le sue parole. 

Il cuore mi batteva forte nel petto e nell'immenso silenzio della stanza al piano superiore della rimessa, riuscivo a sentire chiaramente i suoi battiti. 

Non avrei mai avuto alcun dubbio sui miei sentimenti per Friedhelm. Lui era la mia metà. Senza Friedhelm al mio fianco mi sarei sempre sentita persa, incompleta. 

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