L'arrivo a Novgorod

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L'arrivo a Novgorod


(Friedhelm POV - Novgorod, Leningrado, Russia)

Varcai la soglia di casa con lo zaino militare appoggiato sulle spalle e la morte nel cuore.

Partivo per la guerra. Partivo per Leningrado.

Non appena il grande portone d'ingresso fu chiuso alle mie spalle da Wilhelm, il viso di Annelies scomparve definitivamente dalla mia vista.

Avvertii, in quel preciso istante, una morsa ferrea che attanagliò tutto il mio stomaco. Fu come essere trafitto da mille lame infuocate che mi attraversarono da parte a parte.

Quell'intenso ed improvviso dolore riuscii a farmi fermare e a voltare nuovamente il capo verso la grande abitazione che si ergeva, imponente, come un'oscura presenza pronta a risucchiarti.

Strinsi le palpebre ed i pugni e proseguii, dirigendomi verso la macchina dove alla guida mi aspettava l'autista privato di Wilhelm.

Mi salutò con un veloce gesto del capo ed io ricambiai a stento. Aprii lo sportello posteriore e mi sedetti sul sedile dell'abitacolo.

Approfittando del breve viaggio in auto, afferrai il bracciale di Annelies e lo osservai per qualche istante, rigirandomelo tra le mani.

Era bello e semplice proprio come lei.

Un bracciale fine ed elegante costituito da una piccola chiave porta-fortuna che tintinnava dolcemente ad ogni mio gesto.

Mi sembrava trascorsa un'eternità da quando le avevo fatto quel regalo...

Allora era una ragazzina così triste e malinconica... Glielo si leggeva negli occhi quanto soffrisse. 

Eppure, non aveva mai versato neanche una lacrima dinanzi a sua sorella. Cercava sempre di regalarle sorrisi sinceri per non turbare la piccola di casa.

Charlotte era una bambina sempre allegra e felice; tutto quello che chiedeva le veniva dato.

Annelies, invece, non veniva mai considerata né apprezzata. Se desiderava qualcosa, avrebbe dovuto provvedere ella stessa a guadagnarsela, ad ottenerla. 

Nonostante le evidenti disparità di trattamento, Anne non era mai stata gelosa di sua sorella né tantomeno aveva mai avuto la presunzione di chiedere cose che Wilhelm e mia madre le avrebbero negato.

Fin da piccola era sempre stata una ragazzina forte, determinata e tenace.

La felicità e il benessere di Charlotte, per Annelies, erano la priorità assoluta. Amava sua sorella talmente tanto da anteporre qualsiasi suo bisogno primario pur di farla star bene.

Io provavo una profonda ammirazione per lei.

Quando ancora ero un ragazzino stupido ed immaturo, lei era sempre pronta ad aiutarmi e a regalarmi utili consigli. Con la sua intelligenza e la sua dolcezza, i pomeriggi accanto ad Anne mi sembravano volare.

E poi era così bella... Bella quanto un giglio appena sbocciato in primavera. Pura, innocente e delicata.

Per la prima ed unica volta - nell'arco della mia intera esistenza - mi ritrovai a sentire, percepire sulla mia pelle, dei sentimenti, delle sensazioni, mai provate in tutta la mia adolescenza. 

Nonostante avessi avuto svariate esperienze con le mie amiche di scuola - qualche bacio rubato, timidi approcci sentimentali - esse non sarebbero mai state paragonabili alle intense e travolgenti emozioni che Annelies era capace di trasmettermi.

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