La Resistenza polacca
Non appena varcai la soglia di casa, mi sedetti sulle scale d'ingresso per riordinare le idee.
La testa era satura di informazioni, dubbi e perplessità, ronzavano al suo interno come uno sciame di insetti molesti.
Le parole e le raccomandazioni di Wladyslaw mi riecheggiavano nelle orecchie, frastornandomi e confondendomi la mente.
Ero fermamente convinta della mia scelta, non mi sarei mai tirata indietro. Il problema era un altro... Chi mi avrebbe accompagnato in paese?
Friedhelm avrebbe fatto troppe domande... Se avesse saputo della Resistenza, si sarebbe opposto immediatamente.
Per di più, le riunioni venivano effettuate alle otto di sera, appena scoccato il coprifuoco.
Chiunque mi avesse visto, si sarebbe insospettito nel vedere una ragazza adolescente camminare per le strade del paese di sera. Non sarei passata di certo inosservata.
Quella era una problematica faccenda che avrei dovuto risolvere al più presto possibile...
Con i gomiti poggiati sulle gambe e il mento sostenuto su entrambi i palmi ben aperti, rivolsi lo sguardo nel vuoto.
In casi come questi, quanto mi sarebbe piaciuto saper guidare l'autovettura!
Alcuni istanti più tardi, la porta principale venne aperta ed apparve Olga.
Sorpresa nel vedermi lì, da sola, seduta a fissare il nulla più assoluto con aria assente, mi domandò con preoccupazione: «Tesoro, Anne... tutto bene?»
Sobbalzai, sbattendo velocemente le palpebre. Dopo averle lanciato una breve occhiata, le risposi: «Non proprio.» Sospirai.
Ella appoggiò la pattumiera per terra, affiancandomi. «Posso aiutarti in qualche modo, Anne?» Chiese, rifilandomi uno sguardo apprensivo.
«Mi servirebbe una persona che mi accompagnasse in paese, stasera.» L'informai, seguitando a rimirare, passivamente, un punto indefinito dinanzi a me.
Olga incurvò le labbra, assumendo un'espressione perplessa. «Potresti chiedere a Friedhelm, no? Perché vuoi recarti in paese così tardi, cara?»
I suoi quesiti interrogativi mi inondarono, travolgendomi completamente.
La guardai di sottecchi ed emisi un lungo sospiro.
Di Olga avrei potuto fidarmi, avrei potuto raccontarle tutto. L'unica persona che mi conosceva più di chiunque altro, dopo Friedhelm, era proprio lei.
«Olga, se ti dico una cosa, prometti che non la rivelerai mai a nessuno?»
Sussultò appena, abbozzando un cenno confuso col capo. «Certo, Anne. Non potrei mai tradirti.»
Accennai un sorriso sollevato, prendendole le mani. «Voglio raggiungere il paese per parlare con la Resistenza. Ho saputo dove si riuniscono e...» frenai di colpo l'entusiasmo, sibilandole: «Tu sai a cosa sto pensando.»
Ella sgranò i suoi adorabili occhi smeraldini, sconcertata dalla mia rivelazione. Impallidì, sbigottita, accertandosi, successivamente, che nessuno avesse origliato la nostra conversazione.
Quando ebbe l'assoluta sicurezza che fossimo state sole, ricongiunse il suo sguardo attonito nel mio, replicando: «Annelies... cosa stai dicendo? La Resistenza? Ma è pericoloso, mia cara!» Mormorò agitata, forzandosi di controllare il tono della voce.
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Intertwined destinies
Fiction HistoriqueBerlino 1942; Annelies Von Falk è una giovane ragazza figlia del Colonnello delle SS Wilhelm Von Falk. Ella è costretta a vivere parte della sua infanzia e adolescenza con un padre dispotico, rigido e scostante che le porterà via le cose a cui tiene...