Sofferenze taciute
Il ricordo della mamma, della mia mamma, non ha mai abbandonato la mia mente e il mio cuore.
Quell'episodio accaduto ben nove anni fa, mi tormenta e mi devasta tutt'ora. Ha segnato in maniera inevitabile e negativa tutta la mia vita seguente.
Da quel preciso e fatidico momento, in cui la mamma e la nonna furono costrette ad abbandonare la nostra casa con la forza, è precipitata ogni singola cosa; vi si era disintegrato il mio intero mondo.
Ogni sera andavo a coricarmi con la speranza di rivederla, di toccarla ancora, di abbracciarla e parlare con lei. Eppure ero pienamente consapevole che questa speranza, questo mio sogno, anno dopo anno non faceva che diventare una vana e mera illusione.
L'unica cosa che mi rimaneva di lei era il ricordo.
Dopo ben nove anni - un tempo lunghissimo e senza fine -, la sua immagine, il suo profilo aggraziato, era impresso vividamente nella mia mente: ricordavo la forma perfetta e simmetrica del suo volto, il nasino all'insù tipicamente alla francese, il colore dei suoi setosi capelli che ogni volta mi facevano pensare al caramello fuso di cui ne andavo ghiotta, e poi, infine, rammentavo con estrema chiarezza i suoi occhi nocciola, leggermente striati di verde, i quali emanavano una scintilla di luce perenne.
Appena tentavo stupidamente di abbracciarla nel sogno, lei di colpo svaniva, la sua immagine sfumava nel vento. E dopo il suo bellissimo volto, solamente incubi tremendi tempestavano il mio sonno agitato. Sempre il medesimo: due soldati in divisa che portavano via la mamma di casa con la forza mentre ella provava disperatamente ad abbracciarmi un'ultima volta.
Le braccia possenti e robuste di mio padre mi allontanano, mi portano via da lei, lasciandomi dentro un vuoto incolmabile, una voragine abissale.
Quando quell'incubo terrificante si materializzava nella mia testa, esso interrompeva bruscamente il mio sonno, facendomi svegliare di colpo nel cuore della notte con la fronte imperlata di sudore e il petto che freneticamente si mi alzava e mi si abbassava per la paura e l'angoscia.
In quei lunghi istanti di puro terrore e inquietudine, l'unico oggetto che mi permetteva di ritrovare un po' di pace, un po' di respiro, era la collana con il ciondolo a forma di cuore che la mamma mi regalò pochi istanti prima che quei soldati la portassero via e che io, da allora, non avevo mai e poi mai osato togliermi dal collo.Ricordavo in ogni momento della mia esistenza le ultime parole che la mamma ebbe il tempo di rivolgermi in quegli attimi strazianti e molte volte, negli anni a seguire, mi capitava di riderci amaramente su: "Tesoro, non essere in collera con tuo padre. Sta facendo tutto questo per voi, per il vostro futuro, per la vostra vita..."
Mio padre, invece, non vedeva letteralmente l'ora che mia madre fosse scomparsa dalla sua vista, l'avesse alleggerito di quel peso.
Che cosa gli interessava, gli importava, se le sue due uniche figlie stessero soffrendo e cercassero la madre ogni sera in un mare di lacrime?
Quell'uomo meschino non si era mai perso in chiacchiere inutili; aveva studiato e architettato quel piano già da tempo e metterlo in atto fu, naturalmente, la sua parte preferita.
Quell'essere insensibile dal cuore di pietra, aveva permesso, acconsentito, ad una perfetta sconosciuta e a suo figlio, di vivere nella nostra casa, di coricarsi in quel letto matrimoniale che tempo prima costui aveva condiviso con mia madre, sua moglie, e di trattare me, una bambina all'epoca, con sufficienza, prepotenza ed arroganza senza mai avere il coraggio di contraddirla, di fermarla, di farla tacere.
Aveva stravolto e scombinato la mia intera esistenza da un giorno all'altro senza avermi dato neanche il tempo di elaborare cos'era successo con la questione della mamma, di ristabilirmi un po' psicologicamente, di adattarmi a quella nuova vita senza di lei.
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Intertwined destinies
Ficción históricaBerlino 1942; Annelies Von Falk è una giovane ragazza figlia del Colonnello delle SS Wilhelm Von Falk. Ella è costretta a vivere parte della sua infanzia e adolescenza con un padre dispotico, rigido e scostante che le porterà via le cose a cui tiene...