"Piove e, con la testa appoggiata al vetro della finestra, mi chiedo se a volte mi pensi, se ti vengo in mente, se provi nostalgia.
Mi chiedo se a volte ti manco, se vorresti prendere in mano il telefono e chiamarmi per sapere come sto, per chiedermi perdono, per dirmi che ti dispiace.
Mi chiedo se a volte ti penti della tua decisione, se vorresti poter tornare indietro a quel maledetto 2 Aprile, non dirmi nulla e farti passare quel sentimento che avevi iniziato a provare per un'altra.
Mi chiedo se a volte piangi anche tu di notte e ti ricordi tutto ciò che hai perso per correre dietro a una chimera."
Con una mano mi asciugo una goccia di pioggia dal viso mentre, con l'altra, inseguo una lacrima del cielo sul vetro. La discussione di ieri sera con Giovanni e Claudia ha fatto in modo che la malinconia dentro al mio cuore venisse risvegliata e, ora, pretende di giocare. Non le permetterò di stare sveglia a lungo. Non le permetterò di cancellare i passi avanti che ho fatto in tutto questo tempo.
Mi stacco dalla finestra e, con una rabbia che mi sta lievitando dentro, prendo il cellulare e, con mani tremanti, vado sulla rubrica e sul contatto di Leonardo ... con dita tremanti premo il tasto "elimina" e, in un millesimo di secondo, il suo numero sparisce dallo schermo del mio telefono.
L'ho fatto perché ho capito che non tornerà e, forse, io non voglio nemmeno che lui lo faccia.
Ho capito che non voglio essergli amica se sta con Deborah, non mi basterebbe essere solo quello, non dopo tutto quello che abbiamo vissuto.
Ho capito che non voglio nemmeno stare con lui, non dopo tutto quello che ho passato a causa sua in queste settimane.
E' passato più di un mese e, in trenta giorni, ho sofferto più del sopportabile, più del dicibile.
Ho capito che sono arrabbiata con lui.
Ora so che, se dovessi incontrarlo per strada, non lo saluterei.
E mi dispiace che sia andata a finire così.Appoggio il telefono sulla scrivania e mi sento leggera perché so che, con il gesto che ho appena fatto, ho saltato in avanti di un bel pezzo. Mi butto sul letto e, sdraiata sulla schiena, mi metto a ridere sollevata. Ma questa felicità è solo apparente perché, dopo circa due minuti, il mio sorriso si capovolge e quella fastidiosa malinconia fa capolino, di nuovo, nella mia testa e nel mio cuore. Mi alzo e sbuffo, cercando di soffiare via questo malessere che sembra aggrappato con degli artigli affilati su tutti i miei organi.
Esco dalla camera, prendo la borsa e l'ombrello, mi infilo lo spolverino ed esco di casa urlando a mia mamma che vado a fare un giro. Ho bisogno di schiarirmi le idee e di stare da sola fuori di casa.
Cammino. Cammino. Cammino. Camminare mi aiuta a pensare in modo chiaro. Camminare mi aiuta a disintossicarmi dalle idee sporche e dai sentimenti cancerogeni che dimorano in me. Cammino per tutto il paese con calma, passando di fronte a tutti i negozi e fermandomi ad ammirare le vetrine. E non mi interessa se piove. La pioggia mi aiuterà a lavare via il nero dal mio umore.
<<Adele!>>
"Penserai a me quando sentirai il mio nome, pronunciato per caso in un film o quando lo leggerai da qualche parte e ti ricorderai di quando mi arrabbiavo quando lo storpiavi e mi affibbiavi nomignoli stupidi come Adelina o Ade ... però mi piaceva quando mi chiamavi Amore."
Mi volto e vedo Giovanni che sta accostando la macchina al marciapiede. <<Ehi, ciao.>> Saluto sorridendogli amichevolmente.
<<Che stai facendo?>> Chiede mentre spegne la macchina e si affaccia al finestrino.
Io alzo le spalle. <<Faccio un giro. Tu?>> Mi abbasso per essere alla sua altezza e per poter parlare meglio con lui. Solo ora noto la sigaretta che stringe tra le dita e la puzza di fumo che esce dalla sua macchina.
"Penserai a me quando ti rollerai una sigaretta e ti ricorderai della mia espressione contrariata e di quanto odiavo quel fumo che usciva dalle tue labbra: <<Ti stai uccidendo.>> ti dicevo e tu rispondevi sorridendo."
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La Rosa
RomanceUn passato oscuro e segreto. Un amore forte ma impossibile. Una storia che va oltre le distanze. Che fare quando l'unica persona che può salvarti da te stesso è anche l'unica persona che, per il suo bene, dovresti tenere lontana?