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Il treno fischia e mi risveglia dal torpore in cui ero caduta dopo una notte insonne a pensare a ciò che dovrei fare con Leonardo. Non gli ho più risposto dopo la sua richiesta di vederlo perché, prima, devo consultare le persone a cui voglio bene e poi decidere equilibrando testa e pancia.

Guardo fuori dal finestrino e mi accorgo che quella a cui stiamo per arrivare è la mia fermata, quindi ripongo nello zaino i libri che avevo preso per ripassare un po' e mi alzo preparandomi di fronte alle porte. Per fortuna il macchinista ha deciso di suonare, altrimenti non mi sarei mai svegliata di mia spontanea volontà e mi sarei ritrovata al capolinea. 

Sbadiglio mentre scendo dal treno e mi avvio verso le scale della stazione. Claudia è già là che mi aspetta e capto la sua ansia pre-esame.
<<Come ti senti?>> Mi chiede saltellando da un piede all'altro.
Vorrei risponderle che sono agitata anche io per l'esame, vorrei dirle che la morsa che mi attanaglia lo stomaco è causata dall'ansia, vorrei dirle che le borse sotto agli occhi e le occhiaie nere che sembrano mascara sciolto, sono dovute al ripasso notturno. Ma non è così.

<<Claudia ... >> Inizio a mormorare a fil di voce.
Vedo che i suoi occhi cambiano espressione e si fanno preoccupati. <<Oh che è successo?>>La preoccupazione dimora anche nella sua gola.
<<Leonardo mi ha scritto ieri sera.>> Confido e mi sembra di star lasciando cadere uno zaino pieno di sassi dalle spalle.

Claudia si porta le mani alla bocca e mi guarda sorpresa. Poi sospira e mi prende a braccetto per condurmi al prossimo treno che dobbiamo prendere per poter andare in università. <<Che cosa ti ha detto?>> Mi chiede.
<<Mi ha detto che vuole vedermi.>>
"E forse lo voglio anche io" ma non lo dico ad alta voce, lo penso solamente e già mi vergogno che questo pensiero sia nato in me.
<<E tu che cosa gli hai detto?>> Sento l'apprensione nella sua voce e capisco che si è già dimenticata dell'esame che dovremo affrontare tra un paio d'ore. 

Nel frattempo saliamo sul secondo treno della giornata, quello diretto in Università, e troviamo dei posti liberi e lontani da orecchie indiscrete.
<<Non gli ho ancora risposto.>> Affermo e Claudia tira un sospiro di sollievo.
<<Non so che cosa fare. Non so che cosa devo fare.>> Mi piego sul sedile e appoggio le mani sulla testa chiudendo gli occhi. In questo momento vorrei tanto dormire e dimenticare tutto.

<<Non mi dire che lo vuoi vedere.>> Claudia sa. Claudia mi conosce. Claudia conosce i miei pensieri ancor prima che si formino nella mia testa. Claudia ha già previsto le mie intenzioni. Claudia sa che cosa farò. Anche se ancora non lo so nemmeno io che cosa farò.
<<Boh.>>Sbuffo e ho la testa che mi scoppia. Non ho dormito, non ho mangiato, non ho studiato e non riesco a pensare ad altro se non a Leonardo.
<<No Del, ti prego, non farlo, non incontrarlo, non tornare indietro.>> Mi supplica quasi mettendosi in ginocchio. Ha la fronte corrucciata e leggo la preoccupazione sui suoi lineamenti.

Sospiro.  <<Sono divisa a metà: da un lato non voglio più vederlo perché lo odio talmente tanto che potrei gonfiarlo di botte ma, dall'altro lato, penso che questo sentimento che ancora esiste nella soffitta del mio cuore, non se ne andrà mai se io non lo incontrerò e non chiarirò la situazione.>> Cerco di spiegare come mi sento in questo esatto momento. Mi viene da vomitare.

<<Che vorresti chiarire, scusami?>>
<<Ho delle domande da fargli.>> Alzo le spalle e Claudia sbuffa roteando gli occhi.
<<Possibile che tu sia ancora a dietro con quelle stupide domande? Non è stata colpa tua, te l'ho già detto, lei non è migliore di te e lui è stato solo uno stupido, finito. Non hai bisogno di incontrarlo.>> Claudia scuote la testa ma non è riuscita a convincermi: lei è mia amica e direbbe di tutto per proteggermi, arriverebbe addirittura a mentire per non farmi stare male, io la conosco ... è per questo che ho bisogno di sapere le vere risposte a quelle domande.<<Ripassiamo pedagogia, dai.>> Cerco di cambiare argomento e di porre l'attenzione sull'esame di oggi, ma non riesco per niente a concentrarmi, non mi ricordo niente e mi sembra di aver passato quasi due settimane a studiare un libro bianco perché, nella mia testa, non è presente più nessuna informazione.

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