Deborah mi aiuta a prendere le valigie e a disfarle. Paul e Jack sono usciti a cena e poi andranno nel locale di un loro amico, quindi non rientreranno fino a tarda notte. Mi hanno avvisato dei loro programmi nel caso io volessi "approfondire la conoscenza con la casa", hanno detto virgolettando le parole e facendomi l'occhiolino ed io ho capito che intendevano che avevo casa libera nel caso volessi stare in intimità con la mia ragazza. Li ho ringraziati ma non ho detto loro che non ho intenzione di fare nulla con Deborah perché sono stanco e perché, prima, vorrei sistemare le mie cose nella mia camera. E poi non so se riuscirei a fare l'amore con lei dopo che, per mesi, l'ho fatto con Adele.
<<E questa?>> Mi chiede Deborah estraendo dal mio zaino la bambolina che mi ha regalato Tilde.
<<E' il portafortuna che mi ha dato mia sorella.>> Le spiego e gliela prendo dalle mani per metterla sulla scrivania. Ci siamo separati da neanche dodici ore eppure mi manca già. Chissà cosa sta facendo, ora, in quella grande casa senza di me. Almeno sono sicuro che sarà al sicuro visto che mio nonno è morto.
<<Non sarà un po' strano avere Bloom che ti guarda tutto il tempo?>> Mi chiede.
<<Come sai il suo nome?>> Le chiedo e le sorrido sedendomi sul letto, scacciando la malinconia che provo per mia sorella.
<<Sono stata anche io una bambina.>> Si siede in braccio a me e inizia a baciarmi il collo.
<<Aspetta, non ho ancora finito di sistemare.>> Cerco di staccarla dal mio corpo ma lei fa forza e non mi permette di allontanarla
<<Dai. È da sei mesi che non ci vediamo.>> Mi morde il labbro. <<Ho voglia. Mi sei mancato così tanto.>> Mi accarezza.
<<Sì ma ...>> Mi bacia zittendomi e mi lascio convincere. Deborah si sfila il maglioncino e lo butta sul pavimento sdraiandosi, poi, sul letto ed io la raggiungo iniziando a baciarla. Che strano accarezzare dei capelli lunghi e neri, che strano aprire gli occhi e vedere due pupille azzurre che mi guardano, che strano non sentire il solito profumo che mi ero così tanto abituato a sentire in questi mesi, che strano sentire, sotto le mie mani, le sue ossa del suo bacino.
<<Come mi hai chiamata?>> Ad un tratto urla e mi spinge giù dal suo corpo. Chiudo gli occhi e mi passo una mano nei capelli. L'ho chiamata Adele. Merda.
<<Scusa, scusa, scusa.>> Mormoro ma questo non le addolcisce la pillola. Sono mortificato, davvero. Non l'ho fatto apposta: mi è venuto naturale.
<<Mi hai chiamata con il nome della tua ex!>> Esce dal letto inizia a rivestirsi con le fiamme dell'inferno che le spuntano dagli occhi.
<<Mi dispiace. Deborah, io ...>> Non so cos'altro dire. Sono imperdonabile. La verità è che immaginavo di essere lì non insieme a Deborah ma insieme ad Adele.
<<Mi hai tradita?>> Mi guarda sconvolta e si posa una mano sul cuore. Io non ho neanche la forza di vestirmi e rimango avvolto tra le lenzuola. La guardo e lei, probabilmente, legge il peccato nei miei occhi. <<Sei stato a letto con lei.>> Non urla. Non grida. Non sbraita. Semplicemente, sussurra ed è molto peggio.
Non posso nasconderle la verità e, così, annuisco. Deborah barcolla all'indietro e si appoggia alla porta della camera. <<Come hai potuto? Mi avevi promesso che mi saresti stato fedele. Io l'ho fatto: io non ho guardato nessun altro!>> Mi accusa con le lacrime agli occhi. Tutte le parole sono ghiacciate nella mia bocca e non riesco a fare altro che a guardarla. <<Ne sei innamorato?>> Si asciuga le guance e si infila una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Ha il trucco tutto sbavato e i capelli spettinati.
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La Rosa
RomanceUn passato oscuro e segreto. Un amore forte ma impossibile. Una storia che va oltre le distanze. Che fare quando l'unica persona che può salvarti da te stesso è anche l'unica persona che, per il suo bene, dovresti tenere lontana?