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I miei genitori rimangono in vacanza ancora per una settimana e Leo ed io passiamo quei giorni sempre insieme. Non andiamo più a trovare suo nonno all'ospedale perché non voglio che torni quell'apatia che lo aveva circondato quel giorno. 

Passiamo delle giornate stupende ed è come se vivessimo insieme: ci svegliamo insieme e facciamo colazione insieme; poi Leo va al lavoro e io studio per gli esami che mi attendono a settembre; quando Leonardo torna dal lavoro, si fa la doccia e cuciniamo insieme mantenendo, ogni sera, l'armonia che ci caratterizza da sempre; dopo aver lavato, sistemato la cucina e acceso la lavastoviglie, ci accoccoliamo sul divano e, quando capita, facciamo l'amore in giro per casa. 

Mi sento in una bolla di sapone. Vorrei che i miei genitori non tornassero mai perché so che, quando metteranno piede in casa, scoppieranno l'involucro fragile di felicità che ci siamo costruiti addosso. 

Vorrei che Leonardo non partisse mai e che rimanesse sempre con me ... insieme siamo felici e non capisco il motivo per il quale lui debba allontanarsi da me per trovare la felicità quando, sa anche lui, che è solo a pochi passi.

I miei genitori, purtroppo, tornano ed io e lui dobbiamo smetterla di giocare a fare i grandi, così Leo ritorna a casa sua e io rimango nella mia. 

Mamma e papà capiscono, non so esattamente da cosa, che non siamo solamente amici e iniziano ad accettare di vederlo vagare per casa come faceva sempre durante il periodo della nostra relazione. Spesso passa da me tutto il pomeriggio e, la sera, mamma gli chiede se vuole fermarsi a cenare con noi e lui accetta sempre volentieri. Adora il cibo che cucina mia mamma e lei si sente importante e gratificata quando Leo richiede sempre una seconda o terza porzione di tutto. Mangia tantissimo, non so dove metta tutto ciò che ingoia visto che ha un fisico perfetto. Si sente a casa quando è con noi. Siamo noi la sua famiglia e questo mi riempie d'orgoglio.

Mamma spesso viene da me e cerca di cavarmi fuori delle informazioni: mi chiede se stiamo insieme, se lui ha lasciato Deborah, se ha deciso di rimanere qui in Italia ma, l'unica cosa che io le rispondo, è che siamo solo buoni amici e lei se ne va delusa e affamata di novità. Non posso, ovviamente, dirle che sto facendo la parte dell'amante perché so che non sopporterei il suo sguardo deluso su di me e non riuscirei a vedere, dipinta sul suo volto, l'espressione amareggiata e disgustata perché so che penserebbe che non mi ha cresciuta così, che mi ha instaurato dei valori e che io li sto bellamente ignorando per rincorrere una felicità illusoria e a breve termine.

Claudia mi dice sempre che sto sbagliando a stare con lui mentre sta con un'altra ma non insiste più di tanto perché mi vede, finalmente, felice ed è questo quello che conta. Me lo dice sempre. Soprattutto all'inizio della relazione ha cercato di convincermi in tutti i modi a lasciar perdere, a lasciarlo stare perché non ne valeva la pena, perché lui non si stava comportando bene nei miei confronti, perché sapeva che lui non avrebbe mai scelto tra me e l'altra ragazza. Io la ascoltavo poi, però, svuotavo il cervello dalle sue parole perché averle sempre in mente come vespe assassine, mi avrebbe ucciso il cervello e, a lungo andare, avrei finito con l'ascoltarla e mi sarei privata di questi ultimi mesi felici.  

Alla fine ha capito che la vita è la mia, che le decisione sono mie e che non mi avrebbe mai convinta a lasciarlo andare e così si è rassegnata. Si è rassegnata a sentirmi parlare di lui mentre sorrido; si è rassegnata a vedere i segni della passione sul mio corpo; si è rassegnata a vederci insieme e alle uscite a quattro con lei e Giovanni. 

Si è rassegnata, però, anche a sentirmi lamentare della situazione; si è rassegnata a vedermi triste e malinconica perché, anche se lui ed io passiamo il tempo insieme, so che, comunque, chiama ancora Deborah perché, in fin dei conti, è lei la sua ragazza; si è rassegnata a vedermi arrabbiata e ad ascoltare i nostri litigi perché io, in alcune giornate particolarmente storte, non mi sento apprezzata o considerata come vorrei, perché sento che spesso tra di noi rimane una carezza non fatta, un bacio non dato, una parola di troppo rimasta a mezz'aria; si è rassegnata alle mie continue domande senza risposta: "Perché non rimane qui? Perché non gli basto? Perché se ne deve andare?" e non si è mai lamentata di nulla. E' questa, secondo me, la definizione di amicizia: avere la fortuna di avere accanto una persona che, anche se non è convinta delle tue scelte, delle tue azioni, delle tue decisioni, ti rimane accanto a prescindere perché tu sei più importante dei tuoi errori. Chissà se io sarò mai, anche solo lontanamente, una buona amica come lei lo è con me.

Giovanni, invece, non spiaccica parola sull'argomento perché sa anche lui che non è in una buona posizione: è il migliore amico di Leonardo e, inoltre, è il fidanzato della mia migliore amica, per cui non si può sbilanciare troppo ... ma va bene così, perché io non voglio qualcuno che mi dica ciò che è giusto fare ... lo so anche io che dovrei parlargli e costringerlo a scegliere ma la verità è che non voglio farlo. Non mi importa se sto sbagliando, non mi importa se mi sono incastrata in un buco strettissimo e dal quale faticherò ad uscire, non mi importa se è un errore ... mi importa solo che sono felice. Non mi sto pentendo di nulla.

Sofia non mi parla mai di Leonardo, credo che non lo faccia perché non vuole litigare con me: sa che, per quanto lei lo disprezzi e voglia che io mi distacchi da lui, gli voglio troppo bene per allontanarlo di nuovo. L'unica cosa che mi ha chiesto è di non farli incontrare perché mi ha giurato che, se dovessero vedersi anche per sbaglio, lui non se lo dimenticherà. Per il bene di tutti io riesco a incastrare le uscite con lei, Ari e Chris e le uscite con Leo e, in tutti questi mesi, non è mai capitato che si incrociassero. Credo che nemmeno Leonardo abbia molta voglia di incontrare Sofia perché penso che abbia paura della sua reazione e delle parole infuocate che potrebbe sputargli addosso. Al solo pensiero rabbrividisco.

Ogni volta che facciamo qualcosa insieme, un mattone si posiziona sul muro della mia felicità ... non credevo che avrei mai potuto emanare una tale luce. Leonardo mi fa bene, mi fa stare bene. 

Tra un bacio e l'altro passano le ore.

Tra un'uscita e l'altra passano i giorni e le settimane e l'estate, purtroppo, finisce.


"Eravamo davvero felici con poco, non aveva importanza né come né il luogo, senza fare i giganti e giurarsi per sempre ma, in un modo o nell'altro, sperarlo nel mentre."

Marco Mengoni – Sai che


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