<<Ehi Giò!>> Sbuco dall'angolo dietro il quale mi ero nascosto e Giovanni fa un salto portandosi una mano al petto. L'ho spaventato e la sua espressione mi fa venire da ridere.
<<Leonardo, la devi smettere di farmi spaventare in questo modo, potrei morire d'infarto!>> Risponde con tono arrabbiato ma vedo che, sul suo viso, c'è l'ombra di un sorriso. <<Cosa fai qui? Oggi è il tuo giorno libero.>> Continua mentre si riprende.
Giovanni ed io lavoriamo insieme nella palestra che appartiene a suo zio, anche se non ci capita spesso di avere lo stesso turno perché il nostro capo dice che, insieme, non riusciamo a combinare nulla.
Ci incamminiamo verso la sua macchina e spero che mi dia un passaggio a casa perché sono venuto a piedi e, alzando gli occhi al cielo, noto dei nuvoloni che non mi piacciono per niente.
<<Volevo farti un saluto dopo il lavoro.>> Infilo le mani nelle tasche dei jeans e cammino mollemente, aspettando il momento giusto per chiedergli ciò che vorrei.
<<Dai, dimmi il vero motivo.>> Lui non la beve, mi conosce troppo bene e sa che non andrei mai a trovarlo solo per salutarlo. Speravo, però, che arrivassimo da soli all'argomento del quale voglio parlare e che non dovessi, subito, buttarmi da solo nella fosse dei leoni.
Così inspiro e mi faccio coraggio. <<Ieri era il compleanno di Claudia.>> Inizio.
Lui mi tira un sguardo torvo ma non dice una parola.
<<Le ho fatto gli auguri.>> Una goccia di pioggia mi cade sulla fronte e la asciugo con la mano. Le ho fatto gli auguri, sì...ma lei non mi ha risposto. Non mi ha ancora perdonato e chissà se mai lo farà.
<<Lo so, me l'ha detto.>> Ammette e io annuisco.
<<Avete festeggiato?>> Chiedo come se non avessi visto la foto che, ieri sera, Claudia ha pubblicato sul suo profilo di Facebook.<<Sì, come al solito.>> Non si sbilancia, non racconta cosa hanno fatto senza di me e, così, mi obbliga ad andare avanti nelle mie domande.
<<Mi è dispiaciuto non aver potuto festeggiare con voi come l'anno scorso.>> Ed è vero, ci ho pensato tutto il giorno e ho guardato, di nascosto, le foto che avevamo fatto l'anno precedente, quando tutti stavamo bene ed eravamo felici.
"Dai, dimmi altro Giò." Spero perché non voglio che mi prenda per ficcanaso con le mie continue domande e allusioni.
<<Non è stata colpa nostra.>> Si schiarisce la voce e continua a camminare. Giovanni, ragionevolmente, dà la colpa a me anche se sono il suo migliore amico, non si è mai fatto abbindolare dai sentimenti di profondo affetto che proviamo l'uno per l'altro.
<<Lo so.>> Ammetto con la testa bassa e la coda tra le gambe.
Inizia a cadere dal cielo una pioggerellina fastidiosa e noi non possiamo impedirle di caderci addosso perché, né io né Giò, abbiamo l'ombrello. Iniziamo a camminare più velocemente.
<<Leo, cosa mi vuoi chiedere?>> Si spazientisce lui e capisce che ho un piano e che sto cercando di attuando anche se lui è restio a darmi le informazioni di cui ho bisogno.
<<C'era Adele?>> Chiedo di botto, strizzando gli occhi.
<<E' la migliore amica di Claudia, certo che c'era.>> Risponde Giovanni in modo asciutto e senza scomporsi.
Io spero che lui continui il discorso dandomi altre informazioni, per non dover provare l'umiliazione di chiedere ciò che voglio sapere. Ma lui sta zitto e aspetta che sia io a fare la prima mossa.
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La Rosa
RomantizmUn passato oscuro e segreto. Un amore forte ma impossibile. Una storia che va oltre le distanze. Che fare quando l'unica persona che può salvarti da te stesso è anche l'unica persona che, per il suo bene, dovresti tenere lontana?