15

40 1 0
                                    


<<Sei uscita con lui, vero?>> Non ho fatto in tempo a rientrare in casa del tutto e sono già stata scoperta.
<<GESU', MAMMA!>> Strillo portandomi una mano al petto e massaggiandomelo per cercare di calmarmi dallo spavento che mia mamma mi ha appena fatto prendere, decidendo di sbucare fuori dal silenzio immacolato della casa. <<Credevo foste ancora dai nonni.>> Dico guardandola.  La vedo seduta al tavolo della cucina con un bicchiere di the freddo in mano. Casa mia non è molto grande: la cucina e il salotto sono divisi solo da un bancone e l'ingresso dà direttamente sul salotto quindi non avrei potuto passare inosservata. Tolgo le chiavi dalla porta e appendo la borsa all'attaccapanni e mi siedo di fianco a lei in cucina, rubandole il bicchiere e bevendo un goccio di thé.   

<<Sei andata con Leonardo?>> Riprende il bicchiere e lo appoggia sul tavolo senza rispondere alla mia affermazione di poco fa. 
<<Ma voi non eravate dai nonni?>> Chiedo sperando, ingenuamente, di riuscire a scostare l'attenzione da me ai nonni.
<<Siamo stati là un po'.>> La vedo tentennare. <<Poi siamo tornati a casa.>>
<<Perché?>> 
Mamma arriccia le labbra. <<Sapevamo che non eri con Claudia: l'abbiamo vista uscire da casa con Giovanni.>> Non so mentire. Non so raccontare bugie. Sono stata scoperta e non hanno neanche dovuto indagare a fondo per scoprire la verità, perché gliel'ho proprio offerta su un piatto d'argento. <<Eri con lui?>>

Io annuisco rassegnata e lei sospira voltando la testa dall'altra parte. Speravo si trattenessero dai nonni ancora per un po' per darmi il tempo di uscire di casa, vedere Leonardo e, poi, rientrare di nascosto come una ladra. Probabilmente sono stata con Leo per troppo tempo...avevamo tante cose di cui parlare.

<<Mamma, avevo bisogno di farlo.>> Le dico con sincerità. Non mi va di mentire perché mi conosce bene e so che leggerebbe la scritta "sto mentendo" lampeggiare sulla mia fronte. <<Non è successo niente, stai tranquilla.>> La rassicuro dopo aver visto la sua espressione farsi ancora più preoccupata. Ma, come io non sono in grado di mentire, lei non è in grado di nascondere le emozioni e quindi capisco che non mi crede per niente.

<<Che cosa vi siete detti?>> Chiede e io le spiego tutta la storia, tutto ciò che ci siamo detti, tutto ciò che ho, finalmente, capito parlando con lui. <<E adesso?>> Incrocia le braccia al petto e si appoggia stancamente la schiena alla sedia.
<<Abbiamo ...>> sospiro <<deciso di provare a essere amici.>> Faccio spallucce e lei fa un mezzo sorriso amaro. Sembra impossibile collegare il nome di Leonardo alla parola "amico" ma c'est la vie.
<<Perché tu credi che riuscirai ad essere sua amica, vero?>> Non ci crede, non si fida, non pensa che io potrei farcela. Ma io avrei solo bisogno di un po' di fiducia.

<<Ci provo ... se non funziona posso sempre rompere il rapporto.>> Le spiego ma lei ha ancora un'aria scettica. Le dimostrerò che, tra di noi, non succederà nient'altro.
<<Mi spieghi perché vuoi così tanto essere sua amica? Dopo tutto quello che ti ha fatto?>> Ha una vena che le pulsa sul collo e tiene la mascella serrata. Capisco il fatto che non concepisca questo mio desiderio di essere sua amica, non dopo che mi ha sentito, attraverso i muri, addormentarmi piangendo a causa sua per settimane.
<<Lui tra cinque mesi partirà per New York per sempre e io non voglio che, tra qualche anno, ripensando a lui, io possa avere dei rimpianti. Voglio provare ad avere un rapporto per non rischiare di guardarmi indietro con rimpianto e pensare che se avessi provato ad essere sua amica, magari, ci sarei riuscita. Preferisco avere il rimorso di averlo fatto piuttosto che avere il rimpianto di non aver fatto tutto il possibile.>> Non credo di aver preso la decisione sbagliata: ho ponderato tutte le opportunità, ho studiato la scena nella sua globalità e sono giunta a questa conclusione: entrambi ci rivogliamo nelle nostre vite. 

Mamma arriccia le labbra e si ammorbidisce un po'. Sta in silenzio per qualche secondo e io, in questo lasso di tempo, ho il cuore che pulsa talmente velocemente che riesco a sentirlo battere nello stomaco.
<<Non lo so ... io non credo che questa sia la decisione giusta e non credo di essere d'accordo con te ...>> Sospira e mi prende il mento tra le mani. <<... E' anche vero, però, che non ti posso impedire di vederlo visto che sei grande e sai, forse meglio di me, che cosa è meglio per te.>> Mi scuote il mento in modo amorevole e mi sorride. <<Se tu non ti incasini la vita non sei felice,
eh?>> 

Io le sorrido e mugugno qualcosa di incomprensibile. Mi ha perdonata.
<<Non avrai una vita facile, sei una persona troppo buona e la tua decisione di perdonare Leonardo l'ha dimostrato. Stai attenta, amore, d'accordo?>> Mi guarda con la preoccupazione che sbuca dai suoi occhi.
<<Non ti preoccupare, ho tutto sotto controllo.>>

"Sapeva che quella era la sua maledizione e la sua condanna, ma proprio per questo, forse, non trovava la forza di staccarsene."

Dino Buzzati


La RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora