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Tic tac ... tic tac ... tic tac ...
Sono le 3.49 del mattino e non ho dormito mezzo minuto da quando sono andata a letto. Continuo a rigirarmi e rigirarmi continuamente alla ricerca di un sonno che sembra perduto. 

Tic tac... tic tac... tic tac...
La sveglia appoggiata sul comodino scandisce il rumore dei miei pensieri e fa in modo di aumentare la mia insonnia.

Tic tac... tic tac... tic tac...
Accendo il telefono e chiudo gli occhi accecata dalla luce bianca dello schermo. La speranza di vedere comparire un messaggio con il suo nome svanisce lasciando il posto ad un'amara delusione. 

Ma perché non mi cerca?
"Perché tu gli hai detto di non farlo, stupida!"

Sì lo so, ma diceva che ero così importante per lui e, invece, si è subito arreso.
"Sei stata tu a dirgli di lasciarti in pace!"

Dov'è finito l'amore che diceva di provare nei miei confronti?
"E' stata una tua decisione!"

È già svanito?
"La colpa è tua!"

Ci è voluto così poco?
Sbuffo e spengo il telefono appoggiandolo vicino alla sveglia.

Tic tac... tic tac... tic tac...
Butto via le coperte e mi alzo dal letto andando ad aprire la finestra per prendere una boccata d'aria. Mi appoggio al davanzale e , sospirando, guardo la luna piena. 

Ah cara luna, tu che sei la protettrice degli innamorati, dimmi se hai vegliato sulla nascita del loro amore come hai vegliato sulla nascita del nostro... 

Cara luna, spiegami come ha fatto Leonardo a trovare un'altra ragazza che gli facesse vibrare il cuore, mentre diceva di amarmi...

Cara luna, spiegami come ha fatto perché io non ci riesco ad abituarmi a non vederlo. Perché io mi sento morire ogni volta che devo camminare e non c'è più la sua mano che mi mantiene in equilibrio...

Tic tac... tic tac... tic tac...
Una folata di vento mi accarezza la guancia e mi fa rabbrividire, così chiudo la finestra e prendo l'ipode nel cassetto della mia scrivania, inserisco le cuffie nelle orecchie e lo accendo infilandomi, di nuovo, sotto le coperte, sperando che la musica faccia svanire i miei pensieri e attiri l'omino del sonno nella mia camera. 

La canzone che parte, ovviamente per farmi un dispetto, è Wonderwall degli Oasis, la canzone che Leo mi dedicava ogni volta che passava alla radio. Ricordo che non conosceva perfettamente le parole e, quindi, la cantava a modo suo, inventandola un po'... ma , quando partiva il ritornello, mi guardava e urlava a squarciagola "And after all you're my wonderwall" e io ridevo e arrossivo perché credevo di non meritarmi quelle parole.

 Alzo il dito per cambiare canzone ma mi accorgo di non avere la forza di farlo perché mi sembra di fargli un dispetto... "A te non ti è sembrato di farmi un dispetto, innamorandoti di un'altra? Non ti è sembrato innaturale e disumano provare amore per un'altra creatura vivente? Non ti è sembrato strano andare a letto e pensare a lei invece che a me?"

Tic tac... tic tac... tic tac...
Guardo la sveglia, sono le 5.07 e capisco che, ormai, non riuscirò più a prendere sonno, quindi mi limito a giacere nel letto con le cuffie nelle orecchie e la musica sparata ad un volume altissimo. 

Tic tac... tic tac... tic tac...
In questa notte senza sonno e senza sogni, sembra che anche il ticchettio della sveglia mi sussurri subdolamente il suo nome.

Tic tac... tic tac... tic tac...

<<Ti ho sentita alzarti stanotte, non stavi bene?>> Chiede mamma mentre imburra una fetta di pane e, poi, ci spalma la marmellata.
<<Ah no, ho solo faticato ad addormentarmi, tutto qui.>> Rispondo abbassando lo sguardo per cercare di nascondere le profonde occhiaie che mi solcano il viso.
<<Troppi pensieri?>> Sono passate due settimane e lei, ancora, cerca di farmi parlare di quello che è successo con Leonardo ma non ha ancora capito che, per quanto mi riguarda, parlare della sua decisione di lasciarmi e di mettersi con un'altra, mi fa stare solo peggio.
<<No, avevo caldo.>>
Lei annuisce e, pensierosa, torna a mangiare il suo pane con il burro e la marmellata. Io finisco i miei cereali, metto la scodella nella lavastoviglie e, quando sto per uscire dalla cucina, mia mamma mi richiama.

<<Ci pensi ancora molto?>>Tiene lo sguardo abbassato.
<<A chi?>> Fingo di non capire, di non sapere.
<<A Leonardo.>>
Deglutisco e, improvvisamente, lo stomaco si attorciglia su sé stesso, pretendo di rigettare tutto ciò che ho mangiato. Sentire il suo nome mi fa ancora effetto.
<<No, no.>> Scuoto la testa e cerco di uscire, nuovamente, dalla porta ma l'Agente Mamma 007 non ha ancora finito di pormi le sue domande e mi blocca di nuovo.

<<Io capisco che non ti vada di parlare, so come ci si sente quando si viene lasciati, ci sono passata anche io prima di incontrare tuo padre. So che è terribile ma vedrai che passerà e ti accorgerai del fatto che Leonardo non era il ragazzo giusto per te.>> Annuisco e spero che finisca in fretta.
<< Guarda che ci ha perso lui e non tu.>>

Questa frase me l'hanno ripetuta talmente tante volte che, ormai, vaga nel mio cervello, anche se non ha ancora messo radici nel mio cuore. Sarà vero? È lui che hai perso tutto... o sono io? Cosa ha perso lui, in fondo? Solo me. Però ha trovato lei. E io, invece, cosa ho perso? Il mio cuore, la mia capacità di amare, le mie lacrime, il mio primo amore, la mia felicità, Leo.

Di sicuro, ora, lui starà con Deborah, camminerà con lei mano nella mano, divideranno un gelato o una pizza ... farà con lei la cena alternativa, leccherà da lei le gocce di gelato sciolto, passeggerà con lei nei boschi nei quali mi portava, farà con lei l'amore, accarezzerà il suo corpo, passerà la mano tra i suoi capelli, dirà a lei che ha delle labbra bellissime e che vivrebbe solo di suoi baci. Io, invece, sono qui ancora a piangere a causa sua. Chi ha perso di più, quindi? Lui ... o io?

Stringo forte i pugni e ringrazio mia mamma per le sue parole di conforto, poi esco, finalmente, dalla cucina e vado in camera a cercare di studiare qualcosa perché, anche se la nostra storia è finita, la mia vita va avanti e, tra pochi giorni, avrò un esame da sostenere.


"E' una di quelle cose che è meglio se non ci pensi, sennò ci esci matto."

Alessandro Baricco - Novecento

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