IO ... E MORGANA (Cap. 4)

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Mi dirigo verso il Maëlstrom (sempre se si scrive così), ex proprietà della mia ex nemica.
Proprio così, sono davanti a quel raccapricciante mostro marino, ormai tutt'ossa. Mi faccio coraggio ed entro. Non ci sono più quei mostriciattoli dell'altra volta, perché con la sua morte erano tornati normali. Meno male, perché la prima volta che li avevo visti mi avevano subito mandata nel panico. Tutti quegli occhietti che mi osservavano e negavano con la testa, mentre io contrattavo con LEI.
È tutto esattamente come me lo ricordavo. L'enorme conchiglia color porpora appesa al muro, scaffali con bocce e bottiglie ovunque, il calderone nel mezzo e la sfera di cristallo da cui spiava Ariel, aiutata da Flotsam e Jetsam.
Non mi scorderò mai dei loro ghigni, nonostante lo sforzo che ci metta.
Noto stranita che la sfera è accesa. Diciamo così. Brilla, luccica, cosa che faceva solo quando era attiva!
Non ci bado molto, può darsi che sono i riflessi del mare che fanno questo gioco di luce.
Quello che cerco è una pozione che mi consenta di cambiare aspetto.
Melody era partita per chissà dove e non posso certo lasciarla stare. Se la tenevo sott'occhio pure davanti al castello l'avrei tenuta sott'occhio anche adesso. Ma non posso certo mostrarmi così come sono!

Immagino la scena.
La osservo ma lei mi nota e rimane con la bocca spalancata.
"Zia ... tu sei una sirena?"
E lei che impazzisce.

Si, secondo me sarebbe successo sicuramente, perché avrei bombardato la sua mente già in disordine per tutte le domande senza risposta che ha. Quindi devo mascherarmi, non devo farmi riconoscere.
Non posso certo ricorrere a Grimilde, regina del mascheramento, perché è in tutt'altra dimensione rispetto alla mia, né posso chiedere a Tritone che reagirebbe male, senza alcun dubbio, ecco perché sono qui, a rivivere i miei ricordi, quel momento che mai scorderò, in quell'antro inquietante della Strega del Mare, oramai frittata di mare (come l'aveva definita prima Morgana), Ursula.
Brrrr ... mi vengono i brividi a pensarci. Già la sua risata fa venire la pelle d'oca, ma il suo nome mi fa rabbrividire. Non per paura, ma per tutto quello che ho passato e che mi ha fatto passare!

Apro tutti gli armadietti e vedo con piacere che fortunatamente gli ingredienti che usava per i suoi incantesimi sono ancora intatti. Altrimenti non avrei saputo come fare!
Ora il problema è ... Ursula aveva un libro degli incantesimi? Perché non so assolutamente da dove iniziare.
Setaccio tutto l'antro aprendo ogni porta, ogni cassetto, spostando oggetti.
-Tu ... -.
Mi giro di scatto ... qualcuno mi ha chiamata, ne sono certa!, questa volta non è stata la mia immaginazione, è stato troppo vivido ...
-Tu, piccola mocciosa di una pesciolina, già mi hai ucciso e adesso mi derubi?-.
Spalanco gli occhi. Cerco la fonte della voce girando a zonzo da una parte all'altra per poi ...
NON ... PUÒ ... ESSERE! NON ... È ... POSSIBILE!
Ecco perché la sfera brillava!
URSULA È INTRAPPOLATA AL SUO INTERNO, da quanto vedo.
O ... mio ... Dio!
Di nuovo vedere quel volto e sentire la sua voce! Perché succede sempre a me?
Cerco di non farle capire cosa provo in questo momento e con sguardo serio le chiedo:
-Non dovresti per l'appunto essere morta, in questo momento? -.
-Sciocca! Lo sai anche tu dell'esistenza dell'Isola degli Sperduti. -.
Cavolo è vero! Ogni volta che un cattivo viene sconfitto viene mandato in quest'isola, senza magia, senza incantesimi, senza pozioni, niente di niente, costretti a vivere come noi esseri umani.
-Perché adesso sei qui a fregare le mie cose?-.
-Non sono affari tuoi. E come riesci a parlare con me con la sfera se laggiù la magia non c'è?-.
-Non sono affari tuoi. -.
Manco i bambini fanno così.
-Ho bisogno di una pozione che cambi il mio aspetto. Contenta?-.
-Perché? Odi il tuo corpo?-.
-No, e poi l'utilizzo che devo farne non ti riguarda. -.
Lei sorride.
-Mia cara dolce ... -.
-Piantala!-.
-... tesoro, quindi tu hai bisogno di me? Ammettilo!-.
Annuisco. Purtroppo è così.
-Bene. Io ti aiuterò. Ma segui attentamente le mie indicazioni. -.
So che dopo tutto questo mi avrebbe chiesto qualcosa in cambio, altrimenti non sarebbe Ursula.
Però passo dopo passo metto tutti gli ingredienti nel calderone che comincia a bollire. Alla fine, quando la melma al suo interno è color verde smeraldo, mi dice di prendere una boccetta e di riempirla di liquido. La pozione è pronta, e l'avrei potuta bere quando avrei voluto, senza limiti di tempo (il ché è molto strano).
Metto la boccetta nella borsa a tracolla e faccio per uscire quando lei mi blocca.
Sospiro.
-Cosa vuoi in cambio?- dico stufata.
-Non voglio niente. -.
0.0
Cosa?
Ursula che dice "non voglio niente"?
Roba da non crederci!
-Voglio solo darti l'oggetto che trovi in quel cassetto viola laggiù. -.
Mi giro. Sbaglio o quel cassetto prima non stava? Perché prima l'avrei aperto mentre setacciavo tutto.
Lo apro e ... c'è un diadema. Da dove spunta io non lo so, ma mi è molto familiare. È di un azzurro turchino acceso con uno zaffiro incastonato nel mezzo. È molto semplice per essere un diadema, ma ... mi ricorda qualcosa ...
-Consideralo un dono. -.
Lo metto in saccoccia.
-Perché mi hai dato questo diadema?-.
-Pensi che io sia così stupida da non capire che vieni da altre dimensioni? Ah! No, mia cara, io e Tritone siamo gli unici a sapere di questo viaggio ultradimensionale, e sappi che in ogni dimensione c'è sempre qualcuno che conosce tutto questo come noi. Quello è un indizio per il tuo prossimo viaggio. -.
Rimango letteralmente sorpresa nel sentire questa risposta. Quindi lei sa ... e Tritone sa ... e quel diadema ... è una specie di chiave per aprire una serratura? Manco fosse Kingdom Hearts!
Non sapendo cosa aggiungere mi limito a ringraziare e me ne vado.
Sguizzo subito alla ricerca di Melody. Devo trovarla e devo assolutamente seguirla. Se no sbaglio da qui è successo tutto il putiferio con Morgana, e dato che non posso cambiare la storia, non posso farla finire diversamente (ne ho avuto la conferma con la scelta che ho dovuto fare quando Eric e Ariel si stavano per baciare), posso solo seguire gli eventi e aiutare a far sì che la storia finisca come deve finire.
Ma quel diadema ...
Lo afferro tirandolo fuori dalla bisaccia.
È molto fine ... turchese ... con uno zaffiro incastonato proprio a metà diadema ...
Mi ricorda qualcosa, anzi qualcuno.
Ma niente. Non si accende la mia solita lampadina.
Decido allora di non pensarci e di concentrarmi sulla mia missione.

Siao buelli
Volevo solo chiedervi un HELP enorme.
Sapreste dirmi a chi appartiene quel diadema? Perché io VERAMENTE non me lo ricordo, dico sul serio!
Se è solo frutto della mia fantasia ditemelo, anche se mi è TROPPO FAMILIARE ...
Siao
Olimpy

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