IO ... E JAFAR (Cap. 1)

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Aaaaaahhhhh bene!!!! Si inizia con un nuovo cattivo!
E voi pensavate chissà che cosa! Il diadema era quello di Jasmine (immagine sopra)!
Ricordate la descrizione? Turchese, umile, ma con uno zaffiro incastonato nel mezzo.

Apprezzo la vostra Fantasia, ma questa vi ha portato veramente lontani! Ma ora restate con i piedi per terra, perché non avete idea di quello che vi aspetta!

L'estate è finita, ma ciò non significa che il divertimento debba finire! Nonostante sia settembre e faccia già freddo esco di casa e faccio un giro con dei miei amici. Chi ha portato un pallone da calcio, chi una corda per saltare, chi la propria bici. Insomma, il nostro obbiettivo è quello di ammalarci prima di tornare a scuola! Io ho con me delle bocce. Non sono un granché, ma ci abbiamo giocato una volta arrivati al parco.
Dopo la partita, che è stata un po' troppo veloce secondo me, ci siamo subito gettati sul pallone da calcio. Dato che nel parco non ci sono le reti, usiamo i nostri giacchini. Fortunatamente io non l'ho portata, altrimenti sarei stata costretta a gettarla per terra ... una cosa non tanto igienica!
Subito la partita inizia. Non sono una campionessa mondiale di calcio, ma riesco a segnare un gol. Dopo 15 minuti siamo già 1 a 0 per la mia squadra, ma subito la situazione si capovolge, e siamo 1 pari. Per il resto del primo tempo restiamo con questi punteggi.
Sono esausta, ma non getto la spugna e durante il secondo tempo io e un mio compagno segnamo altri 2 gol. Siamo 3 a 1, ma poco dopo di nuovo pari. Un mio compagno fa un fallo ed è calcio d'angolo.
Ci mettiamo in posizione. Cavoletti! Gianni sta per calciare il calcio d'angolo!! È fortissimo a calcio e le sue pallonate altrettanto. Quasi sono terrorizzata a stare là in mezzo.
Calcia e ...
Dicono che la fortuna sia cieca. Ok. Con me lo è stata.
Mi arriva una di quelle pallonate in faccia che difficilmente te le scordi! Faccio un volo assurdo e svengo, non prima di vedere i miei amici che mi soccorrono.

***

Mi risveglio con un fortissimo mal di testa e massangiandomi la guancia destra. Mi guardo attorno. Perché è tutto rosso?
Ehi ma ... sono in una specie di tenda?? Esco ...
O

... MIO ... DIO!
Dove cavolo sono finita? E come cavolo sono conciata?
Indosso una maglia (chiamiamola così) molto corta che lascia scoperta la pancia e una specie di pantalone verde smeraldo come la maglia. Ai piedi porto dei sandali umili di legno.
Guardo a destra. Vedo il mercato cittadino e tanta gente vendere e comprare oggetti strani o alimenti. Sento i mercanti gridare: -Collane! Collane di avorio! Venite belle donzelle venite!- oppure: -Mele succose dell'occidente!-. Quanto adoro i mercati! E il bello è che alcune volte per attirare più clientela i mercanti si affrontano tra di loro abbassando i prezzi. Bellissimo!
Sorrido per poi guardare davanti a me. C'è una lunga fila di gente, anche loro dentro strane tende. Anche dietro c'è gente in fila ... e ci sono anche io in questa fila che pare non finire mai.
Guardo a sinistra.
O ... SANTO ... CIELO! Che meraviglia!!! Sono praticamente sotto il prestigioso e bellissimo palazzo di Agrabah! Allora ... il diadema ... Ecco a chi apparteneva! Alla principessa Jasmine! Come ho potuto dimenticarlo??? Dopo quella botta sono entrata in questa nuova dimensione. E ho ancora la mia borsa a tracolla. La apro. Ok, il diadema c'è. Ma noto che c'è altro. È una pergamena. Beh, è logico visto che in quell'epoca la carta non era ancora stata scoperta. Ma quel che c'è scritto sopra mi colpisce.

"Abitanti di Agrabah,voi tutti avete un'occasione imperdibile. Anche se non siete nobili, anche se non siete ricchi, anche se non avete un lavoro prestigioso, domani, quando il sole sarà alto nel cielo, il portone del palazzo si apriranno a chiunque vorrà diventare un mio aiutante.
Dovrete passare delle prove per ottenere l'incarico, e se fallirete, so io cosa vi capiterà.
Con permesso, mi congedo."

Ok. Ehm ... quindi io sono qui per diventare un aiutante? Non capisco. E poi non c'è alcuna firma e non capisco se è il sultano o la principessa stessa ad aver diffuso quel messaggio.
Ad un tratto il portone in legno massiccio si apre. Il sole è alto. Proprio come era stato scritto nella pergamena.
C'è una guardia. La riesco a vedere perché fortunatamente sono tra le prime 10 persone in coda.
-Udite udite! Ora entrerete uno per volta. - esclama la guardia e fa entrare il primo.
Dopo un po' l'uomo esce piangendo. Cosa è successo là dentro? Anche le altre persone prima di me escono tristi dal castello, una donna si stava persino strappando i capelli.
Non sto scherzando.
Poi ... arriva il mio turno.
La guardia mi fa entrare e mi accompagna all'interno del castello. Che meraviglia! Sarebbe bellissimo viverci! Sale enormi, dal soffitto altissimo, vetrate spettacolari e mobili in legno pregiato, decorazioni in oro e avorio grezzo (in quei tempi non era proibita la caccia agli elefanti, ecco perché in quasi ogni angolo del castello c'è minimo un oggetto fatto interamente di avorio!!) e lampadari scintillanti.
Una gioia per gli occhi!
Arriviamo ad una sala non molto grande, più oscura rispetto alle altre, e sembra alquanto tetra.
C'è solo una candela accesa.
La guardia si allontana senza rivolgere parola.
-Mi scusi? Ma perché ci sono così poche candele accese?- provo a chiedere, ma oramai la guardia è lontana.
Vedo una sedia, mi guardo attorno e mi accomodo. Tamburello le dita sul manico in oro puro in attesa che qualcuno si faccia vivo.
Ed ecco che all'improvviso una porta si apre. La luce che ne esce è rossa accesa e illumina tutta la sala.
Mi alzo in piedi spaventata.
Poi vedo un'ombra che si fa avanti. È una figura molto slanciata, dalle spalle larghe, almeno così mi sembra ...
-Benvenuta all'interno del castello di Agrabah, mia cara!-.
Quella voce ... l'ho già sentita da qualche parte ... è un po' rauca, ma dall'accento dolce e alquanto ammaliante.
-Chi è lei, se posso chiedere?-.
L'uomo ride.
-Tutti mi conoscono, e da questa tua domanda capisco che non sei di queste parti. -.
La porta si chiude si scatto e lancio un gridolino dallo spavento.
-Ma lascia che io mi presenti. -.
Sento uno schiocco di dita e, come per magia tutte le candele presenti nella sala si accendono. Guardo la scena sbalordita. Com'è possibile?
Poi mi volto verso l'uomo e ... rimango scioccata.
Mai mi sarei aspettata di vederlo in faccia, e mai mi sarei aspettata che fosse stato proprio lui a far girare quel messaggio.
In questo momento, mentre il mio cuore comincia a non battere più, mi ritrovo davanti a lui ...
-Io sono il Consigliere del Sultano ... JAFAR!-.

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