IO ... E MORGANA (Cap. 3)

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Esco in tutta fretta dall'acqua, a debita distanza da Melody, e corro verso il castello a ad asciugarmi e a vestirmi.
Fortuna ha voluto che subito dopo aver sistemato l'acconciatura vedo Melody scappare in bagno a togliersi i vestiti zuppi.
-Allora? Come è andata questa scappatella?-.
-Oh, bene!- dice lei mettendosi una maglietta bianco vaniglia e dei pantaloncini grigi, poi afferra la borsetta e mi mostra il suo bottino ... e anche la conchiglia d'oro.
"Se entrasse adesso Ariel succederebbe un putiferio ... ".
Alcune volte penso che devo stare zitta, non so perché.
Ma guarda caso Ariel entra nella stanza chiedendo se Melody fosse lì. Sì, nota la conchiglia.
-Melody ... come l'hai ... - balbetta lei spaventata.
-L'ho trovata al mare. Dato che non mi fai uscire ho fatto una scappatella. -.
Mi mordo il labbro. Ecco cosa succede ad essere sinceri ...
Ariel mi guarda arrabbiata.
-Manu ... tu le hai permesso di fare tutto questo?-.
Ma come cavolo fa a saperlo?
Guardo Sebastian con tipico sguardo omicida e lui si nasconde dietro una trousse. Non riesce proprio a tenere la bocca chiusa, eh?
Proprio come se il mio peggiore incubo si avverasse Melody apre la conchiglia e ne esce l'ologramma di Atlantica. Peggio di così non può andare. Ariel è incavolata nera, lo si nota dal suo sguardo, e leva la conchiglia dalle mani della figlia che giustamente si sta facendo miriadi di domande.
Ho come l'impressione che forse non avrei dovuto fare questo errore ...
Melody, esasperata, scappa via riprendendosi la collana con su scritto il suo nome. Aveva provato a chiedere spiegazioni, ma senza successo.
-Come hai potuto? Tu sapevi della minaccia e te ne sei infischiata! -.
-Ariel, sappi che non l'ho mai lasciata sola, la tenevo sempre sott'occhio a distanza, e ho dovuto ricorrere più volte alla mia trasformazione. Pensavo che così se ci fosse stato qualche problema sarei potuta intervenire e che tu avresti capito ... ma mi sbagliavo ... - e corro fuori dalla stanza alla ricerca di Melody.

"Manu ... perché ... Tu sei come una sorella per me ... Oh, sono stata una stupida ..." .

Esco dal castello e percorro lo stesso sentiero per raggiungere la riva. Non so cosa sarebbe accaduto, ma ho una strana sensazione, come se stesse per succedere qualcosa che si poteva evitare. La chiamo. Oramai è notte fonda e l'unica fonte di luce è la Luna e le stelle in cielo. Il mare è nero pece, ma grazie ai bagliori lunari posso vedere una barchetta situata non lontana dalla riva, attaccata ad uno scoglio, e Melody con uno scialle addosso per il freddo salirci sopra. Aspetta ... Melody?
Cerco di fermarla, ma mi viene un'altra idea. Se no sbaglio dopo questa scena Melody andava in esplorazione alla ricerca di risposte, e nemmeno Ariel riusciva a fermarla. Perciò l'avrei seguita.
Però non posso farmi vedere sotto forma di sirena, la sua mente già incasinata sarebbe esplosa da altre domande, e poi avrebbe scoperto tutto su di me e sulla madre, sul passato che io e lei abbiamo vissuto, e non voglio questo. Finché Ariel non lo vorrà io non le dirò niente.
Quindi, se la devo seguire, ma non posso farmi vedere, dato che non posso sempre stare nascosta nell'ombra ... come avrei fatto?
Intanto lei è già partita.
-No Melody! Fermati!-.
È Sebastian. Lo afferro e gli dico di tacere.
-Ma sei impazzita? La lasci andare?-.
-Ti pare che io sia COSÌ pazza? -.
Lui annuisce.
-Beh ti sbagli, perché ho un piano. -.
Pare preoccupato.
-Andiamo! L'ultima volta col mio piano ho salvato Atlantica!-.
Lui alza le spallucce e, sbuffando, ammette che ho ragione.
Gli spiego il piano e lo mando a fermare Ariel prima che venga qui a disperarsi. Sicuramente le avrebbe detto tutto, come suo solito, per questo non ho introdotto niente al riguardo, mettendolo come scontato.
Sì, la mia è un'idea geniale. Mi tolgo l'elegante ma enorme e aderente vestito e mi getto in acqua, stringo forte la collana e la trasformazione ha inizio. Tutto apposto. Bene. Riemergo e noto che Melody si sta dirigendo verso Sud, seguendo non so cosa (forse voleva intraprendere un viaggio verso l'ignoto alla Pirati dei Caraibi!). Mi tuffo di nuovo in acqua e mi dirigo verso l'ex grotta segreta di Ariel, dove molto tempo prima collezionava cimeli degli umani, che Scuttle definiva con nomi assurdi. Ma non è questo il punto. Entro. Se non ricordo male là avevo lasciato la mia borsa a tracolla. Già, è lì, dove stava la statua di Eric.
Posso ancora rivivere quel momento terribile, che avrebbe sconvolto chiunque, vedo ancora le macerie bianche della statua e qualche pezzo di carta o di metallo in giro. Era stato veramente un brutto colpo per Ariel, e lo era stato anche per me (Tritone mi aveva scaraventato addosso alla parete).
Prendo la borsa, la indosso ed esco.
Che bei ricordi! E io che all'inizio avevo solo pensato a me stessa, trascurando Ariel e tutte le meraviglie di Atlantica, rischiando di farla sprofondare nelle SUE mani. Alla fine avevo capito il vero significato della parola 'aiutare'. Certamente LEI non voleva aiutarmi, no no, voleva solo raggiungere il suo obbiettivo, e se avesse avuto la meglio, cosa che fortunatamente non è successo, si sarebbe disfatta di me, sicuro.
Ricordo che questo sogno è il seguito del 1o di Ursula, per chi si fosse perso i capitoli precedenti!
Ora so che i cattivi sono tutti uguali. Avranno pure avuto un passato difficile, avranno subìto ingiustizie, avranno tutte le ragioni del mondo per vendicarsi, per far capire chi è dalla parte del torto e chi della ragione, non avranno avuto tutto l'affetto del mondo da parte dei loro genitori (che sicuramente li hanno portati nella via sbagliata), ma ciò non giustifica la loro malvagità e la loro collera nei confronti di innocenti!
Comunque, ho bisogno di un determinato aiuto per il mio piano, che so che funzionerà. Sì, ne sono certa!
Da Tritone non posso certo andare. Non posso dirgli tutto quello che è accaduto, né tantomeno posso presentarmi così dopo 12 anni (per questa dimensione, anche se per me è passata solo qualche ora), chissà come avrebbe reagito ... perciò c'era solo UNA persona che può aiutarmi, nonostante in questo momento sia nell'Oltretomba.

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