IO ... E URSULA (Cap. 1)

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Finalmente mare! Mi sono alzata di buon umore stamattina. Io adoro il mare, tanto che mi sento come a casa. Dopo colazione subito costume e crema solare, poi via tutti in macchina.
Non mi importa se non viene con noi nessuno, anzi, mi piace, perché posso nuotare in santa pace senza essere disturbata.
Arrivati. Nemmeno metto piede sulla spiaggia che subito mi tolgo il vestitino restando col costume, occhiali da sole a mamma e mi tuffo subito in acqua.
Aaaaahhhhh!!! È ghiacciata!!!!
Pa si avvicina e gli schizzo l'acqua addosso. Se ne va tutto infreddolito. Yessa! Missione compiuta!
Dopo che hanno aperto sedie e ombrelloni vado dai miei e prendo la mia maschera speciale che, per mezzo di un tubo collegato direttamente alla maschera, mi fa respirare sott'acqua.
Mi getto di nuovo in acqua.
È bellissima!
Vedo tanti pesci, molti dei quali mi mordicchiano i piedi. Sugli scogli vedo conchiglie e cozze ... uh! ... ecco un riccio di mare! Vorrei prenderlo, ma è spinoso, un po' come i cactus, e poi bisogna rompere il guscio per mangiarlo.
Vado avanti.
Oltre gli scogli pieni di alghe trovo una lunga distesa di sabbia, smossa da qualche sogliola qua e là.
Questo è il mio posto preferito. Non c'è nessuno, sono lontana dalla riva ... ci siamo solo io e il mare. Mi lascio trasportare e galleggio affiorando dall'acqua. Chiudo gli occhi e mi rilasso prima di fare qualche immersione per vedere dei pesci grandi quanto il palmo della mia mano, se non di più.
Mi blocco un attimo. Guardo la riva. Stranamente la sento più vicina del solito e decido di andare più a largo. Non tocco, ma non è un grande problema per me, che ho fatto 5 anni di nuoto. Insomma, so come cavarmela!
Metto la testa sott'acqua. Di un azzurro chiaro. I raggi del sole toccavano la sabbia, molto distante dai miei piedi ... che odio. Sì, ODIO i miei piedi, perché non mi consentono di nuotare come vorrei, e poi sbagli passo e sbatti chissà dove o inciampi (quest'ultimi sulla terra ferma).
Nuoto, nuoto e nuoto, e alla fine mi accorgo di essere andata oltre la boa rossa. La terra non la vedo quasi più! Sono andata TROPPO lontana! Comincio a preoccuparmi e credo di mantenere la calma. Non ce la faccio. Le mie gambe si sono stancate e faccio fatica a restare a galla.
Ad un tratto sento una risata, che rimbomba nella mia testa. È una tipica risata malvagia, e molto potente. La voce è cupa e leggermente inquietante, profonda come l'Oceano e ... mi pare femminile.
-Chi sei?-.
La risata si ferma subito.
Silenzio totale. Penso allora che quella voce fosse venuta dalla mia testa. Mi giro e cerco di tornare indietro quando una frase mi blocca:
-Un umana nei miei territori! Beh, oramai non è più una cosa rara vederne uno in giro, ma è raro trovare UNA come te!-.
Comincio a tremare. Allora c'è qualcuno oltre a me!!
Mi guardo attorno. Vuoto totale. Guardo sott'acqua. Lo stesso. Anche se per un attimo mi è sembrato di vedere un volto, ma è stata solo una mia impressione ... almeno spero ...
-Chi sei? Rispondi!!-.
-Come chi sono? Mi sorprendi! In fondo tu mi conosci troppo bene!-.
Ho un sospetto. Quella voce ...
-Mostrati, dammi un segno che posso capire ... -.
Un tentacolo violaceo spunta dal nulla e afferra il mio braccio. Mi dimeno cercando di togliermelo, ma ho capito che la persona che sta parlando con me è ...
-Ursula? Sei tu?-.
Eccola davanti a me. I miei occhi sgranati confusi e sorpresi incrociano i suoi, freddi e blu come il mare.
I capelli corti e bianchi, i tentacoli violacei come la pelle, il suo aspetto generale ... sì, sono davanti alla Strega del Mare.

 sì, sono davanti alla Strega del Mare

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-No ... non può essere! Tu ... tu esisti?-.
-Certo che esisto!-.
-E le sirene? E Tritone e il Tridente?-.
Alla parola Tridente si avvicina di più e sento dei suoi tentacoli lungo la schiena.
-Sì, mia cara. -.
Sono felicissima! Allora i miei sogni, le mie immaginazioni, non erano state buttate all'aria!
Ma una domanda mi sorge spontanea.
-Perché sei qui? E perché ti mostri a me?-.
Lei mi stringe a sé. Io trattengo il fiato soffocando qualche gemito.

 Io trattengo il fiato soffocando qualche gemito

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-Oh, sono qui perché me l'hai sempre chiesto!-.
Due murene dagli occhi gialli spuntano da dietro di lei e ridono.
-Flotsam e Jetsam? Mi avete spiato sin dall'inizio?-.
-So tutto di te! I tuoi canti sono arrivati alle mie orecchie così come le tue richieste!-.
Mi giro di scatto.
-Vorresti dirmi che sei venuta fin qui ... per aiutarmi?-.
Lei sorride.
-Mia cara dolce piccina ... certamente! Tu hai due sogni in particolare che vorresti realizzare. Il primo - e accarezza coi tentacoli le mie gambe -è quello di diventare sirena. -.
Annuisco. In effetti è vero.
-Il secondo ... -.
Mi guarda con sguardo malefico.
-Tu ... vorresti essere MIA!-.
- ... Sì ... È vero ... Voglio appartenere a te ... E tu sai come fare?-.
-Me lo chiedi pure? Però devi seguirmi, dovrò portarti nel mio antro in fondo al mare per preparare l'incantesimo. -.
-Ma come faccio? Sott'acqua non posso respirare, nemmeno con questa maschera!-.
-Non ti servirà! Bevi. Questa ampolla contiene un liquido che ti farà spuntare le branchie. -.
Mi consegna una ampollina viola ... con un teschio sopra.
Cosa faccio? Bevo ... oppure rinuncio a tutto?

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