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IO ... E URSULA (Cap. 10)

Come promesso ecco il finale del secondo sogno. La storia è la stessa della prima, ma il finale è completamente diverso. Buona lettura!

Mi ritrovo paralizzata dalla paura. Ariel è stata, chissà perché, presa di mira dalla strega, che non fa altro che scagliarle fasci di luce. Eric poteva salvarci tutti, ma non può, perché avevo già avvertito Ursula che lei sarebbe morta per mano sua. Quindi ... è finita. Io non posso fare niente, schivo le navi che mi vanno addosso, cerco di ripararmi dagli tsunami che crea con i tentacoli, ma non posso salvare la situazione. Apparte il fatto che l'unico modo per ucciderla sarebbe quello di usare la stessa tecnica di Eric, ma dovrei avere le gambe per salire su una nave. Eh sì, qua le mie gambe sarebbero state utili.
Inoltre la paura mi blocca. Posso sempre rischiare la morte, in un modo o nell'altro ...
Ad un tratto lei si gira di scatti distruggendo la nave in cui sta Eric e lo afferra con un tentacolo stritolandolo.
-Eric! No!!- grida Ariel disperata.
Ursula l'avrebbe spappolato, ridotto in mille pezzi! Devo fare qualcosa ... 0.0 ... Idea!
Prima che potesse ucciderlo la blocco pregandole:
-Ursula, fermati! Non ucciderlo, lui non centra niente con questa storia, così come Ariel. Risparmiali, ti prego!-.
-E che cosa ci guadagno io?-.
Lo so, è strana la mia idea, ma è l'unico modo, perché non posso darle molto.
-Se li risparmi io ti porto ad Atlantica e ... -.
-E ... -.
-Io sarò completamente tua!-.
Ah! Dimenticavo! Nel secondo sogno nel contratto non era precisata la mia appartenenza a Ursula!
-Devo dire che l'offerta è abbastanza allettante. Accetto. -.
Trema tutto e Ursula piano piano torna normale. Lascia andare Eric che, intanto, era svenuto, e Ariel si precipita per portarlo in salvo a riva.
I partecipanti al matrimonio, che avevano assistito a tutto, sono sconvolti e si apprestano a soccorrere il principe.
Una volta tornata nelle normali dimensioni Ursula mi afferra un braccio e mi trascina via ordinandomi di portarla ad Atlantica.

Io, disperata, obbedisco. Se non lo avessi fatto sarei diventata bastoncini di pesce, sicuro.
Sono triste, non doveva finire così. Non avrei mai dovuto firmare il contratto, ho causato la rovina completa del regno di Tritone, figlio per giunta di un Dio!
-Che cosa ti prende adesso? Il tuo sogno si è avverato, piccina mia, ora sei una sirena in tutti i sensi!-.
Preferisco restare zitta. Non voglio certo esternare i miei sentimenti ad un mostro come lei!
-Ora portami ad Atlantica e vedrai che ti sentirai meglio. -.
Mi guarda dolcemente, mi chiedo se stia facendo finta o meno, oramai non le credo più.