IO ... E JAFAR (Cap. 2)

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-Oh! Come ho potuto non riconoscerla Jafar! Mi perdoni!- e mi inchino.
Sì, ho dovuto inventare questa scenata, non voglio fargli capire che vengo proprio da un'altra dimensione!
-Non ti preoccupare mia cara, e dammi del tu. - e fissa i miei occhi con uno sguardo quasi ammaliato.
-Non avevo mai visto due smeraldi così ... - poi si ricompone e mi invita a seguirlo.
Cosa intendeva per smeraldi? I miei occhi? Sì, sono verdi ... e allora? Proprio non capisco, in fondo nella dimensione in cui mi trovo è ambientata in una bellissima epoca storica in cui l'arte e la poesia si univano con la vita reale.
Mi porta nella stanza da cui era uscito prima. Le candele sono accese e sono racchiuse da delle sfere di vetro rosso, il cui effetto colora la stanza di rosso sangue. L'atmosfera è tetra, ma ciò non mi disturba, anzi mi piace!

Si volta di scatto cogliendomi di sorpresa, e si siede. In quel momento un pappagallo si posa sulla sua spalla destra. Com'è che si chiamava?
-Bene, mia cara, da come hai letto nella pergamena devi affrontare delle prove, ma non temere, non prevedono alcuno sforzo fisico. -.
-Sono pronta. - dico io.
Pur non capendo come mai sono spuntata davanti a quel castello e perché ero in coda, ma mi incuriosisce l'idea di diventare la sua aiutante.
Non ricordo bene Aladdin, non lo vedo da mesi, e l'unica cosa che mi ricordo è la canzone di Aladdin e Jasmine ... Ora vieni con me ... O qualcosa del genere!

-In tutto le prove sono due. La prima ... - e si alza: -Mi devi dire tutto quello che sai sulle leggende che oramai volano più lontano delle parole. -.

(Se notate delle differenze è perché adesso sto usando il computer per scrivere. Ma continuiamo a leggere!)

-Certo. Dunque ... -. Cerco di ricordarmi la leggenda chiave della fiaba. Sì, c'era il Genio della Lampada, ma altre a quello c'era altro ... ah sì! Prendo fiato e rispondo: -Conosco la leggenda della Caverna delle Meraviglie ... -.

Noto subito che ho attirato la sua attenzione (da noi si dice 'rizzare le antenne', ma ok ... ) e si avvicina piano piano ... Mi fermo pensando che volesse intervenire, ma alla fine mi dice di proseguire. Intanto lui era molto più vicino rispetto a prima.

-Ok ... La Caverna è accessibile solo se vengono unite le due metà dello Scarabeo d'Oro. -.

-E io ho una metà!- mi mostra Jafar. E' effettivamente d'oro, e si possono notare anche delle piccole pietre preziose incastonate sopra. Una vera meraviglia, non c'è che dire!

-Vedo che sei informata! Non come tutta la gente venuta prima di te. Ma, prego, continua ... -.

Sembra soddisfatto, ma è come se volesse trovare in me il punto chiave per farmi passare questa prova, anche se io non la definirei mai una prova, bensì una qualche sorta di interrogatorio. Comunque riprendo a parlare argomentando sulle ricchezze contenute al suo interno, tra cui una Lampada Magica. Appena nominate queste due parole lui subito mi ferma e passa direttamente alla seconda prova.

Il pappagallo, che se no sbaglio si chiamava Iago, subito vola su un ramoscello appeso al muro lì vicino. Sembra mezzo stufato.

-Se fosse per me ti avrei già assunta, ma devo vedere se tu e il mio pappagallo Iago - ecco, avevo ragione allora!, - entrate in sintonia tra di voi. -.

-La ascolto. - dico.

Lui risponde sorridendo: - Come sai le persone amano e odiano determinati oggetti o azioni. E' la stessa cosa per gli animali. - mette poi le mani in tasca e da una di essa ne esce ... un biscotto? Sbaglio o qui c'è una incongruenza storica? I biscotti nel Medioevo, soprattutto in oriente, non erano ancora stati inventati ... e come cavolo ci era finito quel biscotto lì? Beh, in fondo sono capitata in una dimensione di un cartone animato, quindi tutto è possibile! -Tu daresti questo biscotto a Iago?- mi chiede porgendomi il biscotto.

Lo prendo e mi avvicino verso Iago. Più mi avvicino più noto che il suo sguardo si fa più spaventato e disgustato. Lui cerca di non farlo notare, ma se sei una che legge i pensieri dagli sguardi, come me, lo capisci che odia i biscotti!

-No. Non glielo do ... sento che lo odia ... - (faccio pure finta di essere una sensitiva adesso?) dico ridando a Jafar il biscotto. Lui lo rimette in tasca e, stringendomi la mano (non in quelle solite strette di mano, tipiche di quando si concludono degli affari, ma in una di quelle dolci, che quasi ti accarezzano il polso) esclama: -Beh, mia cara, complimenti. Hai superato le prove. -.

Chiama una guardia che arriva in tutta fretta e gli ordina di mandare via tutti gli altri. Poi si rivolge di nuovo a me.

-Ora, prima di diventare la mia aiutante, devi fare un giuramento. -.

-Mi sembra giusto. - mi esprimo.

Mi faccio avanti.

-Ora rispondi con 'LO GIURO' ad ogni domanda che ti farò ... -.

Il suo sguardo diventa più accigliato e furbesco. Annuisco. Lui afferra una specie di scettro a forma di cobra dai due occhi color rosso rubino e me lo mette davanti agli occhi. I miei si incrociano con quelli del cobra d'oro, mi gira la testa, e il mio stomaco è tutto sottosopra. Vedo dei vortici formarsi al loro interno, cosa che peggiora il giramento di testa. E intanto sento la voce di Jafar. Lui mi fa delle domande, io vorrei chiedere cosa stesse succedendo, ma rispondo 'LO GIURO' e basta. Apro bocca ed escono le stesse parole. Che stregoneria è mai questa?

Alla fine tutto quanto si conclude e cerco di non vomitare. La testa mi gira ancora, ma di meno rispetto a prima. Quando riprendo del tutto i sensi, Jafar mi consegna dei vestiti.

-Che mi ha fatto prima, con il suo scettro?- provo a chiedere, ovviamente cercando di non destare sospetti.

-Niente! Hai fatto il giuramento e ho usato il mio scettro per poter catturare la tua voce. Insomma, adesso non devi fare altro che mantenere il giuramento fatto, perché ho delle prove ... Comunque vieni, ti mostrerò la tua stanza. -.

Strano. Di solito lui risponde con calma, riflettendo sul linguaggio da usare, cercando di usare parole ricercate e non normali ... ma adesso è successo esattamente l'opposto! Ha risposto frettolosamente e si capisce dal suo tono di voce che ha inventato una scusa. Allora che mi ha fatto?

Aspetta ... quello scettro ... cavoletti di Bruxelles!!!!!

Dovevo aspettarmelo! Insomma, siamo chiari, Jafar non è la persona più sincera del mondo, anzi, è uno sporco bugiardo traditore. E però poi ci sono anche io, che mi ricordo le cose troppo tardi! Oramai è fatta, e come ha detto, non posso fare altre che servirlo e riverirlo, nel suo piano malvagio.

So io che mi ha fatto, è una volta che lo fa, costringe le sue prede a fare tutto ciò che lui vuole. Altro che 'catturare la mia voce' ... lui mi ha ipnotizzata!!

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