Capitolo 41

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Il suo discorso è qualcosa di sorprendente, non pensavo fosse in grado di provare questo tipo di sentimenti per me.
Sono così scioccata che non riesco a dire niente, quindi evito di farlo facendo aderire i nostri corpi e unendo le nostre labbra. Logan, per quanto colto di sorpresa, ricambia immediatamente il bacio e mi stringe a sè (come se fosse possibile più di così) imprigionandomi fra le sue braccia, con le sue mani che a contatto con il mio corpo mi infondono brividi così come le mie, fra i suoi capelli, fanno lo stesso con il suo corpo.
Il bacio che ci scambiamo non è però come quelli che ci siamo già dati, impaziente sì, sensuale sì, ma più di tutti lento come se avessimo tutta la notte per baciarci, dolce come se ci stessimo ringraziando di essere lì l'una per l'altro; le mani salde sul corpo dell'altro come se potessimo scappare da qualcosa di cosi stupefacente come quel bacio.
Quando, dopo un tempo infinito, ci separiamo, restando comunque incastrati in quella gabbia formata dalle nostre braccia, lo guardo e noto in lui un sorriso da bambino, come se gli avessi appena comprato un gelato, cosa che fa sorridere anche me, e mi appoggio al suo petto, respirando il suo odore (mischiato all'alcol) che per me è ormai inconfondibile e lui mi abbraccia stringendo la presa sul mio corpo.
«Odio dirlo, ma dovremmo andare, se non prendi un'aspirina domani ti verrà un mal di testa che non hai idea, andiamo su» gli dico, prendendolo per mano e tirandolo leggermente iniziando a camminare.
«Beh non si può dire che tu non sappia rovinare un momento, rossa» commenta Logan ridendo.
«Sh che probabilmente domani neanche te ne ricorderai» gli ricordo.
«Quanto ubriaco credi io sia? Sono solo leggermente brillo, anche se sull'aspirina hai ragione, sono perfettamente in grado di ricordarmi cosa ho fatto o detto stasera»
«Ahia ferito nell'orgoglio!» dico io ridendo.
«Mi piace la tua risata» mi dice sorridente.
«Cosa? Perché?» chiedo smettendo di ridere.
«È contagiosa, ti illumina il viso» mi dice sorridendo.
«Smettilaaa» gli dico imbarazzata coprendomi il volto.
«Da quando fai la vergognosa, rossa? Scopro sempre cose nuove di te»
«Mi conosci da quattro giorni, menomale che scopri cose nuove, non vorrei mai essere 'risolta' in così poco tempo!» gli dico mettendo il broncio.
«Eddai, lo sai che cosa intendevo!» ribatte lui seguendomi.
«No, non lo so, cosa intendevi?»
«Che non sei come le altre, è da quando ti conosco che te lo ripeto!» mi risponde deviando verso un parchetto in cui andavo quando ero piccola.
Lo seguo, sapendo benissimo che per lui è una vittoria, ma non lo lascerei mai solo e brillo in un parco di notte.
Lo osservo sedersi su un prato leggermente umido e divaricare le gambe, assumendo una posizione che mi diverte.
«Cos'hai da ridere, rossa?» mi chiede, facendo il finto offeso come me poco fa.
Siamo troppo simili, non so quanto durerà, ma per il momento non mi importa.
Prendo la rincorsa e mi butto su di lui facendolo stendere supino e rialzandomi immediatamente per fargli il solletico, restando a cavalcioni su di lui.
Lui si contorce sotto di me per via degli spasmi per il solletico e mi implora di fermarmi ridendo, ma quando vede la mia riluttanza a cedere, mi blocca i polsi, in modo da porre fine alle sue 'sofferenze' ed io, esausta per il troppo ridere, mi accascio su di lui, cercando ancora l'aria che mi è mancata.
«Questa posizione non va bene, rossa» mi dice ancora con il sorriso sulle labbra.
Mi fa cenno con gli occhi e capisco, ma faccio la finta tonta per giocare un po' con lui.
«Non capisco di cosa parli» gli dico muovendomi leggermente come per mettermi più comoda.
Cerco di evitare di ridere per non essere scoperta, anche se so benissimo abbia capito il mio gioco.
«Oh davvero? Beh allora stia pure, mi preoccupavo per lei» dice facendo passare la sua mano 'sana' sul mio fianco sotto la camicia aperta.
«E per cosa si preoccupa, Mr Strafottenza? Io sto benissimo così, lo trovo molto..accomodante» commento dicendo l'ultima parola avvicinandomi al suo orecchio, spalmandomi così sul suo corpo e strusciandomi con più convinzione.
Logan ha un sorriso sornione in volto e, avvicinandosi al mio volto, dice «Mi preoccupo perché credo che- capovolgendo la situazione -questa posizione sia più appagante per te, sai, meno lavoro»
Resta in silenzio qualche secondo e poi dice «Dovremmo andare, potrebbero accusarci di atti osceni in luogo pubblico e tu sei anche minorenne» alzandosi e porgendomi solo la mano sana per alzarmi, ma poi, appena alla sua altezza, mi spinge verso un albero per unire le nostre labbra ancora una volta, questa volta più urgentemente, come se ne dipendesse la sua vita.

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Spazio d'autrice!
Eccomi qua! Ho appena finito di scrivere il capitolo (anche più lungo del solito, amatemi) e con un minuto di anticipo! A writer's skills💁🏻
Il quinto anno e pesante e non so se riuscirò a pubblicare ogni settimana, ma ci proverò.
(Si spera) alla prossima settimana!

Fear of what comes nextDove le storie prendono vita. Scoprilo ora