Una volta tornata a casa, mi metto la felpa che ho "preso in prestito" da Logan e un paio di pantaloncini e vado a letto, per poi controllare il cellulare nella speranza di un segno da Logan, che però non trovo. Così mi stringo nella felpa e noto il suo profumo che mi inebria, guardo l'orario e vedo che ormai sono le 5.55 del mattino, inutile provare a dormire, anche perchè ricadrei nei miei soliti incubi ed è l'ultima cosa di cui ho bisogno.
Così, invece che scrollare per la home di un qualsiasi social a farmi i fatti degli altri, decido di chiamarlo. Stupido, ma se io non dormo, perchè dovrebbe farlo lui? Poi sicuramente non risponderà, per come dorme profondamente non si accorgerebbe di un'esplosione..
Il telefono squilla a vuoto per tre volte, ma quando sto per riagganciare, risponde <Rossa, va tutto bene? -fa una breve pausa, realizzando ciò che ha detto e riprende- Cioè, che domanda stupida, dove sei?>
<A casa, sono arrivata poco fa>
<Bene, quindi sei al sicuro> Logan quasi mormora, ma non abbastanza a bassa voce perchè io non lo senta.
<Sì, scusa per averti dato il peso della situazione di mia madre, non era mia intenzione> gli dico, non so perchè l'ho chiamato, volevo dirgli qualcosa?
<Non devi scusarti per nulla> ribatte Logan, ma sembra abbastanza strano.
<Logan...> non trovo le parole..
<Tuo padre è in casa?> mi chiede.
<No...è rimasto in ospedale con mia madre, perchè?>
<Posso venire da te?>
<Perchè?>
<Fai un sacco di domande, Rossa, te l'hanno mai detto?> mi dice con una risatina soffocata.
<Sì, ma non mi crea alcun problema>
<Comunque, voglio esserci per te, sono stato un cretino ad andarmene> confessa.
<Audace da parte tua pensare che io abbia bisogno di qualcuno>
<Non è così, so benissimo che sei in grado di farcela da sola, ma non devi farlo, è questa la differenza>
<Da quando sei diventato un vecchio saggio?> gli chiedo con un sorriso in volto che, se potessi vedermi, mi spaventerebbe. Non credo di aver mai sorriso così in vita mia.
<Beh fra l'essere figlio di una psicologa e il conoscere te, è stato inevitabile diventarlo, non credi?>
<Va bene, puoi venire se vuoi> gli dico, non certa del perchè.
<Farai meglio ad aprire la porta allora> commenta.
Scatto in piedi e vado alla finestra, dalla quale vedo quel deficiente con lo skate in una mano e il telefono nell'altra.
<Guardi troppI film romantici> ribatto, per poi scendere le scale di corsa e aprirgli la porta.
Appena mi vede, lo skate non è più nelle sue mani, perchè allarga le braccia ed io mi ci fiondo dentro. Sono sempre dovuta essere quella che ha tutto sotto controllo, ma per una volta è bello lasciarsi confortare.
Sento il suo cuore battere all'impazzata contro il mio orecchio, mentre sono circondata dalle sue braccia come fossero una gabbia protettiva.
<Beh i film roantici funzionano solitamente> mi sussurra all'orecchio, meritandosi un pugno non troppo forte alle costole.
<Ogni tanto> commento, facendogli spuntare quel sorriso sornione di sempre.
<Andiamo dentro, o ti prenderai un raffreddore> mi dice, così lo prendo per mano e mi dirigo verso la mia camera, ma alzando lo sguardo vedo Gian in cima alle scale.
<Non una parola> gli dico passandogli accanto, mentre lui cerca di trattenere le risate.
<Cosa dovrei dire? Siete amici, no? Gli amici vanno a casa degli amici alle 6 di mattina, no?> dice dando una pacca sulle spalle a Logan per poi rientrare in camera sua.
Prima di chiudere la porta, mi dice <Non urlate e, sorellina, usa un preservativo>, per poi ricevere una pantofola contro la sua porta che nel frattempo ha chiuso.
<Andiamo a dormire, Rossa> mi propone, avvicinandosi a me.
<Sai che non lo faremo, vero?> meglio dirlo prima.
<Mi offendi, la mia proposta era del tutto casta> commenta facendo il finto offeso e mettendo su il broncio.
<Beh allora io mi preparo per dormire> gli dico, chiudendo la porta della mia stanza.
<Certo, anch'io> ribatte.
Mi tolgo la felpa di Logan, il quale la nota <Ehi, ma quella è la mia felpa preferita!>
<Non più> gli dico facendogli la linguaccia.
<Oh beh così ho un motivo in più per volerti vedere, alla mia felpa mancherei troppo> commenta.
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Fear of what comes next
Teen FictionHayley è una semplice 17enne che frequenta un liceo scientifico a Londra. Hayley è una ragazza a cui non piace seguire la massa, una ragazza a cui niente è stato regalato e che ha dovuto contare solo su se stessa per andare avanti. Unico svago per l...