Ci avviamo così verso casa di Logan, che scopro poi non essere così lontana, non ci sono mai stata, ma pensavo fosse vicino all'ufficio di Alex, invece è a metà strada fra quest'ultimo e casa mia, ci sono passata davanti un sacco di volte, senza sapere ci abitasse qualcuno che sarebbe poi diventato così importante per me.
«Allora, le chiavi?» gli chiedo una volta arrivati alla sua porta.
«In tasca» dice con un sorrisone.
«Che ridi? Prendile, scemo» rispondo con uno spintone.
«Prendile tu» commenta con una linguaccia.
«Non fare il bambino, Logan, dai» dico esausta.
«Uff cattiva» ribatte con il broncio prendendo le chiavi dalla tasca e avvicinandole alla serratura, senza riuscire a centrarla.
Ma con chi mi sto mettendo?
«Da' qui, forza» faccio prendendogli di mano le sue chiavi e frapponendomi fra lui e la porta, in modo da raggiungere la serratura che apro immediatamente.
Spalanco la porta ed entro, consapevole di non trovarci sua madre dato ciò che mi ha detto sua sorella, ma tempo record mi ritrovo a terra, attaccata da qualcosa.
In un primo momento tendo a proteggermi, ma poi mi sento leccare le mani e capisco di non essere in pericolo.
È solo un bellissimo Labrador, che mi sta facendo le feste e che è super dolce.
Ho sempre amato i cani, ma non ne ho mai potuto avere uno perché mio padre è allergico al loro pelo.
Mentre lo accarezzo lui mi fa le feste e rido istericamente quando inizia a farmi il solletico perchè ormai si è preso di confidenza e mi sta leccando tutta la faccia.
«Sempre il solito cane da guardia, vero Aaron?-dice Logan al cane- Scusa, non sono abituato a portare persone a casa che non conoscano già Aaron» mi dice porgendomi una mano per alzarmi.
«Fa nulla, adoro i cani- commento ancora facendogli le coccole- La cucina?» chiedo poi.
«Da questa parte, hai fame?» ribatte accigliato.
«Non ci sarebbe nulla di strano, ma no, tu devi prendere un'aspirina e io devo lavarmi le mani» rispondo ovvia.
«Agli ordini, signora rossa» dice mettendosi sull'attenti e poi scoppiando a ridere.
Sì, è ancora brillo, abbastanza per ridere ogni due minuti ma non troppo da dover essere portato via di peso, menomale.
Subito dopo avermi portata in cucina, lui se ne va dicendomi «Torno subito», così mi lavo le mani e riempio due bicchieri d'acqua, cercando di trovare quella benedetta aspirina che trovo nell'armadietto accanto alla cappa della cucina.
Mi scolo il bicchiere e aspetto il ritorno di Logan, che pare sparito.
Decido così di andare alla sua ricerca con Aaron che mi segue, portando con me l'aspirina e l'acqua.
Lo trovo sul letto ancora vestito e con la luce accesa ma addormentato.
È troppo carino, infatti gli scatto una foto prima di scuoterlo leggermente quando per fargli prendere la medicina e fargli mettere il pigiama.
«Logan...» lo chiamo, sedendomi accanto a lui, ottenendo solo un mugugno «devi metterti il pigiama e prendere l'aspirina, poi puoi dormire» continuo a bassa voce.
Si siede sul letto senza neanche aprire gli occhi e tende le mani per prendere il bicchiere e poi la pillola, che prende come niente, poi si sbottona i pantaloni e li lancia in un punto imprecisato della stanza, così come fa con la maglietta, mi aspetto poi prendi un qualcosa da mettere addosso ma a quanto pare è così che dorme, perché si sdraia di nuovo sul letto, questa volta mettendosi però sotto le coperte.
Decido di lasciare perdere, così chiudo le luci e gli do un bacio sulla fronte per augurargli buonanotte, per poi andare a dormire sul divano, ma prima di potermi allontanare mi afferra il braccio e mi chiede con voce impastata di restare.
«Tranquillo, non me ne vado. Sono sul divano se hai bisogno» gli dico con un sorriso.
«No, sta' qui. Dormi con me» mi dice rafforzando la stretta sul braccio come per dire che senza di me non sarà sicuro quella notte.
«Non saprei, se tua madre tornasse...»
«Sul divano ti troverebbe sicuramente e farebbe comunque due più due, dormi con me rossa, ho sonno, non faremo niente di proibito, promesso» commenta facendomi avvampare, non so se perché l'idea non mi avesse sfiorato o perché ne ero fin troppo convinta.
«Mh... va bene» dico, poi, tolgo le scarpe e la camicia rimanendo con il top e i pantaloncini e faccio il giro del letto, mettendomi dalla parte opposta di Logan e cercando di stargli il più lontano possibile, dandogli anche le spalle.
Non mi da neanche il tempo di sistemarmi che mi prende per i fianchi da sotto le coperte e mi avvicina a lui facendo aderire la mia schiena e il suo petto e passando il suo braccio con il gesso intorno alla mia vita.
Lo sento inspirare il mio odore e dire «Adesso va molto meglio»
Mi addormento con il sorriso sulle labbra e credo faccia lo stesso anche Logan.😩😩😩😩
Spazio d'autrice😩
È una settimana che sto male ma siete fortunate/i che io abbia avuto un momento di lucidità per scrivere questo capitolo🤷🏻♀️
Alla prossima settimana!
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Fear of what comes next
Teen FictionHayley è una semplice 17enne che frequenta un liceo scientifico a Londra. Hayley è una ragazza a cui non piace seguire la massa, una ragazza a cui niente è stato regalato e che ha dovuto contare solo su se stessa per andare avanti. Unico svago per l...