<E la sera con Logan?> mi dice con un sorrisino sornione per cambiare argomento.
<Di questo dobbiamo parlare noi due! Quale madre mi obbliga a restare a casa di un ragazzo che non conosce bene? E se fosse stato un serial killer!?>
<Oh beh, lo era?> mi chiede con un volto innocente.
<Beh, no>
<E ora dov'è?>
<Se n'è andato, era con me mentre parlavo con la dottoressa, penso che la nostra famiglia sia troppo per lui, ha anche conosciuto papà>
<Ha conosciuto papà?? E com'è andata?>
<Beh ha visto il gesso al braccio e Logan gli ha detto che sono stata io ed era fiero della "bambina che ha cresciuto"> dico ridendo.
<Tipico di tuo padre> commenta con una risatina.
<Sì, mi aspetto il settimo grado fra qualche giorno perchè ero con lui e non lo conosceva neanche> ribatto.
<Beh questo significa che lo avremo a cena qualche giorno dopo allora> mi dice mia mamma.
Ma io non credo che tornerà, e non so se dirglielo o meno, nel frattempo resto in silenzio, cosa inusuale per me.
<Hai riposato un po' questa notte? Che ore sono?> mi chiede allora.
<Ehm no, sono le 3.21 del mattino> dico guardando l'orario sul mio cellulare.
<Dovresti andare a riposare un po'> mi suggerisce.
<Anche tu dovresti farlo> ribatto.
<Sì, ma prima dovrei parlare con tuo padre e tuo fratello, sai, per fargli vedere che sto bene>
<Certo, te li mando subito> le dico, alzandomi e dandole un bacio in fronte come faceva lei quando da piccola stavo male.
Esco quindi dalla stanza ma non trovo mio padre e Gian ad aspettarmi come pensavo, ma vado nella sala d'attesa, realizzando che è passato molto tempo e saranno stanchi.
Li trovo seduti uno accanto all'altro, cosa che non succedeva da quando Gian si è ribellato agli studi da avvocato e se n'è andato di casa, mio padre non l'aveva presa molto bene.
Mio fratello sta consolando mio padre, quell'uomo che non ho mai visto piangere in tutta la mia vita, sta piangendo, e suo figlio si fa forte per lui.
Mamma è stata l'amore della sua vita da quando l'ha incontrata.
Non racconta spesso la loro storia perchè vuole che sia una cosa loro, ma mia madre mi ha raccontato che si sono incontrati quando avevano 17 anni lei e 20 lui, si sono subito innamorati, ma non era il loro momento: mio padre dovette partire per andare all'università, si stava per fare una famiglia con una collega, ma la morte di suo padre lo fece ritornare a casa, dove trovò quella ragazzina di cui era innamorato, ma la trovò donna, nelle braccia di un altro.
<Mamma vorrebbe vedervi per farvi sapere che sta bene>
<Vai tu papà, posso aspettare> gli dice Gian.
In tutta risposta, mio padre lo abbraccia fra le lacrime <Grazie, figliolo, mi dispiace per tutto>
<Lo so, papà, lo so, non ti preoccupare>
Una volta che mio padre ha lasciato la sala, mi siedo a tre posti di distanza da mio fratello.
<Ora anche tu ce l'hai con me?> mi chiede dopo buoni 10 minuti in silenzio.
<Avercela con te? Perchè dovrei?> gli chiedo ironica.
<Bene, perchè avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti a superare tutta questa situazione> mi dice.
<Incredibile, sei incredibile> commento, andandomene dalla stanza e verso il giardino davanti l'ospedale.
Mi siedo nella solita panchina da cui, durante il giorno, posso vedere la luce che oltrepassa gli alberi in mille modi diversi, gli uccellini che fanno della fontana al centro il loro posto per il bagno, le coppie che passeggiano mano nella mano, le mamme con i propri figli, qualcuno che come me non sa stare ad aspettare in una sala d'attesa di un ospedale.
Un buon posto per notare i piccoli dettagli che la vita ci riserva nel suo corso.
Ma non c'ero mai stata di notte.
L'unica luce che arriva è quella del lampione vicino a me, nessun uccellino cinguetta, i bambini sono al sicuro nei loro letti, chissà se le coppie dell'ultima volta stanno ancora insieme...
L'unica fonte di vita che posso vedere da dove sono è un ragazzo, dall'altra parte del giardino, apparentemente da solo con i suoi pensieri, sto quasi per convincermi ad andare a parlargli, quando arriva qualcuno che mi chiede <Posso sedermi?>, dalla voce riconosco mio fratello, quindi faccio solo segno di sì, tanto l'avrebbe fatto in ogni caso.
<Ley, parlami>
<Di che vuoi parlare Gian?>
<Del perchè sei così diversa dall'ultima volta che ci siamo visti>
<Vuoi dire da quando sei scappato dopo aver saputo della malattia di mamma?>
Spazio d'autrice 🤷🏻♀️
Here I am! Per la felicità di niallslaughx_ (visto che conosco solo lei che legga la mia storia😂)
A presto spero (anche se fra test all'università e preparativi dubito scriverò molto presto...)
Qualcuno che andrà all'università di Pavia a settembre?
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Fear of what comes next
Teen FictionHayley è una semplice 17enne che frequenta un liceo scientifico a Londra. Hayley è una ragazza a cui non piace seguire la massa, una ragazza a cui niente è stato regalato e che ha dovuto contare solo su se stessa per andare avanti. Unico svago per l...