Capitolo 48

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Continuazione Gian's POV

<Ecco, questo è il motivo per cui i miei la mandano da una psicologa, non ne parla con nessuno e forse la colpa è proprio mia, sono stato il primo a cui l'abbia detto ed io, spaventato e preoccupato com'ero, l'ho detto ai nostri genitori. Per questo adesso non si confida più, ma non sapevo che fare, è uno dei motivi per cui sono andato via. Sono un codardo, la mia sorellina aveva bisogno di me ed io me ne sono andato, l'ho abbandonata. Pensavo che le sue crisi fossero finite da tempo, perchè all'inizio gridava e i miei genitori accorrevano per trovarla in uno stato di trans, per poi svegliarsi con uno sguardo terrorizzato e allo stesso tempo confuso. Me lo raccontavano i primi tempi, ma poi hanno iniziato a dire che era da un po' che dormiva tranquilla, senza urla che squarciavano il silenzio della notte. Ma evidentemente ha solo imparato a restare in silenzio. Oppure vede cose che la terrificano a tal punto da non permetterle di gridare. Proprio per questo hai visto mia madre terrorizzata oggi, da qualche settimana avevano notato che restava sveglia e non riusciva a dormire, ma era solamente perchè questi incubi la svegliavano di continuo, perciò hanno deciso di mandarla da una psicologa, ma sono sicuro che non gliene parli così apertamente come cerca di far credere ai miei> sputo fuori, non l'ho mai detto a nessuno all'infuori dei miei genitori.

<E queste crisi, o questi incubi, quando sono iniziati? Perchè ne soffre?>

<Da quando ha scoperto della diagnosi che i dottori hanno fatto a nostra madre, è stato un duro colpo per tutti noi>

<Di che parli? Cos'ha Kat?> mi chiede allarmato.

<Kat?> rispondo ironico, mi fa strano sentire il suo nome abbreviato, mio padre ama chiamarla Katherine, adora il suo nome.

<Mi ha detto di chiamarla così> risponde facendo spallucce.

<Wow, devi proprio piacerle. Comunque dici sul serio? Non sai cosa ci hanno detto i medici?>

<Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando>

<Nostra madre ha combattuto e vinto un tumore al seno, ma quando tutto sembrava tranquillo, ha iniziato a sentirsi male, ha iniziato a non riuscire a camminare quanto non riusciva a stare seduta a lungo. Da un giorno ad un altro è passata dal camminare sulle sue gambe al dover utilizzare una sedia a rotelle. Non è stato un momento particolarmente bello della nostra vita e non lo è neanche ora>

<Ma lei cammina, l'ho vista> mi dice allibito, come se gli stessi raccontando una montagna di bugie. Come vorrei che lo stessi facendo.

<Sì, adesso sì, ma si stanca facilmente, per questo spesso la trovi seduta o comunque sono sicura Hayley ti portasse quasi subito via dalla stanza in cui si trovava al momento nostra madre. Non vuole metterla in soggezione, ma facendo così invece è proprio quello che fa>

<Ma scusa, la medicina ha fatto passi da gigante, i tumori adesso non sono tutti operabili?>

<No, non tutti, il tumore alle ossa non è uguale a tutti gli altri, ancora non si è trovata una cura, non si può fare niente se non rimandare il più possibile, e questo Hayley non riesce ad accettarlo, è sempre stata molto attaccata a nostra madre, sai, il "fronte femminile" in casa, anche se non lo ammetterebbe mai, perchè lei è una femminista, siamo tutti uguali e per questo giocava con me e mio padre ai tipici sport maschili: per dimostrare che lei e la mamma potevano fare tutto ciò che facevamo io e papà e, a dirla tutta, facevamo fatica a star loro dietro, a volte vincevano pure. Per questo Ley è cintura nera di karate e va in skateboard ovunque, perchè sono cose tipicamente maschili ma che lei dimostra non sono esclusive. L'ammiro molto per questo> confesso a Logan, anche se non capisco perchè lo stia facendo, praticamente neanche lo conosco!

Logan resta brevemente in silenzio, non sapendo cosa dire, poi sorride e dice <Sai, il giorno in cui l'ho conosciuta mi ha rimproverato perchè avevo risposto male a mia madre e lei mi ha sentito> 

<Mi sembra proprio una cosa che farebbe Hayley, non mettersi mai contro una femminista, specialmente se si tratta di mia sorella!>

<Oh credimi, lo so, l'ho scoperto a mie spese: questo gesso e l'occhio violaceo sono tutto merito suo!> mi dice ridendo.

<Non stento a crederlo, negli anni ho subito anch'io la sua forza, specie da quando ha iniziato a fare karate> commento ridendo anch'io.

Dopo un momento di silenzio aggiungo <Forse dovrei tornare a casa, mia sorella avrà bisogno di parlare con qualcuno e penso che non lo farà con i nostri genitori..>

<Tienimi aggiornato, ti prego, ho bisogno di sapere che starà bene> mi chiede.

<Starà bene, te lo assicuro>


Spazio d'autrice 

Eccomi! Sono tornata dal campo scout (per chi conosce, la ROSS) e sono di nuovo qui con un capitolo! Come va? Si avvicina Natale!!

Qual è la vostra festa preferita?

Alla prossima settimana! (commentate!!)

Fear of what comes nextDove le storie prendono vita. Scoprilo ora