Capitolo 22

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«Scusi per il ritardo professoressa» dico, andando immediatamente a sedermi al mio posto.
Sento però gli sguardi dei miei compagni - e soprattutto delle mie compagne - seguire ogni mia mossa.
«Collins, non le metterò ritardo solo perché è la prima volta e ancora non avevo chiamato l'appello, ma la prossima volta dovrà farsi giustificare dai suoi genitori» mi dice la prof.
«Va bene prof, scusi ancora» rispondo.
«Eri con quel ragazzo di quinto?» mi chiede Alicia, la "vip" della classe.
«Non so di chi parli» ribatto, facendo finta di niente.
«Ma sì, intende quel figo che ti è capitato come compagno nel progetto su Shakespeare» aggiunge Marian, una delle leccapiedi di Alicia, sua compagna di banco.
«Come vi viene in mente? Sono solo arrivata tardi» dico cercando di sembrare il più rilassata possibile.
«Sì, certo, come se non ti avessimo vista tutti, stamattina, mentre arrivavi con lui sullo skate» si intromette Dominic, il ragazzo per cui tutte hanno una cotta ma che non si interessa a nessuna di loro.
«Dom, pensavo mi conoscessi ormai, da quando in qua io arrivo a scuola con un ragazzo?» io e Dom siamo amici sin dall'asilo, anche se ultimamente non usciamo più molto insieme.
«Proprio perchè ti conosco, Ley, so che eri tu, solo tu arrivi a scuola con lo skate» merda, ora che rispondo?
Fortunatamente veniamo interrotti dalla prof che ci chiede se abbiamo finito e possiamo continuare la lezione, ancora una volta chiedo scusa e questa volta sto zitta, nonostante i vari 'pss' dei miei compagni curiosi.
Quando suona la campanella però, non ho scusanti, perché la prof non è più in classe e tutti si accalcano sul mio banco.
«Allora, ci esci insieme?»
«Ci sei andata a letto?»
«È bravo?»
«Come hai fatto a sedurlo? Lui è un Figo!»
«Da quanto dura questa cosa?»
Domande su domande escono dalla bocca delle mie compagne, sotto gli occhi e le orecchie attenti dei miei compagni.
«Niente di tutto ciò, ragazze, abbiamo semplicemente fatto colazione insieme per definire i dettagli del progetto.» cerco di eludere tutte le domande ma i miei compagni non sembrano soddisfatti della risposta.
Purtroppo per loro e per fortuna per me, la professoressa di diritto entra in classe richiamandoci tutti all'ordine «Ragazzi, ma che è successo? Calmatevi!»
«Niente professoressa, siamo solo più vivaci del solito oggi» le rivolgo una scusa per evitare qualche spiritoso dica "Hayley ha il ragazzo" e scoppi la terza guerra mondiale.
Le due ore di diritto scorrono lentamente fin quando, a mezz'ora dal termine della seconda, bussano alla porta e in classe entra un Logan imbarazzato che guarda prima me e poi la professoressa chiedendo «Prof, potrebbe uscire Hayley Collins?»
Il mio sguardo non si è spostato da Logan, ma sento le occhiate dei miei compagni nuovamente su di me.
«Oh, Logan Matthews, caro, come mai la signorina Collins dovrebbe uscire?» chiede la prof, che è una pettegola di prima categoria e vuole sapere tutto di tutti.
«La vogliono in segreteria»
«E lei si è trovato per caso in segreteria dove le hanno chiesto di chiamarla, giusto?» ribatte la prof, era divertente quando lo faceva con gli altri, ma adesso che riguarda me mi sta davvero sui nervi.
«Esattamente prof, sa che sto poco in classe» dice a sua volta Logan.
«E va bene, Collins, vai, ma prenditi i compiti quando torni» mi dice con un sorriso malizioso.
Ma quali problemi l'affliggono?
Prendo il cellulare ed esco dalla classe, sicura di avere tutti gli occhi puntati addosso.
Quando la porta si chiude, chiedo «Cosa vogliono in segreteria da me?»
«Rossa, volevo solo farti uscire dalla classe per un po'»
«Cosa? Perchè?»
«Ti hanno mai detto che fai troppe domande?» mi domanda.
«Più o meno chiunque mi conosca da almeno 5 minuti» rispondo facendo spallucce.
«Ti fidi di me?» dice tendendomi la mano.
«Non molto» ribatto, prendendo comunque la sua mano e seguendolo.
«Dove andiamo?» chiedo allora.
«Non ce la fai proprio a stare zitta, vero?» domanda ironico ridendo.
«No, in realtà ce la faccio, ma non voglio» dico abbassando lo sguardo, facendo cadere una ciocca di capelli davanti al mio viso.
«Ehi, non devi vergognarti con me» sussurra portandomi la ciocca dietro l'orecchio.
«Poi non ti sei vergognata stanotte a 'dormire' con me, quindi non hai di che vergognarti» mi dice con il suo solito sorriso strafottente.
«Ma come fai a cambiare da dolce a stronzo in tre secondi?» chiedo allora esasperata, voltandomi per andarmene.

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Spazio d'autrice😈
Eccomi qua puntuale, come ogni settimana!
Come va?? Oggi è l'ultimo lunedì dell'anno scolastico! Andate ancora a scuola? Avete esami?
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