Capitolo 2

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Entro in quella stanza e noto ogni particolare, un quadro impressionista di notevoli dimensioni su una parete, dalla parte opposta una scrivania dietro cui sono appesi vari attestati e lauree, diversi armadi dove probabilmente la strizzacervelli tiene le cartelle dei 'pazienti' e al centro della stanza un lettino in pelle nera, con un tavolino e una poltrona vicini.
La tizia mi invita a sdraiarmi sul lettino, ma io mi siedo educatamente, dato che non ho confidenza con lei.
Osservo ciò che mi circonda e noto che da dove sono seduta posso osservare tutta la città, in quanto la parete esterna è come quelle che ho visto fuori, in vetro.
Guardo la mia amata Londra e mi chiedo che cosa stia facendo lì.
«Allora, Hayley, giusto?» dice la spilungona controllando la sua cartellina sul mio conto.
«Già» dico io, osservandola attentamente.
È una bella donna, bionda, occhi castano scuro, alta, magra..tutto il contrario di me, capelli rossi, occhi verdi, bassa e non proprio il tipo che adora guardarsi allo specchio.
La tizia mi fissa e mi sorride come una mamma, sarà sulla quarantina, noto che attorno l'anulare sinistro ha la pelle leggermente più chiara, segno che era sposata e probabilmente ha divorziato.
Fantastico, sono in cura psichiatrica da una divorziata!
«Allora Hayley, vuoi dirmi qualcosa di te?» dice lei, cercando un approccio.
«In realtà no, ma i miei genitori la pagano e ho promesso a mia madre di essere cortese» dico, stando attenta alla sua reazione.
Stranamente mi sorride dicendo «Beh è un inizio! Continua»
«Ehm mi chiamo Hayley Collins, sono nata qui a Londra quasi 18 anni fa, sono dell'Ariete, frequento la St James High School e niente, ho una vita così noiosa che i miei genitori pensano debba parlarne con una strizzacervelli» dico con un sorriso come il suo alla fine della frase «senza offesa, ovviamente» aggiungo poi.
«Oh sono stata chiamata in modi peggiori, io sono Alexandra Matthews, come hai detto tu, i tuoi genitori sono preoccupati per te, quindi ci vedremo tre volte a settimana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì, inoltre puoi chiamarmi quando vuoi» dice cordialmente, dandomi il suo biglietto da visita.
«Quando voglio? Non ha una vita all'infuori del lavoro? Non avrà un marito, ma dei figli magari sì» dico senza pensarci.
«Perché non dovrei avere un marito e dei figli sì?» chiede, accennando una risatina.
«Ho sbagliato?»
«No, in realtà ci hai azzeccato, come hai fatto?» dice abbastanza colpita.
«Presto molta attenzione alle cose, ho notato l'alone che ha lasciato la fede nuziale, segno che ha divorziato da suo marito, non deve essere stato un fatto troppo remoto, altrimenti non avrebbe più il segno. Per i figli ho tirato ad indovinare, ho dato per scontato che sorrida così ai suoi pazienti dato che è abituata a dei figli, inoltre, nonostante non l'abbia vista, ho notato sulla scrivania una cornice, probabilmente lei e i suoi figli» dico, come se fosse ovvio.
«Innanzitutto, chiamami Alex, non mi dare del lei, mi sento vecchia quando lo fanno. Poi, perché credi sorrida a tutti i miei pazienti così?» dice lei
«Oh ho notato che ha, volevo dire, hai sorriso allo stesso modo al ragazzo prima di me» ancora cosa ovvia per me.
«Tyler, sì, hai ragione. Wow, forse sei tu a dover fare da psicologa, hai azzeccato tutto, hai occhio» dice lei complimentandosi.
«Per me è normale, lo faccio da quando ero piccola» dico facendo spallucce.
«Non fai psicologia a scuola?» mi chiede.
«No, ho scelto un indirizzo scientifico»
«Peccato, saresti stata brava, forse la migliore»
«Nah, ne dubito»
«Non hai molta fiducia in te stessa, eh?» mi chiede
«Non molta» rispondo ancora una volta facendo spallucce.
«E cosa pensi di risolvere qui?»
«Oh, te l'ho detto, lo faccio solo per mia mamma, ma non credo di averne bisogno, però voglio stia tranquilla, perciò eccomi qua»
«E non mi parlerai dei tuoi incubi?»
«Forse più in là» rispondo vaga.
«D'accordo, di cosa vuoi parlare per la restante ora?»
«Mh perché tu e tuo marito vi siete divorziati? Essendo una psicologa saprai che i divorzi portano ai figli dei traumi, non ci avete pensato?»
«Ah quindi non vuoi parlare di te ma di me? Beh i soldi sono i tuoi» dice con una lieve risatina.

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Spazio autrice🙈
Bentornati, come promesso ecco un altro capitolo, adesso pubblicherò lunedì prossimo🙊
Spero nel frattempo qualcuno legga questi due capitoli😅
Fatemi sapere che ne pensate!💕

Fear of what comes nextDove le storie prendono vita. Scoprilo ora