Logan mi ha appena chiesto se voglio andare a casa sua. E non in senso casto. I nostri ormoni sono decisamente favorevoli all'idea.
Per (s)fortuna da quel parco passa Tyler, il quale inizialmente sembra non notarmi ma, avendolo riconosciuto, sposto Logan di lato, attirando la sua attenzione.
«Oh hey Hayley» mi dice, evidentemente imbarazzato da quella scena.
«Tyler, hey, come mai da queste parti?» gli chiedo, ancora senza fiato.
«Ehm veramente sto andando da Alex, ho l'appuntamento dopo il tuo ma arrivo sempre un po' prima» mi spiega.
Merda. Alex. Mi ero dimenticata.
«Merda, Logan, che ore sono?»
«Ehm le 15.15» dice controllando l'orario sul cellulare.
«Merda, merda, merda. Devo scappare. Sono in ritardo.» spiego mentre sistemo un po' le mie cose.
«Ma dai rossa, resta con me! Mia madre non ti dirà nulla, specie se le dico che eri con me» ribatte con il suo solito sorriso strafottente.
«L'ultima volta sono scappata, ricordi? Devo andare per forza. E non ti azzardare a dirle di noi. Se ti chiede dov'eravamo devi dire che stavamo provando per il progetto di letteratura inglese che, a proposito, dovremmo realmente fare»
«Giusto, il progetto, quando dovremmo presentarlo?» mi chiede.
«In teoria avremmo tempo fino a martedì prossimo, ma lo presentiamo questo martedì, poi ti scrivo per vederci» gli dico mentre mi avvio verso la mia strada.
«Rossa!» mi chiama Logan.
«Dimmi» gli dico di rimando, continuando a camminare all'indietro.
«Questo -dice indicando noi due- non finisce qua. E ti passo a prendere dopo la seduta, ti accompagno a casa a scegliere cosa metterti per stasera.»
«Ah giusto la festa..va bene, a dopo» dico mentre mi giro e vedo che Tyler è rimasto dov'era dal mio saluto.
«Tu non hai visto niente eh» gli rivolgo quasi una supplica.
«Tranquilla» risponde solamente, così io mi metto a correre verso lo studio di Alex.
Arrivo per le 15.30, stremata, ma Alex mi accoglie come sempre con un sorriso gentile.
«Alex, scusa il ritardo ma stavo facendo un progetto per la scuola e..» inizio a dire.
«Tranquilla, entra, sei fortunata non sia arrivato già il prossimo paziente o avresti saltato il turno» mi spiega.
Menomale che l'ho visto allora!
Alex mi fa segno di accomodarmi e, senza pensarci, mi sdraio sul lettino in pelle nera tipico degli psicologi nei film e chiudo gli occhi per due minuti, ripensando alla situazione con Logan e cercando di calmare il respiro.
«Allora, Hayley, come va?» mi chiede quindi Alex.
Sussulto, in quanto non mi ricordavo fosse nella stanza.
«Ehm bene, anzi, molto bene» rispondo poi, pensando a questi ultimi giorni.
«Vuoi parlare della nostra ultima seduta?» domanda cauta.
«Hai sbagliato, Alex. Non avresti dovuto farmi incontrare Tyler come per farmi accettare l'idea che presto mia madre morirà. Hai sbagliato. Ed è tutto ciò che ho da dire al riguardo.» mi limito a dire.
«Ognuno reagisce in modo diverso, per Tyler questo approccio ha funzionato, evidentemente per te è diverso: sei ancora nella fase della negazione» mi spiega.
«Negazione? So benissimo cosa sta succedendo a mia madre e so che non potrà vincere questa battaglia, ma non mi arrenderò finché ci sarà vita in lei. Prova a pensare se fossi tu a dover combattere la battaglia di mia madre. Cosa diresti ai tuoi figli? Vorresti lasciarli? Allontanarli? No, mostreresti loro quanto forte tu sia. Questo è ciò che ho imparato da mia madre: essere forte. Vedo gli acciacchi e i dolori che mia madre sopporta ogni giorno, qualche volta celandoli, qualche volta non riuscendoci. Eppure lei combatte. Chi sono io per arrendermi mentre lei combatte?» finisco praticamente urlando.
«Hai ragione, ma non si tratta di arrenderti, si tratta di accettare la situazione. Tua madre non vuole che tu ti chiuda in te stessa, non vuole vedere il tuo dolore soppresso, perché parlandone puoi sopportarlo più facilmente» cerca di dirmi Alex.
«Ah sì? E a chi dovrei dirlo? A te? Ai miei compagni di classe che farebbero solo girare il gossip per tutta la scuola? Ai miei amici? Ci ho provato, sai? Ma il mio migliore amico non è riuscito a sopportarlo, quindi mi ha allontanata. A chi dovrei dirlo? Posso fidarmi solo di me» concludo e nel frattempo il timer suona indicando la fine del tempo a disposizione, quindi mi alzo e, prendendo le mie cose, saluto Alex e apro la porta, andando a sbattere su Logan.
«Dobbiamo smetterla di incontrarci così» mi dice con una risata.
«Scusalo, Hayley, è un po' distratto ultimamente, ricordi mio figlio Logan?» si intromette Alex.
«Stiamo lavorando ad un progetto di scuola insieme, si ricorda bene di me» commenta Logan non togliendomi gli occhi di dosso.
«Ehm ecco sì, devo andare, a lunedì, Alex» dico avviandomi verso l'uscita, che non varco prima di sentire Logan dire «Ah ma', oggi vado ad una festa, non aspettarmi alzata»🙈🙈🙈🙈
Spazio d'autrice🙈
Eccomi di nuovo qui! Tornata dalla Francia sana e salva!
Alla prossima settimana!
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Fear of what comes next
Novela JuvenilHayley è una semplice 17enne che frequenta un liceo scientifico a Londra. Hayley è una ragazza a cui non piace seguire la massa, una ragazza a cui niente è stato regalato e che ha dovuto contare solo su se stessa per andare avanti. Unico svago per l...