Capitolo 62

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Una volta usciti dalla stanza, vedo la dottoressa, che mi chiede di andare in una stanza vuota per parlare senza rischiare di svegliare i bambini.

<Dottoressa, sia chiara, quanto è grave mia madre?> lei guarda dietro di me e vedo che Logan mi ha seguita, mi ero dimenticata ci fosse anche lui.

<Lui può sentire, parli tranquillamente e sia il più schietta possibile> dico alla dottoressa.

<Va bene, sua madre è grave, la terapia che stavamo effettuando e che per un po' di tempo ha funzionato, non funziona più. La chemio sarebbe il prossimo passo, ma nelle sue condizioni darebbe più effetti negativi che positivi. Seppure dovrebbe allungarle la vita di qualche mese o anno, sarebbe nel dolore continuamente> mi informa.

<E...se non facesse la chemio?> le chiedo, cercando di non dare a vedere la mia rabbia.

<La malattia farebbe il suo corso, per le ossa dovrebbe continuare a prendere delle medicine, in modo da non dover finire su una sedia a rotelle, ma per il resto, appena il suo corpo si abituerà a stare senza medicine che contrastino la malattia, inizierà ad avere diversi disturbi, simili a quelli che ci hanno dato l'allarme in primo luogo. Quanto vivrebbe, dipende dal suo corpo..>

<Va bene, vado a riferirlo ai miei familiari> dico e mi dirigo verso l'ascensore con Logan al seguito.

Una volta in ascensore, Logan mi fa <Hayley, stai bene? Perchè ti sei fatta dire tutte quelle cose? Non sarebbe compito di tuo padre o della dottoressa dirlo a voi? Perchè non urli?>

<No, Logan, non sto bene, mia madre sta morendo e io non posso fare nulla per impedirlo. Io sono il contatto di emergenza di mia madre, mio padre lavora tantissimo e non può accompagnarla agli esami e alle terapie, mio fratello se n'è andato poco dopo aver scoperto della malattia di mia madre, quindi sono io che mi occupo della sua salute maggiormente. Le mie assenze prolungate da scuola sono giustificate perchè sono con lei in ospedale. Non urlo perchè so da mesi che questo momento sarebbe arrivato. Proprio per questo ho incubi su mia madre che mi chiede di aiutarla. Per questo sono costretta ad andare da tua madre. Ma non ho bisogno di tutto questo. Solo che mia madre si preoccupa ed è l'ultima cosa che voglio.>

Logan resta in silenzio per un tempo abbastanza lungo che mi dà il tempo di dire <Ora che hai scoperto il mio "segreto", puoi anche andare, non ti biasimo. Non c'è bisogno tu dica niente, vai e capirò>

Appena finisco il mio monologo, le porte dell'ascensore si aprono ed io mi fiondo fuori, andando verso la camera 616, sento che Logan non è più alle mie spalle e va bene così, non ha bisogno di tutto questo dramma nella sua vita.

Una volta raggiunta la camera, vedo che la porta è ancora chiusa, ma quando mio padre e mio fratello mi vedono da sola la prima cosa che chiedono è < Dov'è Logan?>

<Se n'è dovuto andare, comunque ho trovato la dottoressa> rispondo, cambiando argomento. So che l'hanno notato, ma sanno che se non voglio parlare di un argomento, non se ne parla.

<Che ti ha detto?> chiede mio padre.

<Non ci sono buone notizie, come già immaginerai. La terapia non funziona, si potrebbe fare la chemio ma le farebbe più male che bene, anche se le allungherebbe la vita.>

<Non ci sono altre opzioni?>

<No, l'unica è lasciare che la malattia faccia il suo corso>

Un'infermiera esce dalla stanza di mia madre, facendo scattare la serratura dall'interno, per poi dirci <Può entrare solo una persona, il suo contatto di emergenza?-continua leggendo sulla cartella- Hayley Collins è qui?>

<Sì, sono io> dico, per poi entrare nella stanza di mia madre.

Prendo la sedia e l'avvicino al letto di mia madre, lei dorme ancora, ma le stringo la mano, sapendo che può sentirmi <Ma', sono qui> le dico sottovoce.

Per un tempo che mi pare lunghissimo, aspetto in quella stanza, da sola e in silenzio, fin quando mia madre si sveglia e mi dice <Tesoro, che è successo?>

<Ti sei sentita male al ristorante con papà, ora sei in ospedale> la informo, spostandole dei capelli che le si erano attaccati al volto.

<Come sto?> mi chiede.

<Dovresti dirlo tu a me> cerco di evitare la domanda, anche se so che sarò io a dirglielo.

<Lo so che hai già parlato con la dottoressa, dimmi tutto, anche se posso già immaginare> mi dice, accarezzandomi il volto.

<La terapia non funziona e con i tuoi valori non puoi fare la chemio>

<Quindi torno a casa?>

<Presto, sì> le dico.

Spazio d'autrice🙌🏻
Eccomi di nuovo qui con un capitolo per voi🔥
A presto, spero!

Fear of what comes nextDove le storie prendono vita. Scoprilo ora