CAPITOLO 11: Alchimia d'inchiostro

6.4K 297 13
                                    

Orietur in tenebris lux tua”

Mi adagiò con cura sul letto e lo guardai soggiogata dal suo fascino ancestrale di predatore.
Un paradosso. Così forte e letale, eppure capace di tale delicatezza.

Si distese aderendo al mio fianco ed arrossii percependo la sua eccitazione pulsare sulla mia coscia.

Colse il mio rossore e si bloccò.

"Piccola?"
sussurro' con voce roca e bassissima.
Deglutì faticosamente, tuttavia pronto a ritrarsi rispettosamente.
"…ci hai ripensato? "

Era maestosamente bello.
Mi stordiva con il suo fascino inquietante.

Ma come cazzo avevo fatto a stargli lontana?

Scossi la testa inebriata ed iniziai con mani inesperte e tremanti a sbottonargli la camicia scoprendo centimetro dopo centimetro i suoi tatuaggi, mentre lui continuava a fissarmi di sottecchi catturando e registrando ogni mia incertezza.

"Piccola..."
disse trascinandomi su di lui.
"perché ti tremano le mani?"

"I-io..."
balbettai.

Lui mi tranquillizzò trattenendomi con le sue braccia muscolose avvolte da mille arabeschi d'inchiostro.

"Io non so cosa fare"
ammisi mio malgrado
"non ho mai avuto altri uomini"

Il suo sguardo si ottenebrò in un lampo di cupa gelosia al pensiero che, qualcun altro prima di lui, avesse anche solo potuto sfiorarmi la pelle.
Poi sorrise fiero.

"Io ho aspettato secoli la mia Immortale.
Tu."
sussurro' talmente vicino da sfiorarmi le labbra con i canini sguainati.
"Spogliami, piccola"
mugolò.

Finii di sbottonare la camicia allargandogliela sull'ampio torace e sfilandogliela.
Seguii con la lingua tutti i riccioli degli arabeschi che scomparivano dentro i pantaloni.
Lui mi osservava estasiato con le pupille dilatate, artigliando le lenzuola con le dita per trattenersi, sospirando lussuriosamente.
Poi mi guidò le mani sui bottoni dei pantaloni aiutandomi a sfilarli.

Fissai i miei occhi nei suoi mentre con la lingua seguitai a percorrere le eleganti linee, sino al loro insinuarsi impertinente sotto la peluria del ventre.

Lui sospirò di piacere, inarcando la schiena e gettando indietro il capo.
Sentivo il suo cuore galoppare nel petto.

"Spogliami"
ordinai a mia volta inginocchiandomi tra le sue gambe.

Obbedì e rimase a contemplare adorante qualche attimo la mia nudità.
Poi mi spinse al suo fianco sul letto per sovrastarmi e accarezzò con devozione quasi religiosa la mia pelle sino all'inguine.

"Ti voglio, ragazzina.
Fermami ora, se non vuoi.."
sussurro' roco.

"Anche io, mio carceriere"
gli bisbigliai all'orecchio.

Mi divaricò con foga le cosce ed entrò dentro di me ansimando di piacere.

"Sei mia"
ruggì possessivo, iniziando a spingere ritmicamente.

Mi fece rotolare al suo fianco agilmente trattenendomi per le natiche e posizionandomi di nuovo sopra di lui.

"Ti amo piccola"
mi sussurrava ansando ad ogni movimento.

Iniziai a muovermi in un crescendo di piacere come guidata da un istinto primordiale sino a quando, entrambi, esplodemmo ed urlammo all'unisono accasciandoci l'uno sull'altro.
Mille colori si infransero nella mia mente, Drav mi abbracciò dolcemente cullandomi emozionato nel buio finché mi addormentai.

DUX BRUMAEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora