CAPITOLO 25: Giro di vite

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"Tu lo sapevi?"
gli chiesi semplicemente, privo di qualsiasi espressione e di qualsiasi emozione.

Vuoto.
Ero svuotato.
Una pesante sensazione di leggerezza mi offuscava i sensi, annebbiandomi la vista.

"No.
Non mi è stato insegnato il linguaggio arcano, non sono un reale"
rispose lui altrettanto semplicemente e percepii la sua onestà.

"Devi esserlo, altrimenti non avresti quel marchio"
constatai con amarezza.

Magdalena si era ritirata in un angolo della stanza chiudendosi in un bozzolo di ostinato silenzio.
Percepiva il mio dolore e la mia rabbia aleggiare dense ed impregnare l'aria, tuttavia si limitava ad assistere passivamente in disparte.

"Cosa intendi fare?"
intervenne cautamente Seph, altrettanto consapevole della mia furia trattenuta.

"Proprio nulla"
dissi atono.

"...nulla?"
ripeté Seph confuso ed incredulo.

"Come tu già saprai e come la mia ex-consorte ha avuto da poco la benevolenza di rivelare anche a me"
dissi prodigandomi in un ironico inchino rivolto a lei
"il legame non esiste, perciò si tratta esclusivamente di una sua scelta"

Maiden sussultò nell'udirlo.

"Ex...?"
sottolineò il comandante mentre udii Magdalena trattenere il respiro.

"Il rito dell'Unione non è più valido, data l'esistenza di un altro pretendente prescelto dagli Antenati"
sentenziai con la morte nel cuore.

"E quindi?"
continuò Seph atterrito.

"E quindi adesso vi togliete tutti e tre dai coglioni"
scoppiai esasperato
"Tu e le tue fottute domande, il mio fratellino acquisito e...lei"
la apostrofai.

Rimasero tutti in silenzio.

"Tu Sephirot, continuerai a fare ciò che ti viene meglio, il suo cagnolino"
lo insultai, svilendolo
"La scorterai in un altro appartamento e ti assicurerai che nessuno la disturbi.
A meno che non lo voglia lei stessa, naturalmente"
conclusi cinicamente.

Lei trasalì ancora, turbata dal mio volgare sottinteso, poi si avviò ingobbita alla porta senza voltarsi e senza aggiungere altro.

"E disfati di tutte queste cose inutili, non voglio trovarle qui al mio risveglio"
aggiunsi indicando con sprezzo gli omaggi nuziali.

"Tu, invece, fratellino, tornerai placidamente tra la tua gente con la coscienza pulita e la tua preziosa dignità integra.
Terrai questa melensa scenetta per te sino a quando la lady non ci avrà benedetto con la sua decisione.
E se non altro per il vostro contegno, se vi incontrerete, siate un po' più discreti nelle vostre manifestazioni "
aggiunsi, raggelandoli con la mia freddezza.

Magdalena, di spalle,  vacillò come schiaffeggiata dalla mia rozza insinuazione.

"Ti ricordo che non sono un tuo suddito e non prendo ordini da te, Dux.
E fossi anche Odino in persona, non ti permetterei comunque di mancarci di rispetto" obbiettò Maiden impettito, gli occhi verdissimi.

Ignorai la sua insolenza per evitare di ucciderlo seduta stante.

"E tu?"
domandò comunque lei con un tono genuinamente preoccupato.

Respira.
Non ti illudere...se ti avesse amato davvero, non ci sarebbe bisogno di alcuna scelta.

"Questo, cara, ora non ti riguarda affatto.
Riceverai istruzioni a mezzo di Seph, quando e se mai avrò da dartene.
Ora lasciatemi"
decretai senza più guardarli.

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