Capitolo 34

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L'aveva seguita fino a casa e spiata attraverso la finestra della cucina mentre Cheryl Howe preparava la cena per il marito e i tre figli. Iris si domandò se avesse già trovato il bigliettino che le aveva fatto cadere nella borsa quando avevano scambiato quattro chiacchiere al parco.

«Salve.»

«Salve.» la donna aveva accennato a un sorriso che non aveva niente di cattivo o di minaccioso. Iris si era avvicinata spingendo il passeggino, «Ha un viso familiare. Per caso, ci siamo già viste da qualche parte?»

«Probabilmente qui al parco.»

«Ne dubito, è la prima volta che vengo.» aveva risposto la ragazza senza smettere di fissarla.

Cheryl non aveva ceduto ed era tornata a giocare con i suoi figli.

Aveva tanto da perdere, si era detta Iris, quell'apparente vita tranquilla, la sua famiglia, l'immagine di madre devota che si era costruita in quegli ultimi anni. Poi però pensò che quella stessa vita, appartata, in provincia, era stata tolta a Maggie. La possibilità di crescere, di iscriversi all'università, di diventare adulta, di sposarsi e avere dei figli, dei nipoti. Non importava quanti anni fossero passati, Maggie meritava di avere una persona dalla sua parte. E Iris voleva essere quella persona.


«Quello che non capisco... è perché ti interessi così tanto questa storia.» disse Abby con un filo di voce osservando la fotografia di Cheryl Howe da giovane.

«Questa ragazza ha quasi sicuramente ucciso la sorella di A.J..» ribatté Iris a bassa voce, «Non è un mio disperato tentativo per avvicinarmi a lui, se è questo che temi. Ho capito che devo stare lontana da A.J. e lo farò, l'unica cosa che ti chiedo è di mostrare questa fotografia a Lenny e osservare la sua reazione.»

«Ok.» accettò Abby poco convinta.

Iris tirò fuori il cellulare dalla borsa e le mostrò una fotografia più recente di Cheryl Howe, «È sempre lei. L'hai mai vista in ospedale?»

L'infermiera la osservò attentamente, «Mi sembra di sì, credo che avesse un figlio con la febbre alta.»

«Ed è stata qui di recente?» insistette Iris.

«Non ricordo, forse. Con tutte le persone che vedo ogni giorno non posso esserne sicura.»

Era già qualcosa, qualcosa che poteva usare per convincere Richard.

«Nulla di ciò che scoprirai riporterà in vita sua sorella.» le disse Abby mentre Iris metteva via il cellulare.

«Lo so, ma non credi che A.J. meriti di sapere cos'è successo? Che voglia delle risposte anche se è passato tanto tempo?»

Anche Iris voleva delle risposte, anche se non avrebbero riportato in vita né sua sorella né Ethan, né la sua possibilità di essere felice con Cooper.


Gli aveva fatto uno strano effetto vedere Iris giocare con suo figlio.

«Grazie per esserti occupata di lui oggi pomeriggio.» aveva balbettato Richard inspiegabilmente nervoso.

«Ha fatto bene anche a me. Avevo bisogno di stare un po' all'aria aperta.»

Era vero. Iris sembrava meno pallida del solito, aveva acquisito nuovo vigore.

«Ti va di fare una passeggiata?» propose la ragazza.

«Ora?»

«Sì .»

«È buio.» le fece notare Richard.

Iris abbozzò a un sorriso, «Ci sarai tu a proteggermi.»

La ragazza dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora