Iris continuava a rigirarsi nel letto. Doveva essere ancora notte fonda, eppure non riusciva a dormire. C'era un rumore in sottofondo, un lamento. Probabilmente veniva dal bosco, forse un animale ferito. Eppure sembrava quasi il pianto di un bambino.
Si tirò su di colpo, un bambino.
Scese al piano di sotto e svegliò Richard che dormiva sul divano, «Ma che diav...»
«Shh.» lo zittì lei, «Lo senti?»
«Cosa?»
«Ascolta.»
Ma il rumore era sparito.
«C'era un bambino... che piangeva nel bosco.» spiegò lei, «Un neonato.»
Richard si sfregò gli occhi, «Un neonato nel bosco?»
Iris ascoltò i rumori provenienti dall'esterno per qualche secondo, «Ora non c'è più.»
Si diresse alla finestra e scostò la tenda, il bosco era più spettrale del solito, ma nessun'ombra, nessun movimento.
Richard si tirò su e si sgranchì le braccia,«Vedi qualcosa?»
Iris scosse la testa, non provava alcun sollievo.
«Se hai paura...»
«Non ho paura.» si affrettò a rispondere lei, anche se non era vero.
Tornò a letto e accese il cellulare, c'erano un paio di messaggi di Mike.
Tutto bene?
Quando torni?
Spero presto, rispose lei, a metà tra una bugia e la verità.
Il mattino dopo il sole era pallido, non scaldava, ma si limitava a emanare una luce che somigliava vagamente a quella del giorno.
Iris era uscita per prendere aria, gli alberi erano avvolti nella nebbia, umidità e freddo la facevano da padrone. Arrivò fino al lago dove, per un attimo, le sembrò che davvero lo spirito di Abby fosse rimasto intrappolato in quelle acque; tornò indietro, con le scarpe che sprofondavano nel fango.
C'erano alcune impronte intorno alla casa.
«Sembrano appartenere a un piede piccolo.» le mostrò a Richard mentre A.J. era sotto la doccia.
«A me sembrano quelle dei tuoi piedi.» ribatté il detective.
Iris stava per ribattere a sua volta, ma decise di lasciar perdere.
Preparò la colazione con cura, con tutto ciò che trovò in frigo.
«Ho fatto i pancake.» disse a A.J. quando scese al piano di sotto, «Ci sono anche delle uova strapazzate con bacon a parte e il caffè.»
Lui le sorrise, per la prima volta dopo tanto tempo, «A che ora ti sei svegliata questa mattina?»
La verità era che non aveva quasi chiuso occhio. Aveva continuato a girarsi nel letto, con l'orecchio teso. Detestava quella vecchia casa, i pavimenti di legno, gli spifferi, gli scricchiolii.
Iris lanciò un'occhiata a Richard che scosse la testa, un movimento quasi impercettibile.
«Presto.» si limitò a dire lei.
Notò che A.J. stava canticchiando. Dopotutto doveva avere nostalgia di qualcuno che si prendesse cura di lui, come faceva Abby.
Il resto della giornata trascorse lento, a tratti noioso, a tratti imbarazzante.
Richard si offrì di scendere in città per fare un po' di spesa, Iris ne approfittò per telefonare a Mike e rassicurarlo sul fatto che la sua sparizione improvvisa non era un modo per terminare la loro storia.
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La ragazza dagli occhi di ghiaccio
Mistero / ThrillerRachel, la ragazza dagli occhi di ghiaccio, ha un passato difficile, di cui non parla volentieri. Ogni anno, il giorno del suo compleanno, riceve una rosa rossa ed un biglietto di auguri da parte di uno sconosciuto. Chi perseguita Rachel? C'entr...