Perchè?

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E mentre cammino vengo accompagnata dalle note di fast car,canzone che mi cantava da piccola mio padre,quando ancora tutto andava bene...
Salgo le scale di metallo e mi lascio accarezzare la pelle dalla fresca aria che probabilmente è dovuta all'altitudine.
Ed eccolo lì,quel misterioso ragazzo tutto da scoprire.
Io:sei in anticipo
Thomas:no,tu sei in ritardo
Guardo l'ora e in effetti ha ragione.
Cammino verso di lui intento ad osservare qualcosa ancora a me sconosciuto.
Io:che guardi?
Dico sedendomi accanto a lui
Thomas:in realtà niente
Io:okay iniziamo...

E dopo qualche oretta avevamo quasi finito.
In realtà Thomas è un ragazzo abbastanza sveglio,soltanto che non valorizza questa sua capacità.
Io:allora hai qualche domanda?
Thomas:si,perché tieni sempre i capelli legati?
Io:questa non è una domanda inerente all'argomento
Thomas:quindi?
Io:*sbuffo* perché non mi piacciono sciolti okay?
Thomas:okay
Io:quindi,hai capito tutto di Verga e della sua corrente filosofica?
Thomas:dovresti scioglierli qualche volta
Io:grazie per il consiglio ma potremmo concentrarci su questo argomento?
Thomas:okay

Ormai si era fatta sera,ed eravamo di ritorno a casa.
Thomas:beh io devo scappare ciao e...grazie
E detto questo sparisce nell'oscurità della notte.
Perché ho un brutto presentimento?
Senza pensare alle conseguenze,una volta che aveva girato l'angolo decido di seguirlo,mantenendomi ad una certa distanza.
Era strano
Molto strano
Camminava con passo veloce guardandosi continuamente intorno.
Che cosa aveva intenzione di fare?
Ammetto che un po' avevo paura,la mano mi tremava e lui si addentrava sempre in più vicoli bui.
Qualche volta si girava per vedere se c'era qualcuno dietro di lui ma io prontamente mi nascondevo dietro la prima cosa che vedevo.
Ormai era buio pesto e i lampioni illuminavano poco la strada.
E dopo aver percorso credo 1 km arrivammo in un posto sperduto nella periferia della città.
Lì,in quel parchetto c'era un gruppo di ragazzi,avranno avuto dai 16 ai 20 anni.
Alcuni tenevano una sigaretta tra le dita,altri una bottiglia in mano.
Era quasi terrificante quella scena.
E Thomas si stava dirigendo proprio da loro.
Mi nascondo non tanto lontano ma ben coperta dai cespugli.
Appena lo vedono cominciano ad urlare il suo nome,come per salutarlo.
Poi Thomas si siede su una panchina lì vicina a loro e afferra una bottiglia,probabilmente di vodka,e comincia a berne il contenuto.
Quando domani prenderà 3 sarà perché con questo stupido vizio avrà dimenticato tutto quello che ha studiato.
Mi arrendo autoconvincendomi di non poter far niente e cerco silenziosamente di uscire dal mio nascondiglio e tornare a casa.
Facendo così si sta solo rovinando da solo,e questo lui non lo capisce!
Perché?

Mamma:ti sembra questo l'orario di tornare a casa?!
Sono quasi le 10!
Io:quindi io devo tornare presto però tu puoi tornare tranquillamente anche alle tre di notte!
Mamma:questo è un discorso diverso!
Io sono una persona adulta tu invece sei una ragazzina.
Io:saró anche una ragazzina ma sono sicuramente più intelligente io di te!
E detto questo mi chiudo in camera sbattendo la porta per non sentire le sue sgrida
Mi capita spesso di chiedermi:perché io?

Segui il suono//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora