Ci sono io con te

647 61 15
                                    

E ci ritroviamo ancora qui,sempre qui.
Lui guarda il cielo,io la forma insolita dei suoi capelli.
Io:ma come fanno a stare in piedi?
Thomas:eh sapessi
Dice portandosi una mano sul ciuffo per sistemarselo.
Io:guarda non lo voglio neanche più sapere!
Dico scherzando
Thomas:va bene comunque,quindi Greta fa la tua scuola?!
Io:evidentemente...
eppure è strano,non l'avevo mai vista.
Va beh che non esco quasi mai dalla mia classe e che quindi non vedo nessuno però in tre anni è davvero strano.
Thomas:sei molto distratta
Io:ma non è vero!
Thomas:si invece,sei sempre tra le nuvole...a cosa pensi?
Io:a tante cose...a tutto.
Thomas:dovresti un attimo svuotare la tua mente!
Io:ha parlato lo psicologo!
Thomas:in effetti mi ci vedrei...
Io:io invece ti ci vedrei ad andarci,ne hai bisogno bello mio!
Dico per poi dargli qualche schiaffo sulla testa e andarmene salutandolo con un semplice ciao.
È strano Thomas,ma infondo chi non lo è?
Ci sono momenti in cui ci puoi parlare e scherzare tranquillamente e altri in cui è intrattabile.
Dicono che le persone bipolari non se ne accorgano di esserlo,ma allora potremmo esserlo tutti...
Tutti siamo sostanzialmente qualcosa:c'è chi è arrogante,chi troppo disponibile,chi troppo ingenuo o chi troppo incosciente.
Siamo tutti un troppo di qualcosa,un'esagerazione,un iperbole...
Ahhh devo smetterla con questi miei pensieri a catena!
Nel mentre sono arrivata a casa,dove sicuramente mi aspetta mia madre.
Ma aprendo la porta scopro che non è così,infatti è tutto buio,segno che evidentemente non è ancora tornata da lavoro.
Mi preparo dunque da sola la cena rischiando di bruciare la carne,che per fortuna è ancora mangiabile.
Sento una serratura scattare e dei passi famigliari fare il loro ingresso in casa.
Mamma:Meg sei già a casa?
Urla con la sua voce stridula
Io:no,quello in cucina con la luce accesa è un ladro!
Mamma:quando la smetterai di fare la stupida?
Non controbatto per non cominciare a discutere con lei anche se prevedo che entro stasera ce ne sarà una di sicuro.
Io:comunque ho una cosa da dirti
Mamma:su veloce che devo andare a dormire.
Io:stamattina sono arrivata in ritardo a scuola e ho dovuto saltare la prima ora...dovresti farmi la giustifica.
Dico passandole il foglio
Mamma:e perché hai fatto ritardo?
Io:non lo so
Mamma:te lo dico io perché!
Dice sbottando
Mamma:perché non ti svegli,perché sei pigra,perché stai tutto il giorno fuori e la sera arrivi stanca morta e per altro vai a dormire tardi, e quindi di conseguenza la mattina fai fatica ad alzarti!
Sbraita.
Io:ma che cosa stai dicendo?!
Il fatto che io stia fuori tutto il pomeriggio non influenza il mio sonno!
È incredibile come vai a cercare il pelo nell'uovo!
E come fai di tutto per litigare!
E soprattutto il casino che stai facendo solo per un cavolo di ritardo!
Mamma:guarda solo perché in questo mese tuo padre è fuori,ma quando ritorna te ne vai da lui!
Qui non ti voglio più vedere!
Dice mentre mi porge la giustifica firmata.
Io:se sono un peso me ne vado anche subito!
Le urlo mentre lei se ne va in camera sua sbattendo violentemente la porta.
Non sopporto più questa situazione!
Entro velocemente in camera e butto vestiti e altre cose nello zaino per poi uscire di casa.
Preferisco dormire su una panchina che dentro quella casa.
Le vie del mio quartiere di notte non sono proprio il massimo:buie con qualche lampione qua e là e tanta gente strana che gira;ma sinceramente in questo momento non mi importa,voglio solo andare il più possibile lontano da quella casa.
La strada è poco visibile ma comunque in lontananza riesco ad intravedere un gruppo di ragazzi:saranno circa quattro o cinque.
Non mi sembrano molto a posto ma devo per forza passare davanti a loro per uscire da questa strada.
Così mi faccio coraggio e con il capo rivolto verso il cemento umido della strada gli passo davanti ma mi si gela il sangue quando uno di loro cerca di attirare la mia attenzione.
Accelero il passo ma un'altro mi afferra per il braccio.
Io:lasciami!
Dico intimorita mentre cerco di liberarmi dalla presa.
X:ei bambolina,che ci fai qui da sola così tardi?
Sembra la scena di un film,e in questo momento vorrei tanto che lo fosse.
Alzo lo sguardo così da vedere i loro volti e penso che abbiano tutti circa 20 anni.
Alcuni hanno una sigaretta in bocca,altri una bottiglia di birra in mano.
Tremo come una foglia,ma cerco di mantenere la calma.
Io:ho detto di lasciarmi stare!
Affermo con tono più convinto
Lui non mi ascolta e stringe più forte la presa trascinandomi con lui.
X:ma perché? Non vuoi stare un po' con noi?
Io:no-o
Comincio a balbettare per la paura.
X:dai vieni con noi!
Comincio allora a muovermi come una pazza cercando di liberarmi dalla presa,ogni tanto tiro qualche calcio a vuoto.
Ad un certo punto mi spinge e cado per terra sbattendo violentemente il braccio.
Io:cazzo!
Avevo seriamente paura,ero terrorizzata
Non ci capisco più niente,inizio a vedere sfuocato.
Poi intravedo una figura famigliare raccogliermi da terra,urlare qualcosa ai ragazzi davanti a me e prendermi in braccio e portarmi via.
Ero completamente sotto shock.
In quel momento non capivo e percepivo niente.
Ma tra le braccia di quella persona mi sentivo al sicuro....
Poteva essere anche uno sconosciuto o una persona che conoscevo ma io mi sentivo protetta.
Piano piano riacquisto coscienza e scatto in piedi
X:ei ei tranquilla
Io:thomas
Dico abbracciandolo
Non so perché l'ho fatto,ma in quel momento ne sentivo un bisogno urgente.
Thomas:è tutto a posto,è tutto apposto
Dice strofinandomi con una mano la schiena.
Thomas:vieni!
Io:d-dove?
Thomas:ti porto a casa mia.
Questo mi rincuorò perché voleva dire che non sarei tornata a casa da mia madre.
Arriviamo davanti al suo palazzo e saliamo le scale lentamente.
Thomas:vieni,poggiati qua.
Dice sdraiandomi sul suo letto.
Sono stanchissima,mi sento a pezzi infatti cado immediatamente in un sonno profondo.

Io:NO NO NO
Urlo in piena notte alzandomi di scatto dal letto.
Ma questo non è il mio letto.
Thomas:tutto bene?!
Dice con tono preoccupato alzandosi dall'ammasso di coperte che aveva sistemato per terra per dormire.
Porto una mano sulla fronte portandomi indietro i capelli.
Io:ho paura.
Dico con qualche lacrima agli occhi.
Lui si siede sul letto e si avvicina a me.
Thomas:tranquilla ci sono io con te.
Mi butto sui cuscini chiudendo gli occhi per il mal di testa
Io:ti prego,non farmelo dire e intendilo quello che voglio chiederti
Si sdraia accanto a me infilandosi nelle coperte e avvolgendomi dai fianchi.
Mi appoggio sul suo petto chiudendo gli occhi e rilassandomi.
Io:perché mi sento al sicuro con te?
Thomas:perché ti stai iniziando a fidare di me.
Dice lasciandomi un bacio sulla testa.

Segui il suono//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora