Siamo uguali

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Alla fine a casa ci sono ritornata,ovviamente.
Non gli ho parlato per tutto il tempo e loro non hanno osato aprire la porta di camera mia.
A volte vorrei metterci una serratura,bella grande,sia dentro che fuori come per dire "non entrare in questa stramaledetta stanza,voglio stare sola e fare tutto quello che cazzo mi pare senza dovermi preoccupare che qualcuno entri all'improvviso rovinando i miei piani malefici"
Quante volte sono voluta restare da sola.
E ancora mi chiedo se mi abbia fatto bene...
Forse non sarei così stramaledettamente difficile ma neanche superficialmente facile.
Potrei essere normale come tutti gli altri,che dicono di essere diversi per sentirsi parte di un anticonformismo che diventa inconsapevolmente un conformismo creato da loro stessi.
Così assurdo che adesso tutti i "diversi" diventano uguali e gli uguali rimangono sempre gli stessi diventando loro gli anticonformisti.
Non ha senso
Ma è tutta una questione di essere o non essere speciale.
Una società basata sull'egocentrismo indiretto,sull'odio verso se stessi per attirare l'attenzione e sull'inutile sforzo di accontentarsi quando in realtà ci fa tutto schifo,sulla sincerità detta al fine di essere definiti sinceri da persone che appaiono a noi come grandi mattoni che costruiscono la nostra identità sociale.
Perché alla fine il nostro riflesso negli occhi degli altri diventa più importante di quello nei nostri stessi occhi.
E così affoghiamo lentamente in questo mare mosso.

Il giorno dopo

Anna:secondo te cosa dovrei mettere per stasera?
Dice poggiando due vestiti abbastanza appariscenti sopra il letto dove sono seduta.
Io:questo
Dico indicando quello blu notte
Anna:mmh non so,mi fa i fianchi troppo larghi.
Io:e allora metti questo rosso.
Dico passandole l'altra opzione.
Anna:quello è bello,ma mi fa sembrare le gambe corte.
Ohh e poi guarda qui che faccia!
Dice guardandosi allo specchio.
Anna:Ho un brufolo enorme sul mento,per non parlare delle mie orecchie a sventola.
Io:secondo me ti fai mille complessi inutili.
La gente nemmeno se ne accorge se hai una ciocca un po' spostata,se hai l'orecchio che sporge,o se il vestito ti segna troppo i fianchi o hai un brufolo sul viso.
La gente nemmeno se ne accorgerebbe della paura che hai di sbagliare,non se ne accorge delle tue risate troppo forti,degli occhi stanchi che hai o della voce che un po' ti trema se stai in ansia.
Eppure tu ti fai tutte quelle paranoie,ogni giorno,ogni notte,e così non ne esci più,non sorridi più.
Ogni angolo di te è un difetto,ma dovresti smetterla di concentrarti su ogni minima cosa che non ti piace.
Prova invece a sorridere,a pensare cose belle su di te,a valorizzarti,a stimarti.
Ecco guarda che bel sorriso che hai.
Sei bellissima davvero.
Anna:sono senza parole
Dice mentre io abbasso lo sguardo intimidita.
Anna:ma come ti vengono in mente queste cose? Come fai ad avere sempre la risposta giusta e riuscire a ficcarla nella testa degli altri?
Io:io dico solo la verità,e a volte la verità fa tutto da sola.
Anna:credo che metterò quello blu.
Io:credo che sia un'ottima scelta!
Esclamo abbracciandola

Ritornando a casa passo per la mia scuola,che adesso stanno ricostruendo.
Stanno seppellendo sotto il cemento tutto quello che è successo.
E stanno asfaltando il ricordo di tutti i ragazzi che non sono riusciti a farcela.
Non hanno fatto niente per loro,non hanno fatto niente per tutti gli altri.
Una tavoletta attaccata all'ingresso servirà a mantenere il ricordo dei morti e l'immagine rimarrà sempre una priorità:
Su internet,sui social,sui giornali...come per dire "ci dispiace che siano morti ma non possiamo perdere soldi perciò ricostruiamo le pareti e ritornate tutti alle solite giornate di scuola facendo finta che non sia successo niente".

Oggi devo andare a casa di mio padre e la cosa non mi entusiasma particolarmente,sempre a causa della sua detestabile compagna.
Entrare da quel grande cancello mi ricorda tanto tempo fa quando Thomas mi aveva riaccompagnata a casa,i primi giorni in cui ci vedevamo,non perché eravamo amici ma così a caso.
Forse perché avevamo bisogno l'uno dell'altro,quasi come una dipendenza che risultava alquanto inspiegabile.
Siamo uguali e diversi,una combinazione unica e strana che per qualche assurdo motivo funziona.

Segui il suono//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora