2 anni dopo
Le vie di Londra mi ricordano sempre quelle che percorrevo vicino casa mia.
Certamente non ci sono case tutte uguali impilate una di fianco all'altra ma l'atmosfera,le persone che passeggiano e ti lasciano un breve sguardo,le rendono certamente simili.
Questa somiglianza,però,crea un buco nel quale continuo ad affacciarmi per rivedere il passato.
Vorrei dire che non è cambiato niente ma purtroppo non eravamo i preferiti del destino,se mai esistesse.
Le cose si sono succedute molto lentamente.
Piano piano le chiamate diminuivano,i messaggi anche,la speranza per quanto sia l'ultima a morire ci ha abbandonati prima del previsto e poi ci sentivamo per farci gli auguri di Natale,di Pasqua e in seguito solo e unicamente per i compleanni.
L'esagerata mancanza ha fatto si che eliminassi completamente tutti i social chiudendo il cerchio delle comunicazioni.
È strano a pensarci in realtà,potrebbe essere cambiato,avere un taglio di capelli diverso,un volto diverso e sono sicura che se mi passasse accanto non lo riconoscerei.
Mi resta sempre l'immagine del Thomas ragazzino ma se dovessi immaginarlo ora,finito il liceo,non avrei un' identità chiara.
Nonostante questo,spesso penso a lui ma non mi permetto mai di cercarlo,farebbe troppo male ad entrambi.
Chissà cosa ha fatto? Se ha continuato a suonare la chitarra,se è mai tornato sulla terrazza,se ha mai finito davvero di scrivere la canzone...
Semplicemente dopo due anni ci fai abitudine a tutte queste incessabili curiosità.
Cammino distrattamente quando sento una goccia bagnarmi la fronte e poi un'altra e un'altra ancora finche la faccia comincia a bagnarsi quasi completamente.
È strano come qui piova improvvisamente,il cielo si diverte un po' a prenderci in giro ed io ci casco sempre.
Corro con il giubbotto di jeans sopra la testa in cerca di un bar o qualsiasi altro posto in cui ripararmi.
Ad un certo punto,più in là,dalla parte opposta della strada vedo l'insegna di un bar che, dalla bandiera italiana attaccata alla porta,suppongo sia un bar italiano dove la mattina a colazione si mangia una brioche invece che le uova.
Entro velocemente e mi siedo al bancone,finche una ragazza gentilmente mi domanda in inglese cosa volessi ordinare.
Riesco a capire dalla pronuncia che è italiana, perciò rispondo in italiano guadagnandomi da lei un sorriso complice.
Il cibo mi arriva subito e con la stessa velocità comincio a mangiarlo mentre guardo i messaggi sul telefono.
Involontariamente,sento in sottofondo una radio italiana e mi perdo ad ascoltarla.
All'inizio mettono qualche canzone di Annalisa e le vibrazioni poi lo speaker radiofonico comincia ad intrattenere parlando di argomenti suggeriti dal web.
Ascolto il tutto stupendomi del fatto che in un bar di Londra,anche se italiano,mettano canali italiani nonostante la maggior parte dei clienti sia inglese.
Mentre mi distraggo facendo questo ragionamento alla radio sento una voce famigliare.
Smetto involontariamente di respirare.
Riconoscerei quella voce tra mille.
Mentre dentro il mio torace tutti gli organi si mescolavano tra loro la mano cominciava a tremare e le mie orecchie erano concentratissime sulle casse.
X:Allora ragazzi,oggi abbiamo qui in studio Thomas!
Thomas:ciao...ciao a tutti
Ripete timidamente
Il mio cervello non riesce a recepire così in fretta tante informazioni e non riesce a soddisfare tutte le domande che ne conseguono.
X:Allora Thomas,tutti ti conosciamo per il tuo modo di scrivere le canzoni,la loro profondità,il tuo stile che definirei unico e adatto a te.
Ma cosa c'è dietro tutto questo?
Thomas:mah sicuramente tanta esperienza di vita,tante situazioni che mi hanno cambiato e profondamente segnato tanto da indirizzarmi verso questo magico mondo della musica.
È stato il mio modo di riscattarmi da situazioni difficili dalle quali mi sembrava impossibile uscirne e sinceramente non mi aspettavo tutto questo successo!
X:hai detto bene Thomas,non ti aspettavi tutto questo successo però stai riempiendo di gente tutti i palazzetti d'italia.
So che tra l'altro a luglio inizierai un tour estivo che è quasi completamente sold out...
Thomas:si si,ne sono davvero entusiasta,ho bisogno costantemente del contatto con il pubblico e quindi beh, non vedo davvero l'ora.
X:e a proposito di ciò che hai detto prima riguardo a situazioni difficili nelle quali ti sei trovato e riscattato so che la tua ultima canzone, rallenty,l'hai proprio scritta mentre ti trovavi,insomma,in quelle situazioni un po' fragili.
Vuoi raccontarci meglio?
Thomas:si allora,diciamo che rallenty è stata la prima canzone che ho scritto,e ce n'è voluta per metterla su in piedi.
L'ho scritta per una persona,una ragazza,che è stata e probabilmente è ancora una parte integrante nella mia vita,nonostante ora non ci sia più.
Con questa canzone ho voluto farle capire che quando stava con me sentivo come la sensazione che tutto si fermasse,il tempo diventava inspiegabilmente illimitato e le persone messe in pausa.
C'eravamo solo noi,e ci bastava così.
Quando non c'era tutto andava troppo veloce e non riuscivo ad accorgermi di quanto tutte le cose mi passassero sotto gli occhi così velocemente.
X:è stata una persona importante per te immagino?
Thomas:si,molto...e lo è ancora adesso.
L'ho amata e la amo ancora e probabilmente sarà sempre conservato in un angolo del mio cuore questo sentimento che provo per lei.
Nonostante non ci sentiamo più da molto tempo io non l'ho ancora dimenticata tanto che ho pubblicato adesso questa canzone,dopo due anni!A questo punto non riesco a capire se il cuore abbia smesso di battere oppure batta troppo veloce per sentirlo.
X:si può sapere cosa è successo a questa misteriosa ragazza?
Thomas:lei per motivi che adesso non sto qui a spiegare si è dovuta trasferire,molto lontano.
X:e tu le hai scritto una canzone in preda alla solitudine immagino?
Thomas:mah...ehm si diciamo che come ti ho detto questa canzone ci ho messo tanto per buttarla giù e l'avevo iniziata a scrivere quando ancora non si era trasferita.
Dopo la sua partenza le ho promesso che l'avrei finita e che un giorno,non so in che modo l'avrebbe ascoltata...
X:e allora speriamo che questa fortunata ragazza possa sentire la canzone dedicata a lei e la mettiamo subito: Thomas Bocchimpani,Rallenty.
Improvvisamente tutto non aveva più importanza:non sentivo più il rumore della macchinetta del caffè,della gente che chiacchierava sottovoce,dei bicchieri che si poggiavano sui tavoli,delle sedie che si muovevano.
Tutto era passato in secondo piano,ed era sorprendente come riuscisse a farmi ancora quest'effetto a distanza di anni.
Non importava più se il caffè era freddo,o se una radio in un bar di Londra fosse italiana.
Non importava più se le strade mi ricordassero quelle di casa,se mai avessi riconosciuto Thomas se mi fosse passato accanto.
In quel momento,in quel preciso momento,riuscivo solo a sentire la voce di Thomas,che alla radio cantava:"Il sole aspetta noi al momento del tramonto,si ferma il mondo tutto intorno e forse anche Dio.
Come in un rallenty,tutti gli attimi si arrendono al tuo incantesimo,che trasforma un attimo in un'eternità"꧁Fine꧂
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Siamo arrivati alla conclusione di questa storia e vi ringrazio tanto per averla letta e per averla apprezzata.
Non disperate!
È gia pronto il continuo -Segui il suono 2- che trovate già pubblicato sul mio profilo con il primo capitolo.
Spero continuerete a leggere la storia di Thomas e Meg con passione perché ce ne saranno delle belle.
Buon continuo🌟
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Segui il suono//Thomas Bocchimpani
FanfictionThomas:No no! Tutti mi odiano! Anche tu! Disse con un tono rabbioso ma pronto a scoppiare a piangere da un momento all'altro Lo abbracciai Io:io non ti odio Gli sussurrai all'orecchio Lui cadde a terra scoppiando in un pianto isterico. Mi poggiai s...