Stella cadente

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L'estate è uno dei momenti in cui l'ozio ti fa sentire un po' in colpa.
Là fuori c'è il sole,il mare,gli amici e tanto tempo libero ma ogni volta ci chiudiamo in casa a non fare proprio niente come per ricompensare quei mesi resi intensi dallo studio.
Poi a fine estate arrivano i sensi di colpa e l'ineguagliabile consapevolezza di non aver trovato spazio neanche per i compiti.
La verità è che io in estate ozio perché non ho nient'altro là fuori.
Non ci sono amici che mi aspettano,spiagge soleggiate e albe da essere viste.
Rimango da sola con i miei pensieri,che fanno male ma caricano di consapevolezze.
Osservo le stelle quasi come se potessero parlarmi,il tramonto quasi come se potesse consolarmi e le persone per capire che è effettivamente così.
Poi una stella cadente
Cade,cade e sembra che il suo tragitto non finisca più.
Penso che infondo vorrei durasse per sempre.
Ma si sa,tutto ha una fine,anche le stelle cadenti;ma per quanto ai nostri occhi possano durare solo qualche secondo,nello spazio percorrono un cammino di anni.
E in tutto questo tempo c'e stata una stella cadente che tra poco finirà il suo percorso nel peggiore dei modi,polverizzandosi lentamente e destinata a disperdere i suoi frammenti nell'oscurità dello spazio.
Thomas:cos'hai ultimamente?
Io:non lo so,è che sta finendo l'estate e...
Thomas:e vabbè,noi ci saremo comunque
Io:si
"Non adesso"
Sussurrava la mia coscienza mentre un profondo senso di colpa si faceva spazio dentro di me.
Io:stai lavorando alla canzone?
Butto giù per cambiare velocemente argomento
Thomas:si un po'
Io:sai è una cosa così bella
Thomas:cosa?
Io:scrivere canzoni per qualcuno,è davvero bello.
Thomas:si,è vero
Io:tu potresti fare un sacco di strada
Thomas:no
Io:si
Io:sei un bel ragazzo,hai talento,una storia da raccontare e sei semplicemente unico.
Dovresti provare
Thomas:non lo so...
È difficile
Io:e cosa è facile invece?
Mi lancia un'occhiata veloce per poi rivolgere i suoi occhi nuovamente al cielo azzurro di mezzogiorno.
Io:sai oggi pomeriggio mio padre ci ha invitati a fare merenda da lui
Thomas:come mai?
Io:non so,è tornato dalle vacanze e voleva vedermi.
Thomas:okay,a che ora?
Io:alle cinque
Dovremo sopportare quella stronza di Lucia ancora per un po'...

La merenda prosegue tranquilla,Lucia è sorprendentemente rimasta zitta per la maggior parte del tempo e mio padre invece tutto il contrario.
Papà:come è andata la vacanza?
Io/thomas:bene,diciamo nello stesso momento
Ci incamminiamo continuando a parlare della vacanza fin quando non ci fermiamo allo stipite della porta per salutarci.
Papà:beh godetevi quest'ultimo mese prima che tu parta.
Il mondo mi crolla addosso
Guardo mio padre con la tipica espressione per fargli capire di stare zitto mentre thomas guarda me con la tipica espressione di uno che è confuso.
Papà:oh...non glielo hai ancora detto
Porto una mano in faccia mentre Thomas continua a chiedermi spiegazioni e mio padre ci saluta entrando in casa.

Thomas:allora mi vuoi spiegare?
Domanda mentre andiamo sul tetto
Io:è complicato...maledetto mio padre!
Ci sediamo l'uno di fronte all'altro mentre prendo tempo per spiegarlo nel miglior modo possibile.
Io:tempo fa,ancora prima che ci conoscessimo avevo richiesto ad una compagnia di finire il mio percorso di studi a Londra.
Era il mio sogno,allontanarmi da questo posto,dalle sue persone...
Mi avevano messa in lista d'attesa perché ci sono tantissimi studenti che richiedono questa possibilità e per anni non mi hanno mai fatto sapere niente,e questo voleva dire che mi avevano esclusa ma quest'estate hanno richiamato e mi hanno detto che se parto a settembre posso finire il liceo là.
Thomas:cosa?!
Chiede con una nota di amarezza
Thomas:sarebbero due anni...
Io:si,lo so...
Thomas:perché non me lo hai detto subito?
Dice sul punto di piangere
Io:volevo che ci godessimo l'estate senza pensare a quello che sarebbe successo a settembre.
Thomas:e così mi avresti dato la batosta all'ultimo momento!
Dice alzandosi e andando un po' più in la.
Lo raggiungo poggiandogli una mano sulla spalla.
Thomas:io non posso farcela senza di te
Dice sul punto di piangere
Io:lo sai che per me è difficile quanto lo è per te.
Thomas:ti prego...
Dice abbracciandomi
Thomas:non mi lasciare
Sento il mio collo bagnarsi e piano piano gocce di lacrime scendono anche dai miei occhi bagnandogli la maglietta.
Io:mi dispiace,io non volevo che lo sapessi così.
Thomas:ma hai ragione
Dice staccandosi da me
Thomas:io non devo impedirtelo.
Io:thomas
Lui aveva gli occhi più spenti che avessi mai visto.
Si accasciò a terra cercando di asciugarsi le lacrime che continuavano a sgorgare dai suoi occhi senza controllo.
Mi siedo accanto a lui,avvicinando la mia faccia alla sua per poi lasciargli un tenero bacio tra le lacrime salate.
Thomas:ora capisco quando dicevi che vorresti fermare tutto questo per sempre.
Io:Thomas,promettimi che non farai cavolate,ti prego
Dico piangendo
Io:mi spezzeresti il cuore
Lui annuisce con la testa per poi poggiarla sulla mia spalla.
Thomas:mi resti solo tu...
Io:t-thomas ti prego
Dico con una voce più tremante di un martello pneumatico.
Io:non mi sono mai affezionata ad una persona così tanto a tal punto che lasciarla sarebbe stato così doloroso.
Mi dispiace così tanto
Dico stringendolo a me con un braccio.
Lui non dice niente,forse non ci riesce e forse dovrei restare in silenzio pure io.
Così gli accarezzo i capelli mentre lui poggiato su di me piange silenziosamente e questa situazione mi sembra solo un enorme dejavu.
Restammo lì,nessuno dei due si mosse fino a quando il sole non tramontò e scomparve dietro ai grattacieli, per andare a saturare di luce altri cieli.

Segui il suono//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora