Vivere e basta

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A volte non pensi a come si muove il mondo intorno a te,vivi la tua vita lasciando in disparte ciò che non ti tocca direttamente.
Tutti i problemi che ci sono vengono lasciati nelle mani di persone che non possono risolverli o forse che non vogliono neanche risolverli.
Certamente parlare di un attentato che ha spezzato le vite di centinaia di ragazzi non è un modo di risolvere i problemi.
Per quanto possano essere forti le parole non potranno mai far capire davvero alle persone cosa è successo e non potranno cambiare niente.
Thomas:meg tutto bene?
Io:come fa ad andare bene?
Thomas:non eri tu quella che diceva di non rispondere ad una domanda con una domanda?
Io:thomas smettila,l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è del tuo sarcasmo!
Thomas:okay va bene...dove stiamo andando ora?
Io:lontano da casa mia
Thomas:ei meg!
Dice posizionandosi davanti a me poggiando le sue mani sulle mie spalle e bloccando la mia camminata furiosa.
Thomas:così stai fuggendo dai tuoi problemi!
Io:non sto fuggendo dai miei problemi ma da persone che non hanno un minimo di sensibilità!
Thomas:meg loro non ti volevano costringere...
Io:loro volevano i soldi,ecco cosa volevano
Thomas:io questo non lo so,ma so solo che scappare via di casa non è una buona idea
Mi butto sconfortata tra le sue braccia mentre lui mi accarezza dolcemente i capelli.
Solo lui poteva calmarmi,lui era un'idea di perfezione imperfetta.
Di lui mi potevo fidare.
Nei suoi occhi c'era tristezza eppure aveva un sorriso che mi lasciava senza parole.
Lui se ne stava sempre solo.
Lui fumava per sentirsi come gli altri.
Lui quando camminava stava con la testa bassa.Lui quando mi vedeva sorrideva e non so se era un sorriso vero ma mi faceva sentire importante.
Lui mi scompigliava i capelli e faceva un facciotto da cucciolo.Lui mi ha trattato male ma per me rimarrà sempre la mia idea di perfezione.
Io:okay,ma tornerò a casa più tardi.
Thomas:va bene,andiamo alla terrazza?
Io:si
E così ci incamminiamo verso il centro della città,stretti l'uno all'altro,una scena inimmaginabile alla me di qualche mese fa ma adesso è tutto sorprendentemente realistico.
Seduti sul tetto di quel palazzo osserviamo i colori della città e le diverse luci che cambiano il suo volto.
Io:credi che le persone possano sentire davvero quello che succederà in futuro?
Insomma i sensitivi eccetera,possono davvero prevedere il futuro o sono soltanto particolarmente emotivi?
Thomas: secondo me ad alcune domande possiamo anche non dare risposta, non è necessario darci una spiegazione per ogni piccolezza. Perché viviamo, cosa viviamo a fare, a cosa serviamo su questa terra...sono tutte stronzate e saperle ti fotte il cervello. Molto meglio vivere e basta.Senza troppi pensieri. Consapevoli che certe cose siamo nati per non saperle.
(Dal libro "abbastanza")
Io:mi sei piaciuto
Dico girandomi verso di lui e accennandogli un sorriso.
Thomas:ricordi quando tempo fa,sono venuto a casa tua per la prima volta dopo esser riusciti insieme a superare la nebbia?
Io:si e quindi?
Thomas:stavamo giocando alla wii quando poi ti ho rubato il joystick e siamo caduti,io sotto e tu sopra.
Io:si
Thomas:lì avevo una voglia matta di baciarti
E così fece

Segui il suono//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora