Cuori che si stancano

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"Thomas dove sei? Ti prego richiamami" è l'ultimo messaggio che gli lascio nella segreteria telefonica.
Non si fa sentire da due giorni,e la cosa non mi preoccupa visto che è già successo,ma questa volta una strana sensazione mi divora interiormente costringendo la mia mente a rivolgere qualsiasi pensiero solo e unicamente verso di lui.
Assurdo,è ormai maggio e la scuola è sul punto di concludersi.
Il tempo è passato davvero in fretta e non mi sono neanche resa conto degli avvenimenti che lo hanno segnato.
È stato come un frullatore che ha mischiato velocemente e disordinatamente pezzi di vita che rimarranno per sempre impressi nella mia testa...
Penso passeggiando per le vie del quartiere di thomas,nella speranza di trovarlo in qualche vicolo a bere e fumare come è solito fare quando è arrabbiato o semplicemente triste.
Superato il pesco che costeggia l'angolo della via rimango impalata nella posizione che ho assunto un secondo prima di vedere la scena che purtroppo al momento mi ritrovo davanti.
Qualche bottiglia di vodka,alcuni ragazzi,alcune ragazze e un ragazzo dal ciuffo famigliare che più in là con la compagnia di un po' di alcol si intrattiene ravvicinatamente con una ragazza dalla folta chioma bionda.
La parola impietrita non è niente in confronto a ciò che sono ora...
Riesco quasi ad immaginare la scena:
"Ei ciao avete da accendere?"
Lo squadrano un po' tutti per poi passargli l'accendino.
"Come ti chiami?"
"Thomas"
"Vuoi qualcosa da bere? Ti vedo bello giù"
Lui ovviamente non rifiuta e si siede su una cassa.
"Ciao" gli dice la bionda
"Per caso qualcuno ti ha fatto arrabbiare?" Dice osservando il suo sguardo spento.
"Il mondo intero mi fa arrabbiare" esagera come sempre lui.
"Forse si può rimediare" continua lei sedendosi sulle sue gambe
E poi lì comincia tutto.
La parte più strafottente del mio carattere mi spinge ad andare lì e fargli un bell'applauso,mentre quella più razionale mi intima di andarmene da quel posto al più presto.
Eppure rimango lì,come se la delusione e la tristezza mi tenessero ancorata a quel marciapiede con gli occhi fissi su quell'orribile scena.
Penso a qualsiasi possibile e accettabile motivo per il quale thomas stia facendo questo ma non me ne viene in mente neanche uno valido.
Il mio cervello manda un impulso alle mie gambe che cominciano a muoversi in direzione opposta ma il corvino riesce a vedermi proprio mentre corro urlando il mio nome invano.
Tutte le belle parole,le belle giornate e le belle sensazioni sono svanite nel momento in cui ho visto cosa stava facendo in quel vicolo.
Come puoi provare dei sentimenti così forti verso una persona che sembra non provarli nei tuoi confronti?
Come si può andare avanti con la consapevolezza che tutto quello in cui hai sempre creduto si frantumi in mille pezzi davanti a te?
La certezza che niente è come sembra,che le persone non sono come pensi e che tutto sia profondamente opposto alla tua visione.

Il giorno dopo

Sulla mia amata terrazza osservo il tramonto che colora di viola la città,i palazzi che lentamente si svuotano e le case che velocemente si riempiono.
Luci che si accendono,animi che si scaldano,cuori che si stancano.
Infondo in questo momento altre persone saranno state tradite,molte altre staranno soffrendo per qualsiasi motivo che non sta a me giudicare e altre ancora staranno rimuginando davanti ad un tramonto proprio come me.
E tutto questo mi fa sentire così piccola ma meno sola.
Come se tutti fossimo collegati da un sottile filo che si chiama coscienza.
Essere soli ma sapere di non essere i soli,mi fa sentire meno sola e chissà,forse in questo preciso momento,da qualche parte,qualcuno starà facendo il mio stesso ragionamento e magari si starà confortando proprio su di esso.
Dei passi interrompono i miei pensieri
"Sapevo di trovarti qui"

Segui il suono//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora