Uno strano presentimento

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Ogni mattina ti svegli inconsapevole di quello che ti succederà.
Ma forse è meglio non saperlo, altrimenti come si potrebbe vivere attimo per attimo conoscendo già quello che ti succederà un secondo dopo.
La verità è che abbiamo tutti paura di scoprire il futuro,e siamo terrorizzati dall'idea di non poterlo cambiare.
Oggi mi sono svegliata,ci sono persone che neanche si svegliano;si addormentano tranquillamente la sera prima inconsapevoli che l'ultima cosa che vedranno è la luce della lampadina o che l'ultima cosa che diranno è "buonanotte".
Però non so perché ma oggi mi sono svegliata con una sensazione strana,come se oggi dovesse succedere qualcosa che cambierà drasticamente questo periodo.
Non riesco a percepire se sia negativa o positiva,ma forse non lo voglio neanche sapere.
Esco di casa con Rain di Mika che risuona nelle orecchie e sempre quello strano presentimento che non riesco a scacciare dai miei pensieri.
Arrivo a scuola stranamente con qualche minuto di anticipo dunque mi siedo sul muretto per attendere l'apertura del cancello.
Entro come ogni giorno malvolentieri in quelle quattro mura che per far sembrare un luogo divertente colorano di azzurro,verde,giallo ecc. ma che in realtà lo fanno solo sembrare un ospedale.
E come ogni giorno dopo quelle cinque ore strazianti procedo esattamente con ciò che faccio alla mattina però al contrario,e una volta tornata a casa mangio quella minestra riscaldata della sera prima guardando alla televisione quello che capita girando i canali.
Oggi per fortuna non ci sono tanti compiti,infatti finisco di farli molto prima del solito usando quel tempo libero per leggere qualcosa e usare il telefono.
Sono quasi le cinque,per questo mi preparo velocemente ed esco di casa per raggiungere thomas.
Mentre cammino distratta dalle luci dei lampioni accese un po' troppo presto rispetto al solito qualcuno mi saluta sconcentrandomi dai miei pensieri
X:ciao Meg!
Io:oh ciao Davide!
Davide:che ci fai qui a quest'ora?
Io:devo andare in un posto.
Davide:ti dispiace se mi unisco a te,tanto andiamo nella stessa direzione
Io:oh no nessun problema!
E mentre camminiamo parliamo di serie tv,libri,scuola...
un po' tutto insomma!
E neanche me ne accorgo di essere arrivata a destinazione.
Io:Davide io sono arrivata
Davide:è qui che dovevi venire?
Io:si
Davide:e cosa devi fare in un vecchio edificio come questo? Se posso chiedere
Io:qui ci lavora mio cugino e ogni tanto vengo a trovarlo.
Davide:ah ho capito,va bene,allora ci si vede in giro okay?
Io:okay
E si allontana,e mi allontano...
Salgo sulla terrazza e intravedo thomas che guarda giù dal palazzo.
Io:thomas
Thomas:ma perché quello è sempre ovunque,ormai ogni volta che ti vedo sei sempre in sua compagnia!
Io:ma smettila,non esagerare!
Thomas:non sto esagerando,te l'ho detto che mi da fastidio!
Io:beh a me no,quindi dovrai fartene una ragione! E poi a te che interessa?
Thomas:mi interessa,e vorrei non rivederti più con quello.
Io:thomas tu non mi imponi proprio niente,e poi quello è solo un amico
Thomas:amico?! Ma se neanche lo conosci!
Io:certo che lo conosco!
Thomas:bene allora mi sai dire dove vive? E quale scuola frequenta?
Io:beh
Thomas:vedi?!
Io:thomas,mi devi lasciare stare! Decido io che gente frequentare,che sicuramente è molto più affidabile di quella che frequenti tu!
Inoltre non hai nessun diritto di dirmi cosa devo o non devo fare!
E perché non rispondi mai alla mia domanda?
Perché ti interessa così tanto il rapporto ripeto "amichevole" che ho con Davide?!
Thomas devi solo lasciarmi stare!
Dico urlando per poi scendere di fretta le scale con gli occhi appannati dalle lacrime che minacciano di scendere.
Non lo sopporto quando fa così.
Torno a casa correndo per allontanarmi il più possibile da quel posto.
Una volta entrata nella mia stanza mi butto sul letto sporcando di mascara le lenzuola.

Sono le sette e mezza ed io sono ancora chiusa in camera mia con gli occhi neri e i capelli arruffati.
Inizio ad avere alcuni sensi di colpa.
Forse l'ho trattato troppo male,infondo non mi aveva fatto chissà che.
Ma come sempre io sono una persona esagerata e tendo ad avere comportamenti troppo esagerati.
Ormai fuori è buio ma questo non mi impedisce di andarlo a cercare.
Sono sicura che se lo chiamassi non mi risponderebbe,è troppo arrabbiato,e infondo ha ragione.
Ma tentar non nuoce.
*in chiamata*
Io:oh thomas menomale che mi hai risposto,dove sei?!
Thomas:e a te che importa?
Dice con tono freddo
Io:thomas ti prego dimmi dove sei!
Thomas:no,ora sei tu a dovermi lasciare stare!
Sento in sottofondo della musica ad alto volume e delle persone che parlano.
Io:sei per caso al greenstreet?
Thomas:no
Io:thomas lo riconosco dal sottofondo,quel locale inoltre è vicino a casa tua,ed è l'unico dove danno da bere ai minorenni!
Thomas:lasciami stare,hai capito?!
Io:thomas,aspetta,no!
Dico troppo tardi dato che mi aveva messo giù!
Era un po' ubriaco,si sentiva dalla voce.
Devo uscire,ma se mia madre mi vede me lo impedirà.
Così cerco di distrarla facendola andare nella sua stanza ed esco silenziosamente dalla porta.
Mi sembrano quei giochi che facevo da bambina.
Chiudo il portone alle mie spalle e corro verso di lui.

Segui il suono//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora