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Entrai a casa sua, era... piú "moderna" di quello che mi aspettavo: aveva i mobili grigi e bianchi, con un divano dei medesimi colori. Pff tutto comprato a Mondo Convenienza, ma almeno era bello e accogliente.
La sua camera era ancora piú bella, piena di pupazzi e un grosso tappeto a terra.

Piú ci pensavo e piú mi sembrava assurdo che fosse un professore, era troppo giovane!
-hey, ciao!- mi disse venendomi incontro con un grande sorriso, mostrando le sue adorabili fossette.

-ciao...- ci mettemmo a studiare e, mentre lui parlava mostrandom le cose sul libro, io annuivo, fingendo di ascoltare, ma in realtà ero incantanto su i suoi occhi concentrati.

-ma come faccio a sommarle? ci sono le lettere in mezzo!- lo vidi mentre si portava la mano sulla fronte *facepalm* -ma te l'ho spiegato!-disse buttando la penna sul mio quaderno. -si ma se devo fare +3-5 le lettere se ne vanno?- dissi, più tempo perdevo più stavo lontano da casa mia e più stavo vicino a lui, no? -no le devi copiare! cretino!-

Dopo un po' si fece sera io non volevo tornare a casa, quel pomeriggio mi ero divertito molto.
Ho passato gli ultimi due anni a scoparmi gente a caso e a godere per ciò, e in quel momento mi stavo rimbambolendo.

La musica che suonava nelle orecchie, il cappuccio che mi ricopriva il ciuffo selvaggio e le piccole goccioline di pioggia che cadevano per terra creando dei cerchi nelle pozzanghere: tutto era perfetto, peccato che i miei pensieri si stavano concentrando su cose poco etero sessuali.

Entrai a casa e per prima cosa vidi la cucina in disordine; poi mentre salivo le scale vidi i miei mentre lo facevano sul divano: sbuffai, stufato ed entrai nella mia stanza.

La scrivania era illuminata dallo schermo del computer fisso, la stanza aveva ancora le persiane chiuse e il letto sfatto.
Feci un grande sospiro e aprii le persiane, spensi il computer e mi buttai sul letto contemplando il soffitto. Per quanto avessi voluto fare "qualcosa" in piú, oltre a studiare, sapevo che non era possibile.
Lui era troppo grande, un ventisettenne non si puó innamorare di un sedicenne, anche se...

Lui voleva il mio bene, voleva che smettessi di drogarmi, questo vuoldire che qualcosa c'era!
Risi, da solo, per le parole ce dicevano la mia mente. Risi, anche in modo rumoroso.

-cazzo, sono proprio pazzo...-

Ma sciaaaooo!! Da addesso vi auguro buon Natale perchè non so se potrò aggiornare in quel momento. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ASPETTATE IL PROSSIMO PERCHÈ CI SARANNO DELLE SCENE BELLE :3, non dico altro -.-

Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora