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Leggete pliz:
Allora nella mia vita di merda stanno succedendo troppe cose, inizierei dicendo che ho un parente all'ospedale e sto cercando di dare un po' di felicità anche se sono l'ultima ad averla, da poco avuto il compleanno del mio fratellino e ho aiutato tantissimo in più ho cambiato scuola quindi i prof ci stanno bombardando e voglio morire.

Quindi vi prego di aspettare anche se volete il continuo, spero di aggiornare al più presto :)

Stefano P.O.V.
Mi svegliai ancora un po' scosso da quello che era successo, mi guardai intorno e vidi qualcuno seduto di fianco a me.
E ora cosa dovevo dirgli, dopo quello che avevo saputo!
Non ho mai avuto il coraggio di dire queste cose, anche se rappresentavo il ragazzaccio con la risposta sempre pronta.

Si accorse che ero sveglio per lo spavento che avevo avuto quando avevo visto la sua figura accanto a me.
-amore perché l'hai fatto?- mi chiese con le lacrime agli occhi, non ci credevo, chissà cosa aveva fatto con quella lì, non poteva preoccuparsi per me.
-non chiamarmi cosí dopo quello che hai fatto.- gli dissi, forse un po' troppo acido, aspettando una qualsiasi reazione.

-che cosa avrei fatto?- chiese alzandosi, e io mi misi seduto a ruota, il mio cuore batteva forte volevo delle risposte a tutte quelle domande che avevo in mente, anche se potevo prendere la via più  semplice e far finta di nulla. Ma non si torna più indietro, pensai.

-lo neghi anche sascha?- sascha aveva le sopracciglia corrucciate, e sembrava veramente non capire. Stronzo.

-davvero ste non riesco a capirti.- mi disse e provò a prendermi le mani ma io lo scansai.
-sascha cazzo, cosa hai fatto con Giulia? perché eri a casa sua e perché hai lasciato la tua fascia lì?- ci pensò prima un attimo e poi rispose negando tutto ciò, non riuscivo più a reggere quella situazione la testa mi faceva malissimo, lo cacciai dalla camera e crollai sul letto piangendo sul cuscino.

Come mi ero ridotto?

Sascha P.O.V.
Non capivo quello che stava dicendo Stefano, io non avevo fatto un bel niente! Me ne tornai a casa e notai che i miei genitori erano giá via per il lavoro, cosí mi buttai sul divano fra pensieri.
-non mi dovevo innamorare di un ragazzino... se solo avessi avuto più tempo...-

Mi portai una mano tra i capelli tirandoli e torturandomi da solo.
Come avevo fatto ad innamorarmi di un ragazzino che per poco non mi ha mandato in galera, era successo tutto cosí velocemente, io non avevo pensato alle conseguenze, ma sapevo che prima o poi avrei sofferto per lui ma  addirittura ridurmi cosí, cazzo no! Se avessi avuto più tempo avrei potuto analizzare tutte le conseguenze e aspettare prima di infilarmi in uno sgabuzzino e limonare cosí a caso con lui.

Era solo un ragazzino, cosa dovevo aspettarmi da lui, era ovvio che sarebbe successo una situazione del genere...
Mentre cercavo di trovare il libro vecchio di matematica, mi arrivò una chiamata, ma non feci in tempo a rispondere.

Chi cazzo è? Pensai leggendo il numero. Lo richiamai e mi arrivò all'orecchio una voce familiare:
-sascha! Ma che cazzo hai fatto?- ah.
-Salvo?- chiesi insicuro e lui continuò il suo discorso.
-no no cazzo sal, io non ho fatto nulla credo sia stata Giulia, io non centro niente.- cercai di spiegargli ma lui sembrava scomparso, infatti controllai di non aver staccato la chiamata con l'orecchio per sbaglio, e pure era ancora in linea.

-s-sascha, sbrigati vieni all'ospedale.- non feci in tempo a dire una parola che aveva completamente staccato ogni tipo di contatto in quel momento.
Mi passai una mano tra i capelli, e guardai con ansia le chiavi della macchina.

Dovevo andarci?

Comunqueeeeee spero che questo capitolo vi sia piaciuto perché quello scorso faceva cagare;(

Fatemi sapere ndndbduejdi addio :3

Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora