-ecco... ho litigato con il mio migliore amico perchè ci ha visti all'ospedale...- faceva un senso stare a scuola quando non c'era nessuno, tutto spento, nessun rumore o paura di essere scoperti; solo io e lui.
Lui mi guardava tristemente, e quel silenzio mi fece pensare a tutte le cavolate che avevo fatto con Salvatore, dalla prima elementare.
Mi scese una lacrima e io subito girai la testa: odiavo far vedere alle persone che piangevo, mi sentivo debole, solo davanti a Salvatore ogni tanto lo facevo.Lui con la mano mi prese il mento e mi fece rigirare, per poi asciugarmi la lacrima che ormai era quasi sparita.
-o mio Dio, Ste.- detto ció, mi abbracció, e io non potevo non ricambiare appoggiando la testa sulla sua spalla.Ero ancora sulla cattedra e lui era circondato, oltre dalle mie braccia, anche dalle mie gambe che erano allacciate attorno al suo bacino.
-fammi felice Sascha, ti prego...- dissi sciogliendo l'abbraccio e, dopo essermi asciugato le lacrime, lo guardai negli occhi con i miei rossi e gonfi per il pianto. Lui sorrise e mi diede un bacio sulla guancia, un gesto che apprezzai tantissimo.(Si censuro la scena, ma vvb)
E mi ritrovai cosí, succube dell'altro, sopra una scrivania nella scuola buia e vuota.
-ti ho fatto felice?-mi disse rialzandosi in piedi, perchè fino a poco tempo prima era accovacciato davanti a me.Mi limitai a sorridergli sinceramente, per poi rivestirmi e invitarlo a seguirmi.
-siamo soli no?- Risi, lo presi per mano e iniziai a correre nei corridoi procurandogli una risata.Ci ritrovammo nel giardino, seduti sull'erba: io avevo le gambe incrociate e Sascha era sdraiato con la testa appoggiata su esse.
-ti scopi tante volte un ragazzo?- dissi mentre gli accarezzavo i capelli, lui aveva gli occhi chiusi per il sole.
-3 o 4 volte, una solo da sobrio.- feci una risatina -sono onorato.- risposi facendo ridere entrambi.-ah ma quello non era niente.- a quella frase mi chinai fino ad arrivare a pochi centimetri dalla sua bocca, i nostri nasi si sfioravano è il mio ciuffo toccava il suo mento.
-a si?- stavo per baciarlo, quando sentimmo dei rumori strani dalla palazzina della scuola.-andiamo.- disse d'un tratto, con aria fin troppo seria.
Mi prese per mano e senza fare rumore, tornammo alla sua macchina.
-oggi voglio passare la giornata con te, dove vuoi andare?- lui aveva gli occhi puntati sulla strada e ogni tanto si girava per vedere cosa stavo facendo.Il mio telefono era fermo sulla chat di qualche giorno fa, tra me e Sal; di solito ci scrivevamo ogni giorno, e non sentirlo per due giorni, mi faceva male.
Intanto lui si dovette fermare per il semaforo che era diventato rosso, e per questo si giró.-Ste...- io mi girai e mi ritrovai le sue labbra sulle mie, senza andare piú in fondo, solo appoggiate l'una sull'altra.
Quando si staccó lo guardai sorridendo e il semaforo diventó verde.-mi manca l'estate... un bel gelato?- lui annuì e ridendo, accelleró verso il parco...
Domani troverete Taanti aggiornamenti perchè non si se domenica posso pubblicare e boh... vi.vi.bi. :3 (nelle altre storie intendo eh)
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Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]
Narrativa generaleStefano lepri é un ragazzo di 16 anni, libero e, senza preoccuparsi dei genitori, fa tutto quello che quest'ultimi gli proibiscono: fuma, si droga, guarda i porno... e con questo è uno dei ragazzi piú ambiti della scuola. L'unico che riuscirá a farl...