"Ciò che si scrive, è Ciò che si vive o si prova."
-cazzo perché? Ok aspettami.- disse staccando il telefono e correndo verso la porta per prendere la propria giacca.
-amore ci vediamo, ok? Devo correre.- neanche il tempo di chiedergli cosa fosse successo che giá si trovava fuori casa, ritrovandomi completamente solo a casa, sul letto, a non fare il nulla più totale.Quel silenzio, quel fischio che di solito si sente la notte quando si è da soli, quel costante rumore che non fa altro se non darti fastidio e farti andare fuori di testa.
Neanche i pensieri riuscivano a darsi voce con quel fischio cosí provai ad ascoltare la musica ma non aiutava per niente, pensavo al motivo per cui sascha era uscito cosí velocemente e non rispondeva ai messaggi.-ah basta mi sono rotto.- dissi a me stesso scendendo nel salotto, dove iniziai a cucinare qualcosa di commestibile mentre guardavo il salotto illuminato dalla luce artificiale visto che era sera.
I miei genitori non c'erano come ogni sabato sera e mi venne in mente l'infanzia di merda che avevo passato e i bei momenti che avevo passato con sascha fino a quel momento che ora potevano solo essere un lontano ricordo. Eravamo cambiati tanto io e sascha, entrambi sia in peggio che in meglio e forse è proprio colpa di tutti questi ostacoli che si mettono tra di noi.
Sentii la porta aprirsi e vidi mio padre e mia madre entrare in casa ubriachi come al solito, ma sta volta mi guardavano dispiaciuti, che cosa è successo, non mi avevano mai guardato cosí, forse erano sbronzi.
-Stefano il tuo fidanzato ha fatto un incidente mentre andava a casa dei genitori vai al San **** qui vicino.- mi disse mia madre e neanche il tempo di spegnere il gas che avevo giá messo la giacca ed ero giá fuori casa a correre come un matto all'ospedale per chiedere informazioni.
Cazzo sono tornato io e se ne va lui? No cazzo non lo avrei mai permesso, non sta volta.
Potete attivare la canzone :)
-... i suoi polmoni si sono schiacciati come la sua gabbia toracica, non credo che potrà sopravvivere in queste condizioni.- bastarono queste parole per farmi scoppiare in un pianto, un misto tra l'isterico e lo sfinito non ce la facevo più davvero.
-sascha...- dissi iniziando ad accarezzargli i capelli e il suo polso si mosse per circondare e intrecciare le nostri mani in una stretta d'amore ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
-Stefano, starò bene. Seguirò mia madre lassù, anche lei se ne è andata sta notte.- tossì, non era scena molto bella da vedere..
-ti amo Stefano ricordalo sempre.-Con quelle semplici parole finì il suo fiato e mi lasciò lì tra le lacrime e l'inutile rumore della macchina che contava i battiti che emetteva un rumore continuo e monotono che non fece altro se non aumentare la mia voglia di seguirlo.
Ecco perché era corso via in quel modo, per sua madre, ma evidentemente in quel momento l'aveva raggiunta come voleva.
I dottori mi portarono via, ma a me non importava più nulla di nulla, se ne era andata l'unica ragione per cui stavo ancora in piedi, quindi perché continuare vivere? Me ne andai sotto la pioggia raggiungendo casa per chiudermi in camera e piangere piangere finché l'acqua nel mio corpo non sarebbe finita cosí che magari anche io potevo raggiungerlo.Salvatore, Lorenzo, Giuseppe i miei genitori, mai li avevo visti così preoccupato per me, e mai, mai avrei pensato che qualcuno che non fosse sascha potesse esserlo.
Ma no, il vuoto nel mio cuore non si era colmato nemmeno davanti a quella scena, io volevo sascha, solo lui. Il fischio che avevo sentito quella sera, in quel momento era mille volte più forte e mi stava facendo impazzire, mi rinchiusi nelle coperte sperando in un miglioramento che ovviamente non ci fu.
Cinque anni dopo...
"Stefano lepri, 22 anni dopo aver ucciso la sua ragazza, Giulia penna, si butta dal terzo piano con una foto in mano che raffigura lui è il suo amante di qualche anno fa, Sascha Burci. Questo è quello che ci racconta la polizia dopo la morte di questi ragazzi. Oggi Stefano è sepolto accanto a Sascha, come erano destinati a fare."
Ceh wow abbiamo finito il prof di matematica... quanti anni sono che porto questa storia avanti? Due? Uno e mezzo? Comunque un bel po'.
Volevo ringraziarvi per avermi supportato in questa storia che ritengo una delle mie migliori.
Spero che vi sia piaciuta, voi che dite?
Storia finita il 13/01/19.
~~~~~~~~~~ Grazie ~~~~~~~~~~~~~
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Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]
General FictionStefano lepri é un ragazzo di 16 anni, libero e, senza preoccuparsi dei genitori, fa tutto quello che quest'ultimi gli proibiscono: fuma, si droga, guarda i porno... e con questo è uno dei ragazzi piú ambiti della scuola. L'unico che riuscirá a farl...