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Voglio farvi un regalo, che dite pubblico anche domani? (Su questa storia)

Il giorno dopo ci svegliammo entrambi in ritardo, per questo, senza fare colazione ci ritrovammo entrambi in macchina a correre verso la scuola.
Prime due ore? Palestra, fantastico.

Odiavo quella materia, sopratutto perchè grazie alla droga mi stancavo subito e mi ritrovavo sempre rimproverato.
Ma quella volta fu diverso..

-prof... sento di svenire... non ho piú forze, mi manca il respiro...- se non fosse per Salvatore, sarei caduto a terra, anche per questo era il mio migliore amico.
-cinquegrana portalo in sala professori.- lui fece quello che gli era stato detto e mi ritrovai tra le braccia di Sal e di Sascha.

Non sapevo chi lasciare, ma alla fine mi aggrappai a Sascha che mi disse di andare all'ospedale. (Tenete bene in mente questa scena: Ste che lascia Sal per andare con Sascha.)

Sascha mi poggió suo sedili anteriori della sua macchina, poi nero.

Sascha P.O.V.
Mentre ero alla guida, chiamai la madre di Ste. Sapevo che a lei non gli importava un cacchio del figlio ma era mio dovere farlo.
La donna mi rispose con un solo "ok ci vediamo lì." Lanciai il telefono da qualche parte ed accellerai.

Io e la madre di Stefano ci trovavamo lì in sala di attesa: io mi torturavo le mani mentre lei si guardava le unghie come per dire "me le devo rifare!"

Quella donna mi stava antipatica, piú della prof. Cereseto a cui facevo da sostituto.
-bene il signor Lepri sta bene: pensiamo che abusava di sostanze stupefacenti, e da un tempo indeterminato che non ne fa uso, per questo pensiamo che si trovi in uno stato di astinenza. Ne abbiamo messo una piccola dose nelle punture. Ora potete parlargli, ma mi raccomando, cercate di farlo disintossicare.-

Il dottore era stato chiaro, ovviamente era colpa mia: io gli avevo detto di smettere e lui mi aveva ascoltato.
-lo sapevo, è solo un drogato, se lo è meritato.- con questa frase, la madre se ne andó ed io di corsa entrai nella stanza.

-cazzo Ste... scusa io...- lui mi bloccó sorridendomi.
-non ti preoccupare, sto bene...- disse con un flebile sorriso.
-devo andare ho lezione, domani vengo alle 14 ok? Diró al tuo amico di venirti a trovare.- feci per andarmene quando la sua mano mi prese il polso facendomi girare.

-grazie...- disse semplicemente. Sorrisi ed uscii da quel posto.
-ti odio Lepri.- sussurrai entrando in macchina.

Sì, ero innamorato di lui...

Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora