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l'ho scritto ascoltando questa canzone e niente, manca a poco a dieci mila ci arriviamo oggi? Vvb :)

Entrammo in sala professori ridendo, la stanza era vuota, c'era solo Sascha al computer.

Lo guardammo trattenendo le risate ma la sua faccia interrogativa ci fece venire da ridere ancora di più.
-vai Sal spiegalo tu.- lui disse quello che era successo brevemente, e lui mi abbassò il colletto della felpa per vedere il livido.

Fece un ghignò e si sedette di nuovo sulla sedia comoda, di pelle.
-ora cosa dovrei fare?- ci chiede e noi alzammo le spalle, io e Sal eravamo felici, almeno saltavano un'ora con quella strega...

-ci ha mandato lei da te.- disse Salvatore e io annuii dandogli una conferma.
Sascha aprì la bocca per parlare ma venne interrotto da Sabrina che entrò e sorpresa chiese cosa stava succedendo. Tirai un'occhiata a Salvatore ma spostai subito il mio sguardo su Sascha che si alzò in piedi.

-Sabrina, forse dovresti andare in classe non credi? non è giusto lasciare gli alunni da soli, loro sono stati mandati dalla prof di italiano perché li ha accusati di aver interrotto la lezione, me la vedrò io.- disse con troppo tono dolce, lo ammetto ero geloso, ma me ne stavo in silenzio.

-beh non pensi che dovresti dargli una bella nota sul registro?- disse lei minacciosa e Sascha ghignò. -stavano solo ridendo, sabrina devo rimandarti in classe stai lasciando gli alunni da soli.- rispose per mandarla a quel paese e lasciarci soli, e così fece.

-dai non voglio farvi prendere una nota alla fine dell'anno, tornate in classe me la cavo io sta sera agli scrutini.- sorridemmo, e prima di uscire lasciai un bacio rubato a Sascha che ne rimase molto sorpreso.
-sei mio.- Risi sotto i baffi, e corsi da sal che stava per entrare di nuovo in classe. La giornata filò velocemente e io corsi a casa di Sascha per lasciargli un bigliettino:

"lo so che volevi passare una serata con me dopo gli scrutini ma dovevo stare un po' da solo... mi capisci vero? lo sai che ti amo? grazie di tutto, a domani <3"

Era sera e pioveva a dirotto ma me ne fregavo, anche se potevo prendermi una broncopolmonite, andavo in giro con uno dei giacchetti più impermeabili che avevo. Adoravo la pioggia estiva, soprattutto perché non faceva freddo. E poi, con il cappuccio e la musica nelle orecchie rendeva il tutto un po' più... romantico...

Iniziai a pensare che forse io e Sascha potevamo partire e andarcene da tutti i problemi, scappare. Mi immaginavo una vita, senza problemi, dove io e lui possiamo vivere normalmente... cazzo ero proprio innamorato di lui.

sono un casino l'ammetto, siamo un casino stupendo, due rette parallele che non credono al destino scelto...

sbarazzarci di sabrina non sarebbe stato facile e se lo avessi perso?

siamo vivi, siamo solo vivi, io e te...

e se gli chiedo di sposarmi? cazzo capisco la differenza di età ma almeno ho una scusa per portarlo in viaggio. A distrarmi dai miei pensieri fu il telefono che iniziò a squillare, era sascha.

-dimmi.- dissi velocemente, odiavo essere interrotto durante i miei momenti di trance.

-stefano. corri vieni subito a casa ti prego.- disse e dalla sua voce roca e tremante capii subito che era una cosa seria...

vorreste una storia su Irama? Voglio fare una storia etero che non sia su i Mates  perchè in questo periodo non li sto seguendo molto, datemi delle idee :))

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Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora